Lo stato di abbandono, di miseria e di pericolo di un anziano che vaga alla periferia di Collepasso…

Lo stato di abbandono, di miseria e di pericolo di un anziano che vaga alla periferia di Collepasso…

12 Febbraio 2023 Off Di Pantaleo Gianfreda
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Viene a trovarmi stamattina a casa un’anziana donna che abita in zona Campo.

È preoccupata. Sfiduciata. Sconfortata. Si sente impotente. Mi racconta di un povero anziano. Solo e abbandonato. Dello stato miserando della sua casa. Lo stato miserevole del suo stato fisico. Gli stracci che vestono il suo corpo. Mi racconta che si aggira per la periferia verso Tuglie vagando anche di notte. Con grave pericolo per sé. Per la sua vita. Con grave rischio anche per gli autisti che lo sfiorano.

C’è il rischio che venga investito”, dice la donna.

La strada per Tuglie

Mi racconta di essersi recata “alla Comune” e di averne parlato all’assistente sociale, alla sindaca… “ci vuole tempo!”, mi dice che abbiano risposto entrambe. Una risposta che l’ha indignata. Che indigna anche me.

Quella grave situazione di degrado umano e abitativo è nota a tutti da tempo!

Commentiamo quasi rassegnati e impotenti l’insensibilità e la disumanità di chi avrebbe il sacrosanto dovere di “fare”, di intervenire, di strappare quell’anziano dalla solitudine, dall’abbandono, dalla deriva umana e civile, dal suo stato di “reietto”, dal “freddo” non solo meteorologico ma soprattutto umano e sociale… di chi avrebbe il sacrosanto dovere di riportarlo allo stato di essere umano, di assisterlo, accudirlo, strapparlo dall’insalubre tugurio in cui vive, strapparlo dalla strada, dai pericoli, garantirgli basilari diritti di vita e di umanità, come sarebbe dovere di una società civile, democratica e solidale… come garantisce la Costituzione italiana… “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale”…

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Quale “dignità sociale” si garantisce ad un uomo costretto a perdere ogni dignità umana dall’abbandono, dal disinteresse sociale, dall’indolenza amministrativa, dall’abulia di chi ha il dovere di fare il proprio dovere?!?

Cosa posso fare, come posso essere utile, signora?”, le chiedo, sentendomi anch’io impotente.

Scrivi”, mi dice la donna… “scrivi!”.

Obbedisco all’accorato appello di quella donna umile e sensibile.

È vergognoso che nell’anno del Signore 2023 un anziano malandato rimanga solo, abbandonato, ignorato e “reietto” nella nostra comunità sedicente “civile e accogliente”… è vergognoso che i nostri cuori si inteneriscano per i tanti diseredati ed emarginati che popolano il mondo e non riescano ad avere pietà e solidarietà con quello che è tra noi, che abita accanto a noi.

Mi viene in mente “Shemà – Se questo è un uomo” di Primo Levi… “Voi che vivete sicuri nelle vostre tiepide case… considerate se questo è un uomo…”.

Penso agli “Auguri scomodi” di don Tonino Bello… “Dio che diventa uomo vi faccia sentire dei vermi ogni volta che la vostra carriera diventa idolo della vostra vita, il sorpasso, il progetto dei vostri giorni, la schiena del prossimo, strumento delle vostre scalate. … I Poveri che accorrono alla grotta, mentre i potenti tramano nell’oscurità e la città dorme nell’indifferenza, vi facciano capire che, se anche voi volete vedere “una gran luce” dovete partire dagli ultimi. Che le elemosine di chi gioca sulla pelle della gente sono tranquillanti inutili…”.

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Altro non posso fare se non scrivere, denunciare pubblicamente su questo blog una situazione disumana e incivile che riguarda la nostra comunità, un nostro concittadino e fratello che vive accanto a noi… con la speranza che sindaca, assistente sociale e tutti coloro che hanno il dovere di aiutare quell’uomo “alzino il culo” dalle loro poltrone, si diano da fare, si muovano e riconsegnino a quell’anziano il suo diritto alla “dignità sociale e umana”.

Pantaleo Gianfreda


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