“Unione per Collepasso” chiede le dimissioni di Rocco Sindaco da assessore e vicesindaco

12 Ottobre 2011 Off Di Pantaleo Gianfreda
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Dopo il grave ed illecito atto dell’assessore, nel quale questi “invita l’Ufficio Tecnico a voler riparare al danno volutamente arrecato” in merito alle pratiche edilizie riguardanti la “villetta abusiva di S. Anna”, i consiglieri dell’”Unione per Collepasso” hanno presentato un’interrogazione al sindaco (inviata per conoscenza anche a Prefetto, Assessorato Regionale Urbanistica, Procura della Repubblica e Comando Prov. della Guardia di Finanza), nella quale, oltre ai doverosi chiarimenti, chiedono le dimissioni di Rocco Sindaco, considerato il “persistere di fatti ed atti gravi, illeciti ed illegittimi da parte di un pubblico amministratore, che tendono a “coprire” interessi privati illeciti e a danneggiare il Comune

 
L’”insensato, irresponsabile ed illecito” atto del 3 ottobre u.s., nel quale l’assessore e vicesindaco Rocco Sindaco “invita l’Ufficio Tecnico a voler riparare al danno volutamente arrecato” in merito alle pratiche edilizie riguardanti la “villetta abusiva di S. Anna” in cui abita l’assessore provinciale Salvatore Perrone e famiglia, ha turbato ed indignato non solo l’opposizione, ma anche esponenti della stessa maggioranza.
Nel merito della grave iniziativa dell’assessore e vicesindaco, i consiglieri di opposizione dell’”Unione per Collepasso” hanno presentato in mattinata un’interrogazione al Sindaco, che è stata inviata per conoscenza, oltre che al Presidente del Consiglio comunale e al Segretario comunale, anche all’Assessorato Regionale all’Urbanistica, al Prefetto, alla Procura della Repubblica e al Comando Provinciale della Guardia di Finanza “per le doverose iniziative del caso”.
Nell’interrogazione, i consiglieri di opposizione, di fronte all’assoluta inerzia di Menozzi sulla grave vicenda, oltre a chiedere le doverose spiegazioni circa i comportamenti del suo più stretto collaboratore e a paventare “nel comportamento dell’assessore, salvo reati più gravi, un vero e proprio “abuso d’ufficio”, essendo chiaro l’obiettivo di tutelare illeciti interessi privati, procurare un “ingiusto vantaggio patrimoniale” a privati cittadini, arrecare un “danno ingiusto” e di rilevante gravità alla Pubblica Amministrazione e “costringere” o “indurre” gli uffici a concedere indebite “utilità” a Perrone Salvatore e familiari”, chiedono ufficialmente “le dimissioni da assessore e vicesindaco di Rocco Sindaco, considerato il “persistere di fatti ed atti gravi, illeciti ed illegittimi da parte di un pubblico amministratore, che tendono a “coprire” interessi privati illeciti e a danneggiare il Comune”.
 
Per opportuna conoscenza, si riporta integralmente il contenuto dell’interrogazione.

 
Gruppo consiliare
“Unione per Collepasso”
Comune di   Collepasso
 
 
Collepasso, 12 ottobre 2011
 
  
Al Sig. Sindaco
 
 
e p.c.
Sig. Presidente Consiglio Com.le – Collepasso
 
Sig. Segretario Comunale            - Collepasso
 
Assessorato Reg.le Urbanistica    – Bari
Sig. Prefetto                                - Lecce
 
Procura della Repubblica             - Lecce
 
Comando Prov. G. di Finanza       - Lecce
 
Oggetto:
Pratiche edilizie nn. 75/2005 e 58/2010 – comunicazione prot. n. 7030/3.10.2011 dell’assessore e vicesindaco Rocco Sindaco all’Ufficio Tecnico, al Segretario comunale e p.c. al Sindaco – interrogazione.
 
I sottoscritti consiglieri comunali Pantaleo Gianfreda e Vito Perrone interrogano la S.V. per sapere e avere risposta scritta a quanto di seguito esposto.
 
Premesso che
  • in data 3 ottobre 2011/prot. n. 7030, l’assessore ai Lavori Pubblici Rocco Sindaco ha inviato al Dirigente dell’Ufficio Tecnico arch. Fernando Montagna, al Segretario comunale dott.ssa Anna Traldi e, per conoscenza, alla S.V., la seguente  comunicazione, che si riporta integralmente:
Oggetto: Pratica edilizia n. 75/2005. Pratica edilizia in sanatoria n.58/2010.
In riferimento alle pratiche edilizie in oggetto, il sottoscritto Rocco Sindaco, Assessore ai LL.PP., dopo aver
visionato le pratiche in oggetto;
richiesto al Dirigente UT una relazione dettagliata sull’argomento;
letto la lettera del Dirigente del I° Settore indirizzata al Dirigente UT e al Segretario;
approfondito l’argomento sotto l’aspetto tecnico con esperti in materia
evidenzia a proprio avviso, un’ abuso di ufficio da parte dell’Ufficio Tecnico ai danni del cittadino titolare delle pratiche in parola, nel frattempo deceduto, vergognosamente perpetrato in accordo con la vecchia Amministrazione che ha di fatto strumentalizzato politicamente la vicenda in campagna elettorale.
Per tutto quanto premesso,
invita l’Ufficio Tecnico a voler riparare al danno volutamente arrecato.
Da questo momento in poi il sottoscritto declina ogni responsabilità qualora il Comune dovesse essere richiamato al risarcimento degli eredi”;
 
