La rimozione della Bandiera della Pace è atto illegittimo ed illecito

19 Maggio 2011 Off Di Pantaleo Gianfreda
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Menozzi (o chi per lui) ha commesso, oltre che un atto di prepotenza moralmente e politicamente censurabile, un atto illecito ed illegittimo, amministrativamente e penalmente perseguibile. Infatti, solo una deliberazione della nuova Giunta, che non è stata ancora nominata, poteva decidere la rimozione della Bandiera della Pace dal balcone del Palazzo Municipale. Era stato, infatti, questo Organo Amministrativo a decidere l’esposizione della Bandiera della Pace con Deliberazione della Giunta Municipale n. 6 del 23.6.2006. Ma il nuovo sindaco e la nuova maggioranza sembrano già “commissariati” da due noti e rissosi soggetti, che fanno “il bello e il cattivo tempo”…

 
La rimozione della Bandiera della Pace dal balcone del Palazzo Municipale ha provocato, com’era prevedibile, un’ondata di indignazione e di proteste.
Per rispetto della verità, ho il dovere di riferire che è opinione diffusa che il responsabile materiale e reale dell’atto non sia stato direttamente Menozzi, che se ne è assunta la responsabilità, ma un noto e roboante soggetto, che non riveste alcun incarico pubblico, che inopinatamente si aggira ogni giorno con fare minaccioso e provocatorio per il Palazzo Municipale e dintorni sin dal giorno dell’insediamento della nuova maggioranza.
Questa circostanza potrebbe essere verosimile, considerato che è sotto gli occhi di tutti che due noti e rissosi soggetti, non eletti e privi di funzioni amministrative (pertanto, semplici e privati cittadini), hanno di fatto già “commissariato” il nuovo sindaco e la nuova maggioranza con la loro costante e debordante presenza nel Palazzo Municipale. Si sente in giro che questi signori ambiscono persino di essere nominati assessori esterni e che uno di questi, un noto e chiacchierato assessore provinciale, sia persino “disponibile” a “sacrificare” il suo ruolo provinciale per fare il “semplice” assessore comunale… Chissà perché!!! Poveri noi!!!
Per la verità, una rimozione dello stesso soggetto dalla carica di assessore provinciale, dati la sua notoria insignificanza politica e amministrativa, è nell’aria già da tempo. Oggi è ancor più attuale dopo che un consigliere provinciale di Azzurro popolare, di Sogliano Cavour, che rivendica da tempo l’incarico di assessore provinciale (avendo avuto più consensi del “nostro”, che, tra l’altro, non è nemmeno consigliere provinciale) ha terminato di fare il sindaco dopo le recenti elezioni amministrative…
Certo, su questa vicenda e su queste voci, molto verosimili (considerata la piega estremista e “guerrafondaia” che sta prendendo la nuova Amministrazione), ci sarebbe da riflettere lungamente. Qualcuno si sente “padrone” del Comune, in barba ai principi democratici e al rispetto delle Istituzioni. Ormai, ad appena pochi giorni dal voto, sembra di essere entrati nel tunnel (che ci auguriamo breve) di un vero e proprio “regime”.
Rimane solo un interrogativo: le otto “statuine” della nuova maggioranza, gli otto consiglieri eletti dai cittadini, che figura ci fanno?!? Non hanno niente da ridire?!?
Attendiamo la nomina della nuova Giunta per capire la fondatezza di certe voci, che, se rispondessero al vero, rappresenterebbero uno “schiaffo” sonoro non solo ai consiglieri eletti, ma all’intera cittadinanza.
Il gravissimo e brutale atto della rimozione della Bandiera della Pace, da chiunque sia stato commesso, oltre a rappresentare una inaudita provocazione e una incredibile ed ingiustificata prepotenza, ravvisa anche possibili censure amministrative e penali, essendo un atto illegittimo ed illecito.
La decisione di esporre la Bandiera della Pace era stata, infatti, assunta dalla Giunta Comunale con deliberazione n. 6 del 23 giugno 2006.
Pertanto, solo una delibera della nuova Giunta, ancora non nominata, poteva annullare, revocare o modificare la precedente decisione.
La furia devastatrice del nuovo sindaco e dei suoi accoliti estremisti, nuovi “barbari” che sembrano essersi insediati in Comune manu militari e che vi bivaccano ed operano con fare provocatorio e guerrafondaio, ha prodotto, pertanto, solo un atto illegittimo (perché la competenza è della Giunta e non del Sindaco, il quale, tra l’altro, non ha nemmeno provveduto con doveroso atto formale) ed illecito (perché prefigura un vero e proprio reato di abuso). Si incomincia proprio bene!!!
Senza considerare, come già riportato nell’articolo precedente, che è stato violato un principio fondamentale dello Statuto comunale, che, all’art. 5 c. 2, recita: “Il Comune è Ente democratico che si riconosce nei principi della pace e della solidarietà. A tal fine, il Comune di Collepasso è dichiarato ‘Comune di pace’”.
Riusciranno costoro a comprendere il madornale errore commesso e ripristinare immediatamente al suo posto la Bandiera della Pace oppure costringeranno la nostra opposizione a “mettere nero su bianco” e interessare gli Organi preposti?!? Attendiamo ancora poche ore…
Per finire, mi piace riportare integralmente il contenuto della Deliberazione della Giunta Comunale n. 6 del 23.6.2006 “Adozione Bandiera della Pace:
 
