La “facciata” del Cimitero che fa “perdere la faccia” agli amministratori: ulteriori e sconcertanti “novità”

La “facciata” del Cimitero che fa “perdere la faccia” agli amministratori: ulteriori e sconcertanti “novità”

15 Gennaio 2023 Off Di Pantaleo Gianfreda
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Ubi Petrus ibi Ecclesia” (“Dove c’è Pietro, la c’è la Chiesa”): l’antica “sentenza di Sant’Ambrogio” ben si adatta, naturalmente “mutatis mutandis”… e di molto (in parole povere, “fatte le dovute distinzioni”), ad una cara (a pizzi e pizzini vari) assessora… “Ubi Monica ibi casini” (“Dove c’è Monica, là ci sono casini”).

Dove ci sono “casini” (politici e amministrativi) c’è sempre lei… l’ineguagliabile assessora al Cimitero, nonché “alli cani e alli musci” (delega alla sua altezza, che svolge benissimo). Stavolta, però, a sua parziale discolpa, l’assessora è in “degna compagnia” di sindaca e vicesindaco-assessore ai Lavori pubblici, la “trimurti” che di fatto “comanda e decide” le sorti di questo “trimurto” Comune!

Si arricchisce, infatti, di due nuovi (per certi versi, incredibili) “capitoli” la vicenda relativa ai lavori di “Restauro conservativo della facciata monumentale del Cimitero comunale”, assegnati ad un’impresa siciliana.

Dopo la pubblicazione dell’articolo di lunedì 9 gennaio (cliccare su articolo), ricevo il seguente messaggio dal titolare di una nota impresa artigianale collepassese di pitturazione:

Prima di pubblicare la notizia, ho avvertito il dovere di incontrare l’artigiano e farmi raccontare i fatti.

Oltre un anno fa, subito dopo le elezioni amministrative, l’impresa contatta la neoassessora Marra, dichiarando la disponibilità sua e di altre imprese di Collepasso a pitturare gratuitamente la facciata del Cimitero come atto di fiducia e “omaggio” alla nuova Amministrazione.

L’“assessora Sissì” (così molti la chiamano, con rifermento non certo ad inesistenti affinità con la bella imperatrice austriaca detta “Sissi”, ma all’inveterata abitudine di dire sempre “sì sì” a tutti, anche quando non “capisce” il senso delle richieste, suscitando poi inevitabili “casini” amministrativi e malumori tra i cittadini) dice subito “” entusiasta e alla domanda se occorra parlare anche con la sindaca risponde che non c’è bisogno… ci pensa lei… riservandosi di dare a breve una risposta.

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Una risposta che non arriva mai, tanto da spingere molti mesi dopo, la scorsa estate, il generoso artigiano a ricontattare l’assessora Sissì, che, puntualmente e di nuovo giulivamente entusiasta, conferma la disponibilità dell’Amministrazione ad accogliere la proposta… dopo di che non si fa più sentire.

Nel frattempo, all’insaputa del generoso offerente, l’assessora e i suoi colleghi di Giunta deliberano o hanno già deliberato, l’8 giugno 2022, l’incarico all’Ufficio Tecnico per preparare il “Progetto esecutivo” relativo al “Restauro conservativo della facciata monumentale…” (cliccare su Del. GC 79_8.6.22).

… sino a quando l’artigiano apprende dalla “stampa locale”, cioè tramite questo sito, che i lavori sono stati assegnati all’impresa siciliana dal Responsabile dell’Ufficio Tecnico comunale (cliccare su determinazione 211_13.12.22).

Egli, allora, sentendosi preso per i fondelli, decide di rendere nota la circostanza come monito ai “nuovi” amministratori a non prendere in giro la gente.

Doverose alcune “note a margine”.

La “trimurti” obietterà forse che l’impresa non aveva i requisiti. Per cosa?!? Su questo occorre intendersi.

Era proprio necessario ricorrere alla Soprintendenza dei Beni Culturali e procedere al “restauro conservativo” di una “facciata monumentale” che ha poco o niente di “monumentale” o di antico, essendo solo “vecchia” (o, per darle nobiltà storica, “vetusta”)?!?

A quanto scrivono Salvatore Marra e Orazio Antonaci (“Storia di Collepasso dalle origini all’autonomia”, 1999, Amaltea edizioni), “la costruzione del nuovo cimitero” è stata “portata a compimento dopo il 1944”.

Non bastava, senza necessità di ricorrere al parere della Soprintendenza, una semplice “rinfrescata” o “ripulitura” della facciata ad opera dei pittori locali, che generosamente e gratuitamente avevano offerto i loro servizi?!?

