
Falcone e la presentazione del romanzo “La scialletta rossa. Una donna di mafia”: una serata di cultura, legalità, testimonianze e musica (19 maggio, ore 19, Auditorium parrocchiale)
18 Maggio 2025Oggi, 18 maggio, il giudice Giovanni Falcone avrebbe compiuto 86 anni.
È morto, invece, 33 anni fa, il 23 maggio 1992.
Aveva appena compiuto 53 anni, quando sull’autostrada per Palermo, allo svincolo di Capaci-Isola delle Femmine, il sicario della mafia Giovanni Brusca aziona una potente carica di tritolo posizionata sotto il manto stradale e fa saltare in aria l’auto su cui Falcone viaggiava con la moglie Francesca Morvillo e i tre uomini della scorta, Antonio Montinaro, Rocco Di Cillo e Vito Schifani.
La figura di Giovanni Falcone e il suo determinante contributo nella lotta alla criminalità mafiosa e per la legalità verranno ricordati domani, 19 maggio, nell’auditorium della Parrocchia Cristo Re dal giudice Roberto Tanisi, già Presidente della Seconda Sezione penale, della Corte d’Assise, della Corte d’Appello e dal 2020 sino al collocamento a riposo (novembre 2023) Presidente del Tribunale di Lecce.
Non a caso abbiamo scelto questa settimana – la “settimana della Legalità” nel ricordo del sacrificio di Falcone e di tanti altri uomini delle Istituzioni (giudici, uomini e donne delle Forze dell’Ordine) – per presentare “La scialletta rossa. Una donna di mafia”, romanzo di Maria Francesca Mariano, giudice delle indagini preliminari del Tribunale di Lecce e scrittrice.
Dopo il doveroso omaggio a Giovanni Falcone e i saluti del parroco Don Antonio Tondi e di Nadia Rizzello, zia della piccola Angelica Pirtoli barbaramente trucidata dalla Scu a soli due anni, a dialogare con l’Autrice saranno l’Arcivescovo di Otranto P. Francesco Neri (prima di abbracciare l’Ordine francescano il nostro Vescovo si era laureato in Giurisprudenza ed aveva vinto un concorso per Magistrato), lo stesso giudice Roberto Tanisi (fu presidente nel processo di Corte d’Assise, con la giudice Mariano relatrice, che condannò i barbari assassini della piccola Angelica Pirtoli) e Maria Grazia Esposito, Comandante della Polizia Locale di Collepasso, distintasi in questi anni per numerosi atti in difesa della legalità.

L’arcivescovo P. Francesco Neri, la giudice e autrice Maria Francesca Mariano, il giudice Roberto Tanisi, la Comandante P.L. Maria Grazia Esposito
“La scialletta rossa. Una donna di mafia” è un romanzo che parla di mafia e di pentimento. Il libro racconta, infatti, la storia di una donna colta ed emancipata a capo di un clan mafioso della Sacra Corona Unita, che, attraverso un complesso percorso interiore, compie una scelta rivoluzionaria che la porterà ad abbandonare la criminalità ed abbracciare la legalità. L’incontro con una gatta semicieca e con un viandante straniero mettono in crisi un sistema malavitoso formato da regole rigide, omertose e violente, proponendo un modello alternativo di chiara e semplice umanità, dove il valore della libertà splende come punto d’arrivo di redenzione personale. “Il libro – dice l’autrice in un’intervista -, attraverso l’analisi del fenomeno del pentitismo, vuole diffondere un messaggio di speranza e indicare la strada per uscire da qualunque situazione torbida, la strada della verità e della giustizia, la sola che renda liberi” (cliccare su articolo).
“L’amore toglie i proiettili a qualunque arma” afferma Ramona, la protagonista di questo romanzo, dove l’amore, anche quello per le piccole cose, diventa la forza propulsiva per un cambiamento radicale, necessario per uscire dalle tenebre e vivere nella luce.
“Non c’è oscurità che non possa essere sanata e non c’è cammino storto che non possa essere raddrizzato. Per fare questo bisogna conoscere il pensiero mafioso con la profondità di chi per anni lo ha trattato e valutato nelle aule giudiziarie, filtrandolo attraverso una sensibilità personale fuori dal comune, come quella di Francesca (Mariano), che ha creduto e crede che la svolta sia sempre possibile, perché la speranza, sostenuta dal coraggio della scelta, è il primo passo del cambiamento”, scrive nella prefazione Cataldo Motta, già procuratore della Repubblica di Lecce e da sempre in prima linea nella lotta alla mafia.
“La Scialletta rossa”, scrive Veronica Valente su lecceprima.it – “è un romanzo intenso non solo per la capacità dell’autrice di narrare fatti di dolore e sangue in modo poetico, scegliendo le parole come fossero tempere da stendere su una tela, ma di farlo con verità. Il risultato è che, pagina dopo pagina, il lettore avrà la sensazione di viaggiare in un museo e vedere personaggi e luoghi animarsi in quadri cangianti e così realistici da sentire odori, tormenti, passioni di vita”… in cui, aggiungo, la danza e la musica, in particolare la pizzica salentina, avranno un ruolo rilevante e “catartico”.
Non a caso, nella serata di incontro, cultura, legalità e testimonianze di lunedì 19 maggio, la danza e la musica avranno un ruolo rilevante ed emblematico con il violino di Vittorio Ciurlia, omaggio a Falcone e a tutti i caduti per la Legalità, con il tango e poi con la pizzica degli “Alla Bua” del nostro Fiore Maggiulli e dei suoi compagni, omaggio alla protagonista del romanzo, Ramona, e all’autrice del libro, Maria Francesca Mariano.
Una serata da non perdere!
Pantaleo Gianfreda