La Giunta Comunale
Premesso
         che nella Comunità Collepassese sono diffusi profondi sentimenti sul rispetto dei diritti umani e della pace come valori di riferimento costanti e radicati, evidenziati anche in diverse pubbliche manifestazioni con l’esibizione spontanea della bandiera della pace da parte di giovani e cittadini;
        che si ravvisa l’opportunità di assumere come ispiratore dell’azione amministrativa il documento sulla cultura della pace adottato dall’Assemblea delle Nazioni Unite il 13.9.1999;
       che la Costituzione della Repubblica Italiana riconosce e garantisce la inviolabilità dei diritti fondamentali della persona umana;
          che la PACE è un diritto fondamentale delle persone e dei popoli ed è compito dell’Amministrazione adottare, unitamente a tutti gli organi istituzionali preposti, gli strumenti per promuovere la cultura della pace;
Ritenuta l’opportunità di affermare, anche simbolicamente ed in forma ufficiale, l’impegno dell’Amministrazione Comunale a difesa della PACE;
Visti, inoltre, gli articoli 2,3,11 della Costituzione della Repubblica Italiana;
Vista la Dichiarazione Universale dei diritti dell’Uomo;
Visto l’art. 49, 2° comma, del D.Lgs. 267/2000;
Ad unanimità di voti espressi per alzata di mano;
DELIBERA
1)      Di adottare come simbolo dei diritti fondamentali della Persona Umana e della PACE, ai quali l’Amministrazione si ispira nella sua azione amministrativa, la bandiera a strisce orizzontali con i colori dell’arcobaleno e della PACE a caratteri bianchi comunemente denominata “Bandiera della Pace”.
2)      Di esporre la Bandiera della Pace all’esterno della Sede Comunale e in rappresentanza istituzionale accanto al gruppo di bandiere che rappresentano le forme nazionali, locali ed europee.
3)      Di dichiarare la presente deliberazione, previa separata ed unanime votazione, immediatamente eseguibile ai sensi dell’art. 47, 3° comma, del D.Lgs. 267/2000.
 
Se l’attuale maggioranza non condivide i contenuti e gli alti principi di questa delibera, lo dica apertamente e la revochi.
Deve sapere, però, che essa è condivisa dalla stragrande maggioranza dei cittadini di Collepasso.

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Pantaleo Gianfreda
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