considerato che
  • la comunicazione rappresenta un atto insensato, irresponsabile ed illecito;
  • l’assessore Sindaco, in riferimento alle pratiche edilizie in oggetto, pur non avendo alcuna competenza urbanistica, accusa l’Ufficio Tecnico di “abuso di ufficio”, senza specificare “in cosa”, “in quali occasioni” e “con quali modalità” sia stato “vergognosamente perpetrato” tale abuso “in accordo con la vecchia Amministrazione” (!!!) né chi siano gli “esperti in materia” con i quali abbia “approfondito l’argomento sotto l’aspetto tecnico”;
  • l’assessore Sindaco, non si sa a quale titolo e in base a quali specifici elementi di diritto, si erge a “giudice” dell’intera e complessa vicenda e, dopo personale e sommaria “istruttoria”, “invita l’Ufficio Tecnico a voler riparare al danno volutamente arrecato”;
  • l’assessore Sindaco abusa del suo ruolo e della sua funzione con lo scopo chiaro ed evidente di far conseguire indebite e illegittime ”utilità” all’assessore provinciale Salvatore Perrone, interessato alle pratiche edilizie in oggetto, al quale è legato da stretti vincoli di “comparaggio”, “affari” personali (quali, ad esempio, sospetti e comuni acquisti di suoli edificatori), comuni vantaggi politici ed elettorali (sono ambedue esponenti di Azzurro Popolare ed inseparabili partner in volantinaggi denigratori ed iniziative “comiziesche”);
  • la comunicazione rappresenta una chiara intimidazione nei confronti dell’Ufficio Tecnico per condizionare gli esiti di una controversa pratica edilizia;
  • la pratica edilizia n. 75/2005 è di fatto “decaduta”, a causa di acclarati abusi edilizi, ed è stata “surrogata” dalla pratica “in sanatoria” n. 58/2010;
  • le stesse parti hanno riconosciuto l’esistenza di abusi edilizi, tant’è che in data 3.5.2010/prot. 3558 hanno richiesto “il rilascio del permesso di costruire al fine di sanare la parte di superficie eccedente” e presentato “progetto in sanatoria” ex “art. 36 del DPR 380/2001”. La pratica edilizia n. 58, rilasciata “in sanatoria” il 31.8.2010 (notificata il 16.9.2010), prevede una tipologia edilizia differente rispetto alla pratica n. 75/2005 e l’“artificiosa” divisione dell’abitazione in due unità immobiliari funzionale al riconoscimento dell’istanza in sanatoria, altrimenti di fatto e di diritto inammissibile, configurando una “villetta bifamiliare” e non più “locali ad uso deposito attrezzi agricolo con abitazione rurale”;
  • il Permesso di costruire di cui alla pratica edilizia n. 58/2010 non ha mai prodotto alcuna “efficacia” né è stato mai ritirato, non essendo state rispettate fondamentali prescrizioni, quali la ricevuta dei versamenti per oblazioni dell’importo complessivo di € 66.205,00 e l’atto di asservimento ed accorpamento di tutti i terreni vincolati alla volumetria; pertanto, la situazione di abuso edilizio permane e, al momento, risulta insanabile;
  • nonostante siano note e chiare le vicende, documentate nell’interrogazione presentata dai sottoscritti il 13.7.2011/prot. 5310, confermate nella risposta in Consiglio e dall’Ufficio Tecnico con nota 28.9.2011/prot. 5628 richiesta dalla S.V., e nonostante la gravità dell’atto assessorile, la S.V., a quanto risulta ai sottoscritti, non ha assunto alcuna iniziativa a difesa della Pubblica Amministrazione, per smentire i contenuti dell’incredibile e illecita comunicazione e censurare le inammissibili richieste e pretese;
  • l’atto è ancora più grave perché mira a coprire gravi e documentate responsabilità, anche di natura penale, e a lanciare infondate e calunniose accuse nei confronti dell’Ufficio Tecnico e della “vecchia Amministrazione”;
  • la “vecchia Amministrazione”, in cui gli interroganti rivestivano rispettivamente la funzione di assessore all’Urbanistica e di sindaco, non ha mai “perpetrato” alcun “abuso”, ma ha semplicemente fatto valere i doverosi principi amministrativi di imparzialità, buona amministrazione, legalità, ragionevolezza e trasparenza, nonché di moralità e onestà;
  • nella “lettera del Dirigente del I° Settore indirizzata al Dirigente UT e al Segretario” del 18.7.2011 e nella “relazione dettagliata sull’argomento” del “Dirigente UT” del 28.9.2011 non si intravede alcun elemento che giustifichi rilievi e richieste dell’assessore. Il chiaro ed inequivocabile contenuto di tali atti avrebbe dovuto, invece, scoraggiare l’iniziativa;
  • l’assessore Sindaco, facendosi “portavoce” di pretese e interessi personali illeciti e al fine di condizionare l’Amministrazione, paventa “responsabilità qualora il Comune dovesse essere chiamato al risarcimento degli eredi”;
  • nel Consiglio comunale del 29 settembre u.s., l’assessore Sindaco, pur essendogli per regolamento interdetto di intervenire, si è reso protagonista di una reazione scomposta e di un’indebita e chiassosa “sceneggiata” sul punto riguardante un’interrogazione dei sottoscritti sulle pratiche edilizie in oggetto, che hanno chiaramente evidenziato l’interesse diretto e personale dell’assessore nella vicenda e l’assoluta mancanza di imparzialità e trasparenza amministrative, di legalità e moralità;
 
