Parco Bosco: pericoli affioranti e norme di sicurezza assenti. Sindaco, assessori e tecnici potenziali “galeotti”

Parco Bosco: pericoli affioranti e norme di sicurezza assenti. Sindaco, assessori e tecnici potenziali “galeotti”

11 Agosto 2021 Off Di Pantaleo Gianfreda
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Era da un po’ di tempo che non entravo nel Parco Bosco. Qualcuno me ne ha fatto passare la voglia.

Vedere tanta bellezza bistrattata e dimenticata dai nostri insensibili amministratori mi pare insopportabile. Come è da criminali non saper sfruttare a fini turistici, educativi, ambientalistici e persino economici una tale potenziale ricchezza, che potrebbe arrecare tanti benefici all’intera comunità.

L’idea poi di dover incontrare (o ingoiare) qualche “rospo” dalle fattezze umane o imbattermi nell’ologramma del “pifferaio magico” che “parla(va) con il rospo nel bosco” e posta video fantozziani mi appariva insopportabile ed in contrasto con quell’aura di magia che il Bosco offre.

Per la verità (e per la cronaca), invece del rospo, ho incontrato una simpatica e sinuosa “topa” (una zoccola, insomma!) che, come uno scoiattolino, si arrampicava furbetta e felice su per i “bassi rami” delle frondose querce per poi perdersi, pudica per non farsi riprendere in foto, tra il fogliame del sottobosco… anch’esse “creature di Dio” che, per gentile concessione e “santissima” volontà di qualche altro simpatico “topino”… come Gino e Paolino… albergano libere e indisturbate nel Parco Bosco.

Mentre passeggiavo, l’occhio non poteva non cadere sui tanti particolari di abbandono, trascuratezza, decadenza, vandalismo, barbarie e scempi che albergano e abbondano nel c.d. “Parco” Bosco (“nomen omen”… “parco” e persino inesistente è, infatti, ogni serio e tangibile intervento dell’Amministrazione!) … alcuni letteralmente “criminali”… nel senso che sono conseguenza di veri e propri “crimini” (per palesi omissioni) dell’Amministrazione, che, nonostante abbia competenza assoluta su quel luogo, non è mai intervenuta né interviene per rimuovere i tantissimi elementi di pericolo e di insicurezza presenti nel Bosco.

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Una giovane e attenta madre che era nel Bosco con la sua bambina e il marito me ne ha fatto rilevare alcuni… solo l’occhio attento di una madre che porta la sua bambina ad utilizzare i “giochi” (!!!) poteva scovarli (a me, pur attento, erano sempre sfuggiti).

Sorvolo su quelli noti, cui l’occhio si è ormai abituato da tempo, tanto da farli rientrare nella “normalità” (… quanto è grave quando l’animo umano si abitua alla “normalità” delle sconcezze e delle “anormalità”!): lampioni rotti e mai sistemati, viali interi con tante “palle rotte”, pali privi di lampade, pali sradicati, fili dei vecchi pali sradicati affioranti qua e là, bagni chiusi da tempo immemore e finestre rotte, percorso aereo abbandonato e mai funzionante (finanziato con soldi pubblici), sedili rotti e mai sistemati, cestini rimossi e “vaganti”, persino rifiuti (chiaramente provenienti dai cestini) sparsi nel fogliame del sottobosco e talora artatamente e volutamente coperti da fogliame perché nessuno si accorga dello sconcio, ecc., ecc.

Sorvolo anche sulla recinzione esterna che sta cedendo, sui tondini arrugginiti che fuoriescono (ne ho scritto inutilmente tante volte) e sul degrado della strada che costeggia il Bosco parallela alla via per Cutrofiano… ma di grazia, rimanendo pesanti le responsabilità personali dei vandali, la “vandala” Amministrazione si è mai premurata di dotare quella strada di cestini per evitare – o, almeno, arginare – il fenomeno di rifiuti e bottiglie lasciati per strada o sul marciapiede da acclarati vandali?!?

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E poi alcuni “particolari” (chissà quanti altri ce ne sono) fattimi rilevare da quella giovane madre attenta ed apprensiva, che mi ha fatto capire come mai così poche famiglie portino i loro bambini al Bosco: un pericoloso chiodo affiorante dal vertice di uno scivolo che presenta anche punti di evidente marciume della struttura (quale genitore oserebbe mai far salire un proprio figlio su quello scivolo?!?); un altro dalla giuntura “saltata” di un angolo della recinzione in legno; un gioco da tempo distrutto da cui fuoriesce “a livello piedi” un “moncone” di rame arrugginita; e chissà quanti altri… (le foto che pubblico sono solo parzialmente indicative del generale stato di degrado).

Se malauguratamente dovesse succedere qualcosa di grave per qualche bambino o semplice cittadino… di chi sarebbe la responsabilità civile e anche penale?!?

Non si rendono conto sindaco, amministratori e tecnici comunali di essere tutti potenziali “galeotti”, essendo loro direttamente e personalmente responsabili di eventuali danni a persone che dovessero accadere?!?

… ma diciamoci anche una volta per tutte la verità: Collepasso non merita una tale struttura!

Questi amministratori sono incoscienti, insensibili e persino “criminali”… ma dove sono associazioni, opposizioni, persone sempre “cinguettanti” sui social per pontificare su tutto, ecc. … dov’è il senso civico del singolo cittadino… dov’è la sana indignazione civica… dov’è la responsabilità singola e collettiva?!?

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… e diciamoci anche un’altra verità: se gli Organi competenti addetti alla sicurezza dell’ambiente (come il Noe dei Carabinieri) e dei cittadini, se le Forze dell’Ordine e se gli stessi Uffici comunali facessero un accurato sopralluogo in quella struttura… non potrebbero che decidere di chiudere immediatamente al pubblico il Parco Bosco, perché potenzialmente (e non solo) pericoloso per l’incolumità dei cittadini, date le tante “trappole” presenti, e perché privo di elementari norme di sicurezza.

… ma i nostri “Menozzi e Fantozzi” sono stati in questi dieci anni e sono tuttora “in tutt’altre faccende affaccendati”!

Povera Collepasso, che non sa amare, conservare e valorizzare neanche quel poco di buono che ha!

Pantaleo Gianfreda


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