I “furbetti” del reddito di cittadinanza: clamorosi casi e denunce anche a Collepasso

I “furbetti” del reddito di cittadinanza: clamorosi casi e denunce anche a Collepasso

3 Novembre 2021 Off Di Pantaleo Gianfreda
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“A Collepasso, in provincia di Lecce, un uomo ha inventato di avere sei figli. In realtà erano dei minori stranieri, mai registrati in quel Comune, senza nessun legame di parentela con il soggetto in questione. Ha utilizzato i loro dati, peraltro incompleti – non c’era la data di nascita, né il luogo – per ottenere il reddito di cittadinanza. Una coppia di concittadini ha fatto una cosa simile, ma almeno aveva chiamato in causa dei parenti veri: questi ultimi vivevano in Germania, ma erano stati inseriti nel nucleo familiare dei due residenti in provincia di Lecce”.

Apre così l’articolo “Finti genitori, ferraristi, criminali: chi sono i 5mila furbetti del reddito” pubblicato dal giornale nazionale on line huffingtonpost.it nel riportare, come hanno fatto tutti i giornali nazionali e locali, la cronaca della clamorosa operazione dei Carabinieri del Comando Interregionale “Ogaden” (con giurisdizione su Campania, Puglia, Abruzzo, Molise e Basilicata) insieme al Comando Carabinieri Tutela del Lavoro.

In seguito ad accurati controlli, effettuati tra il 1° maggio e il 17 ottobre, i Carabinieri hanno portato alla luce una truffa ai danni dello Stato di quasi 20 milioni di euro indebitamente percepiti con il reddito di cittadinanza (esattamente 19.112.615,72), riscontrando 4.839 irregolarità nella quattro Regioni meridionali, il 12% dei 38.450 nuclei familiari controllati per un campione di 87.198 persone.

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Tra le irregolarità anche i due casi di Collepasso, dove ha fatto soprattutto clamore quello dell’ignoto percettore del reddito di cittadinanza che si è inventato di sana pianta di avere sei figli per poter accedere alle provvidenze finanziarie. Il caso viene riportato da quasi tutti i giornali e Collepasso si ritrova così “agli onori” della cronaca nazionale per responsabilità di qualche disonesto che pensava di incassare i contributi assistenziali senza averne diritto e “farla franca”.

Sarebbe interessante, però, sapere se le indagini abbiano riguardato anche i soggetti o gli enti che hanno predisposto le domande dei “furbetti”, che avrebbero il dovere, almeno morale, di controllare la veridicità delle dichiarazioni rese e che talora “incoraggiano” certi sotterfugi.

Secondo i dati forniti dall’Arma dei Carabinieri, risulta che nel corso del 2021 più di 40 milioni di euro sono stati indebitamente percepiti come reddito di cittadinanza in tutta Italia. Il fenomeno dei “furbetti”, infatti, riguarda non solo il Mezzogiorno, ma l’intero Paese. Nel corso di quest’anno sono state sinora controllate ben 156.822 persone beneficiarie del reddito di cittadinanza e 9.247, tra cui 4.124 già note alle Forze dell’Ordine, sono state deferite all’Autorità Giudiziaria per irregolarità.

Questo dimostra che i controlli vengono effettuati, che le Forze dell’Ordine fanno il loro dovere e che ad essere disonesti prima o poi “ci si rimette le penne”.

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Al contempo, però, vanno respinte le strumentalizzazioni di quelle forze politiche che “si buttano a capofitto” su queste tristi notizie di cronaca per chiedere l’abrogazione del reddito di cittadinanza.

Il reddito di cittadinanza è una conquista di civiltà e di giustizia sociale, è presente (seppur con diverse denominazioni) in tutti i Paesi europei, è un giusto strumento di lotta alla povertà ed ha permesso e permette a tante persone povere ed emarginate di avere il minimo per vivere. I controlli sono giusti e doverosi al fine di scoraggiare i “furbetti”, che con la loro disonestà danneggiano la stragrande maggioranza delle persone che percepiscono il reddito di cittadinanza perché veramente povere e bisognose. Ed è proprio per garantire le persone oneste che i controlli devono essere intensificati.

Ha ragione il presidente del Consiglio Mario Draghi a difendere il reddito di cittadinanza, rifinanziato nella manovra economica presentata dal Governo con un miliardo in più per il 2022, seppur con alcune necessarie modifiche per impedirne l’abuso e una “stretta” per i “lavativi” e chi rifiuta la seconda offerta di lavoro.

Non hanno certamente ragione i populisti e i demagoghi – tipo Salvini (quello dei 49milioni rubati allo Stato dalla sua Lega), Meloni e Renzi – che ne vorrebbero l’eliminazione per pura strumentalizzazione politica e per solleticare “guerre tra poveri” e contro i poveri per un “pugno di voti” in più.

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Un plauso, pertanto, alle Forze dell’Ordine per i doverosi controlli, finalizzati anche a prevenire casi di disonestà e impedire, soprattutto, che a rimetterci per responsabilità dei pochi (disonesti) siano i molti (onesti).

Pantaleo Gianfreda

Per ulteriori notizie sul caso dei “furbetti”, cliccare su alcuni siti locali e nazionali:

corriere salentino

leccenews24

piazzasalento

ansa

tgcom24

ilsole24ore

 

 

 


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