chiedono di sapere
  • se la S.V. condivida, nella forma e nella sostanza, i contenuti della comunicazione dell’assessore ai Lavori Pubblici e vicesindaco Rocco Sindaco al Dirigente dell’Ufficio Tecnico arch. Fernando Montagna e al Segretario Comunale dott.ssa Anna Traldi, inviata “per conoscenza” anche alla S.V.;
  • nel caso non li condivida, se la S.V. abbia espresso o intenda esprimere ufficialmente all’assessore Sindaco il Suo rammarico e la Sua contrarietà;
  • se la S.V. abbia potuto appurare e/o se abbia doverosamente richiesto all’assessore di conoscere per iscritto da quali elementi egli abbia desunto “un’ abuso (sic!!!) di ufficio da parte dell’Ufficio Tecnico” e in quali termini e circostanze tale “abuso” sia stato “vergognosamente perpetrato in accordo con la vecchia Amministrazione”;
  • se la S.V. conosca o abbia chiesto o non senta il dovere di chiedere all’assessore Sindaco di conoscere quali siano gli “esperti in materia” con i quali egli ha “approfondito l’argomento sotto l’aspetto tecnico” e se non sia opportuno e doveroso rendere noti tali nomi, salvo che l’assessore non abbia voluto millantare o mentire;
  • a quale titolo, in base a quali prove od elementi conoscitivi e a conclusione di quale “procedimento”, l’assessore Sindaco invita indebitamente e illecitamente “l’Ufficio Tecnico a voler riparare al danno volutamente arrecato” e quale sarebbe il presunto “danno”;
  • se il Comune sia stato “chiamato al risarcimento degli eredi” per le predette pratiche e per quale motivo e per conto di quali soggetti e interessi privati l’assessore Sindaco paventi infondate e improbabili iniziative risarcitorie;
  • a quale titolo e per quali finalità l’assessore Sindaco, obbligato per legge al rispetto degli elementari principi amministrativi di imparzialità, buona amministrazione, legalità, ragionevolezza e trasparenza, nonché quelli fondamentali di moralità e onestà, si sia reso responsabile di un atto così insensato, inaudito e immorale, oltre che illecito ed illegittimo;
  • se, invece, proprio nel comportamento dell’assessore non si intraveda, salvo reati più gravi, un vero e proprio “abuso d’ufficio”, essendo chiaro l’obiettivo di tutelare illeciti interessi privati, procurare un “ingiusto vantaggio patrimoniale” a privati cittadini, arrecare un “danno ingiusto” e di rilevante gravità alla Pubblica Amministrazione e “costringere” o “indurre” gli uffici a concedere indebite “utilità” a Perrone Salvatore e familiari;
  • se, di fronte ad accuse così gravi, l’assessore Sindaco abbia informato l’Autorità Giudiziaria o, in caso negativo, non sia dovere della S.V. informare la predetta Autorità, alla quale la presente interrogazione è, comunque, inviata per opportuna conoscenza e per le doverose iniziative del caso;
  • se, di fronte al persistere di fatti ed atti gravi, illeciti ed illegittimi da parte di un pubblico amministratore, che tendono a “coprire” interessi privati illeciti e a danneggiare il Comune, non ritenga doveroso richiedere al sig. Rocco Sindaco, così come ufficialmente richiedono i sottoscritti, le dimissioni da assessore e vicesindaco e, nel caso di rifiuto, disporre l’immediata revoca delle deleghe.
 
Distinti saluti.
 
              I Consiglieri comunali
 
          Dott. Pantaleo Gianfreda
               Dott. Vito Perrone
 


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Pantaleo Gianfreda
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