La Giunta revoca la delibera delle polemiche: il Cimitero non sarà affidato ai privati

La Giunta revoca la delibera delle polemiche: il Cimitero non sarà affidato ai privati

30 Settembre 2021 Off Di Pantaleo Gianfreda
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Paolo Menozzi nel corso della sua dichiarazione di revoca della delibera

“Batti e ribatti”… alla fine se n’è convinto anche Menozzi (e i suoi poveri sodali/soldati).

Nel giro di poche ore ed effettuando un “triplo salto mortale”, la Giunta ha revocato la famigerata delibera n. 143 dell’ottobre scorso che affidava a due ditte “familiari” siciliane, tramite un Financing Project di € 4.010.008,97, la gestione e l’ampliamento del Cimitero comunale per 25 anni.

È lo stesso sindaco Menozzi (- 4 alla “Liberazione”) a comunicarlo – “inghiottendo” l’“amaro boccone” con evidente difficoltà, visibile imbarazzo e consueto impaccio dialettico – tramite un video “girato” nella sua stanza del Palazzo Municipale sotto l’occhio severo, compassionevole e anche un po’ ironico del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

Saggia decisione, seppur tardiva! Il Cimitero non sarà affidato ai siciliani, ma rimarrà nella gestione del Comune!

Sorvolo, a risultato raggiunto, sulla solita “tiritela” di risibili, inconsistenti e fasulle motivazioni che ancora una volta ha cercato di accreditare per i soliti “allocchi”, sebbene abbia significativamente aggiunto che (improvvisamente) “… è venuto meno l’interesse pubblico della proposta stessa…”, smentendo ancora una volta sé stesso.

Mi preme, invece, riportare il “cuore” della sua imbarazzata dichiarazione, rilasciata in italiano “menozziano”, con qualche significativo lapsus freudiano ed ossessive ripetizioni (anch’esse “freudiane”) sulla data della revoca.

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Ha detto (testualmente) il “sindaco -4”: “Ho sentito il dovere martedì sera, martedì scorso, martedì 28, con la delibera 160 del 28 settembre 2020, alle ore 18.00, la Giunta comunale ha revocato la delibera n. 143 che riguarda il Cimitero comunale”.

Evviva il martedì (e la lingua italian-menozziana”)!!!

Riepiloghiamo: martedì 28 settembre, alle ore 12.24, Menozzi posta su facebook il video seduto sul bordo del pozzo del Castello, in cui sembrerebbe volersi buttare per la disperazione, difendendo strenuamente la delibera 143 dell’ottobre 2020, che definisce una “proposta destinata nell’archivio dell’Ufficio Tecnico perché non ha nessuna rilevanza giuridica”.

Nemmeno il tempo di una dichiarazione così “menozzian/fantozziana”, che convoca (o sogna di convocare) subito la Giunta e, cinque ore e mezzo dopo, fa “un triplo salto mortale” e, improvvisamente, quell’atto ha “rilevanza giuridica” e va revocato… poi, invece di utilizzare il “telegiornale delle 20” dello stesso giorno per dare la “lieta novella”, attende quasi due giorni e, un po’ dopo “le midi d’aujourd’hui”, comunica urbi et orbi la saggia e tardiva decisione ripetendo ossessivamente, quasi per convincere sé stesso più che gli increduli ascoltatori, che quella delibera non è stata fatta stamattina (come logica vorrebbe) ma “martedì sera, martedì scorso, martedì 28 … 28 settembre 2020…”… cioè, lo scorso anno… un lunedì!

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Maliteu, Paolo… fa ormai quasi tenerezza la sua “menozzagine”!

…eh, sì… perché, impacciato e imbarazzato com’era – e, soprattutto, “curtimirante” (contrario di “lungimirante”) com’è sempre stato -, è incappato nel classico “lapsus freudiano” ed ha retrodato la delibera allo scorso anno.

ll ché dimostra due cose: da una parte, vorrebbe tornare indietro di un anno ed evitare una delibera così devastante e una figuraccia così immensa; dall’altra – diciamocelo sinceramente -, dimostra il suo sincero (scusate se uso questo termine, notoriamente inviso e blasfemo per il soggetto) “pentimento” e riconosce l’errore fatto (… è come se avesse detto tra sé e sé… “… ahhh… ci ia ulutu ccu stau allu 28 settembre 2020… e ccu nnu’ fazzu ddhru sbaiju sette giurni dopu!!!“.

La delibera 160/28.9.2021 (!) – pubblicata oggi, 30 settembre – “Revoca Deliberazione n. 143 del 5.10.2020…” (cliccare su Delibera Giunta n. 160_2021), al di là delle risibili motivazioni pubbliche per i soliti allocchi, riporta le vere motivazioni della revoca, soprattutto quando riconosce che: “… sono venuti meno i presupposti di “interesse pubblico” alla base dell’adozione dell’atto, visto che tutte le forze politiche locali si sono espresse contro la suindicata scelta” (se ne accorge solo a quattro giorni dalle elezioni?!?), aggiungendo poi la soddisfazione di una personale postilla politica… “…anche allo scopo di rasserenare gli animi dei cittadini, in funzione delle strumentalizzazioni politiche in atto…”.

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Touché! … onore al “caporale” Menozzi, arresosi con l'”onore delle armi” dopo una strenua (e perduta) battaglia!

Pantaleo Gianfreda


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