C’è un precedente clamoroso che avrebbe evitato tutto questo cancan che amministratori “casinisti” stanno creando per una scelta senza senso, attorno cui, però, alla luce di quanto vieppiù emerge, cominciano giustamente a serpeggiare sospetti vari.

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Solo pochi anni fa è stata ripitturata la “facciata” del Palazzo Municipale, costruito, come riportano i due storici Marra e Antonaci, “dal 1934 al 1940“, cioè prima del Cimitero comunale (nota storica a margine “di personale orgoglio”: il Palazzo Municipale, come scrivono i due, fu costruito grazie anche all’erogazione di “un mutuo privato di lire 40.000” contratto nel 1938 “con il sig. Gianfreda Quintino fu Salvatore”… mio nonno!).

Anche la nuova pitturazione del Palazzo Municipale, costruito oltre 70 anni fa, avrebbe dovuto comportare il parere della Soprintendenza? Non c’era alcun obbligo né necessità, secondo quanto mi conferma l’ex sindaco Menozzi, e si seguì l’ordinaria procedura che permise l’aggiudicazione dei lavori.

Sbagliò Menozzi o sbaglia la Manta?!?

Ai posteri l’ardua sentenza”! Personalmente propendo per la seconda ipotesi.

Certo è che tutto questo cancan si sarebbe potuto evitare solo che si fosse trovato il modo (e c’era, come dimostra la pitturazione del Municipio) di far realizzare il lavoro a ditte collepassesi che si erano offerte generosamente e gratuitamente, facendo risparmiare 20mila euro (19.800 per l’esattezza, prelevati dai versamenti dei cittadini per la costruzione di cappelle private) alle casse comunali.

… ma  non finisce qui!

Per approfondire l’argomento ho cercato nell’Albo pretorio on line la delibera di Giunta n. 79 dell’8 giugno 2022, che affida l’incarico al Responsabile dell’Ufficio Tecnico comunale per la “redazione di un progetto esecutivo per il restauro conservativo della facciata del cimitero comunale”… l’ho letta e sono rimasto basito!

Leggete anche voi la spesa prevista dalla Giunta per i lavori:

Poi leggete la spesa prevista nella Determinazione del Responsabile dell’Ufficio Tecnico:

Notate niente di strano?!?

Ve lo spiego brevemente… c’è una clamorosa differenza tra le somme impegnate dalla Giunta (“€ 8.000“) e quelle dell’Ufficio Tecnico (“circa € 20.000”)!

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Come è possibile che la Giunta, unico Organo amministrativo legittimato, preveda una spesa di 8.000 euro per finanziare i lavori imputando le somme sul capitolo 2261 del bilancio comunale e il Responsabile dell’Ufficio Tecnico, in difformità a quanto deliberato dalla Giunta, ne preveda illegittimamente un’altra (circa 20.000 euro) con propria Determinazione imputando la spesa su altro capitolo di bilancio, il 2260?!?

… “qualcosa non quadra”!

Ho cercato invano una “pezza giustificativa”, un atto che giustifichi tale clamorosa, anomala e illegittima difformità… non sono riuscito a trovare niente!

Ci può spiegare l’Amministrazione questa clamorosa anomalia (e illegittimità)?!?

Il Responsabile dell’Ufficio Tecnico non era vincolato alla spesa di 8mila euro previste dalla Giunta sul capitolo indicato?!? … e perché si è arrogato il diritto di impegnare e spendere una spesa maggiore, “circa 20mila euro”, su un capitolo diverso?!?

Mysterium fidei”!

Spero che la sindaca si astenga stavolta dalle sue note “logomanie” offensive/velenose e abbia la compiacenza di spiegare con chiarezza, correttezza ed educazione a chi scrive e a tutti i cittadini “come stanno le cose”… perché, se le cose stanno come emerge dagli atti (e vorrei augurarmi di sbagliare), non ha che un’unica strada: “battere in ritirata”, far annullare immediatamente l’illegittima determinazione di affidamento lavori, “aprire gli occhi”, diffidare di certi uffici, “lasciar perdere” la “facciata” prima di “perdere la faccia” definitivamente e chiudere subito la questione prima che “rolling stones” (“pietre rotolanti”) travolgano la sua Amministrazione per simili “casini”, derivanti solo (vorrei augurarmi) da superficialità, disattenzioni ed inesperienza (… ma anche incompetenza…) amministrative!

Pantaleo Gianfreda


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Pantaleo Gianfreda