Forza Italia, rivolta in Puglia. Coordinatori provinciali si dimettono dopo il commissariamento del partito

19 Febbraio 2015 Off Di Pantaleo Gianfreda
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E’ caos completo in Forza Italia. Dopo la rimozione del coordinatore regionale di Forza Italia in Puglia, Francesco Amoruso, e l’imposizione da parte di Berlusconi del ‘commissario’ Luigi Vitali, (uomo di fiducia dell’ex cavaliere, già sottosegretario alla Giustizia nei suoi governi precedenti), nella regione-fortino di Raffaele Fitto, il capo dell’opposizione interna a FI, scoppia la rivolta. E i coordinatori provinciali, fedeli all’eurodeputato salentino, si dimettono in massa. Una notizia anticipata proprio dallo stesso Fitto nel corso del videoforum a Repubblica Tv.
I coordinatori pugliesi, in una nota congiunta, danno dunque le loro dimissioni in dissenso con una decisione calata dall’alto e appresa dalla stampa. “A seguito di quanto irritualmente appreso dagli organi di informazione circa il commissariamento di Forza Italia in Puglia – scrivono nel documento – e ritenendo tale provvedimento un nuovo grave errore, che allontana ulteriormente il Partito dalla sua base, rimettiamo il nostro mandato, rassegnando dunque le dimissioni dai rispettivi incarichi. Con ciò liberiamo il commissario incaricato dall’onere di valutare il nostro livello di allineamento ‘al nuovo corso’, sgombrando il campo da qualunque equivoco circa la nostra coerente battaglia, al fianco di Raffaele Fitto, per una reale ricostruzione del partito e del Paese. Un atto, il nostro, di doveroso rispetto degli elettori e dei militanti di Forza Italia, ancora una volta ignorati e traditi da decisioni calate dall’alto”.
“Continuiamo tuttavia – si legge ancora nella nota – ad attenderci un cambio di rotta che si manifesti innanzitutto con l’azzeramento dei vertici nazionali e l’avvio di un libero confronto interno, allo stato di fatto impedito. In particolare la imminente scadenza elettorale che riguarda il rinnovo del consiglio regionale in Puglia, impone che ciò avvenga con immediatezza”.
“Resta inteso, per quanto scontato, il nostro massimo impegno a sostegno di Forza Italia e della candidatura di Francesco Schittulli, essendo la difesa dei valori e delle idee del centrodestra, nonché le attese del popolo dei moderati pugliesi, il nostro obiettivo prioritario ed assoluto”, concludono.
La nota è firmata da Antonio Distaso, vice coordinatore regionale vicario; Roberto Marti, vice coordinatore regionale; Riccardo Memeo vice coordinatore regionale; Luigi Perrone, coordinatore provinciale Bari; Luigi D’Ambrosio Lettieri, coordinatore area metropolitana Bari; Benedetto Fucci, coordinatore provinciale Bat; Lucio Tarquinio, coordinatore provinciale Foggia; Antonio Gabellone, coordinatore provinciale Lecce; Gianfranco Chiarelli, coordinatore provinciale Taranto.
Nel corso del videoforum a Repubblica Tv Fitto ha sottolineato come lo schiaffo dell’ex cavaliere sia stato in realtà l’ennesimo errore: “L’aver commissariato Fi in Puglia non è un atto di forza ma di debolezza. La Puglia è la regione che ha assicurato maggior consenso a Forza Italia negli ultimi anni, mi sembrava giusto intervenire contro”. Ma sembra piuttosto che Berlusconi, pur di fare la guerra al suo ex pupillo, divenuto ora la sua spina nel fianco, abbia scelto di annientare il partito proprio nella regione dove ha ottenuto più voti alle ultime elezioni.

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Da parte sua, Luigi Vitali ha commentato il gesto dei coordinatori pugliesi come un “atto di responsabilità, che mi evita di commissariare i loro incarichi, cosa per altro non ero intenzionato a fare. La notizia non crea scompiglio”. E ha annunciato che Vitali ha comunque intenzione di parlare con tutti i vertici di Forza Italia nella regione, con i parlamentari del partito e anche con Fitto. Al quale non ha risparmiato una stoccata, riferendosi alla kermesse dei “Ricostruttori” che partirà da Roma sabato: “Se Fitto rimanesse di più in Puglia e andasse meno in giro per l’Italia si accorgerebbe che le cose non sono così”.

“Prima di me era stato nominato, con lo stesso criterio e con il consenso di Fitto, Francesco Amoruso e prima di lui tutti gli altri sono stati nominati con lo stesso criterio. Quindi non vedo dove sia la novità”. Ma Fitto nel videoforum ha spiegato che proprio questo è il metodo da contrastare, ossia quello delle nomine dall’alto, e ha invocato le primarie del partito a tutti i livelli. “La maggioranza – ha ribadito – ha paura del confronto”.

Monica Rubino, repubblica.it, 19.2.2015


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