2 giugno, Festa della Repubblica, 77° Anniversario della Repubblica e 75° della Costituzione italiana

2 giugno, Festa della Repubblica, 77° Anniversario della Repubblica e 75° della Costituzione italiana

2 Giugno 2023 Off Di Pantaleo Gianfreda
Spread the love

Oggi, 2 giugno, Festa della Repubblica, ricorre il 77° anniversario della nascita della Repubblica italiana.

Il 2 giugno 1946 si tenne il referendum istituzionale in cui gli italiani furono chiamati a scegliere tra Repubblica e Monarchia. Vinse la Repubblica e i Savoia, compromessi con il ventennio fascista, furono costretti all’esilio. Il referendum si tenne a suffragio universale e fu la prima volta nella storia italiana in cui votarono le donne. La nascita della Repubblica venne ufficialmente proclamata il 18 giugno 1946 dalla Corte di Cassazione, che rese noti i risultati del referendum: 12.718.641 a favore della Repubblica, 10.718.502 a favore della monarchia, 1.498.136 schede bianche o nulle.

In questo corrente anno ricorre anche il 75° anniversario della nostra Costituzione, entrata in vigore il 1° gennaio 1948. Frutto di 18 mesi di lavoro dell’Assemblea Costituente, la Costituzione venne firmata a Palazzo Giustiniani il 27 dicembre 1947 dal Capo Provvisorio dello Stato Enrico De Nicola.

“Il 2 giugno è Festa degli Italiani – ha detto il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella -, il momento celebrativo della nascita della Repubblica, i cui principi sono custoditi nella Carta costituzionale di cui celebriamo, quest’anno, il 75mo anniversario dell’entrata in vigore”.

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella

Il Presidente della Repubblica ha voluto celebrare la Festa della Repubblica con interventi e messaggi: “Il 2 Giugno è la festa di noi italiani che abbiamo scelto  e voluto la Repubblica”, ha detto ricordando che l’articolo 3 della Carta Costituzionale assegna alla Repubblica “il compito di rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che, limitando di fatto la libertà e l’uguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica economica e sociale del Paese. È la nostra declinazione di un diritto alla felicità”.

LEGGI ANCHE  Triduo di preparazione per i 25 anni della Chiesa “Cristo Re” (1997-2022)

In un messaggio indirizzato ai Prefetti, che ringrazia per “l’instancabile impegno” dimostrato anche nella recente emergenza alluvione in Emilia Romagna, Sergio Mattarella ricorda che “ricorrono anche 75 anni dall’entrata in vigore della Costituzione, riferimento sicuro, Carta fondamentale che garantisce la libertà e definisce diritti e doveri nella nostra comunità nel settantasettesimo anniversario della scelta operata dal popolo italiano all’insegna del rinnovamento della democrazia”.

“La forma repubblicana venne preferita alla monarchia e acquisì la sua concreta configurazione con la Carta costituzionale. Le forme che regolano la nostra convivenza – spiega il capo dello Stato – sono la declinazione di principi che ritroviamo nella prima parte della Costituzione. La centralità della persona, il riconoscimento della sua integrità e inviolabilità, il primato dell’uguaglianza tra gli esseri umani, la dignità, la libertà, la solidarietà, i diritti e i doveri caratterizzano la struttura democratica del nuovo Stato nato dalla Liberazione. Sono valori che appartengono a tutti i cittadini. Sono nostri, e vivono nella società nel passaggio tra generazioni nella partecipazione attiva alla vita civile”.

“I giovani – aggiunge  il Presidente – devono partecipare alle trasformazioni in atto nel Paese e non subirne gli effetti. Lavorare in un Paese diverso dal proprio deve essere una scelta e un’occasione per accrescere la propria formazione. Non può essere una fuga necessaria. I giovani chiedono di essere ascoltati. Sono l’energia vitale che va velocemente reintrodotta nel motore dell’Italia”.

LEGGI ANCHE  Nicola Gratteri presenta il libro “Fuori dai confini” a Cutrofiano (21 agosto), Nardò (22 agosto) e Taviano (24 agosto)

Quanto alle donne, “vi sono dinamiche vecchie e nuove che influiscono nelle scelte di vita. Sono ancora presenti gli ostacoli da rimuovere per permettere loro una piena realizzazione nella dimensione lavorativa e nel vissuto privato. Quando il diritto di un singolo viene negato è tutta la comunità a risentirne. Fino a quando esisterà un solo ambito precluso di fatto a una donna il principio di uguaglianza sarà tradito”.

Viva La Repubblica! Viva la Costituzione!

Pantaleo Gianfreda

Post scriptum

Noto con rammarico personale e generale che per il secondo anno consecutivo l’attuale Amministrazione comunale non ha indetto alcuna manifestazione pubblica per celebrare una delle fondamentali feste civili nazionali, la più importante insieme a quella del 25 aprile.


Spread the love
author avatar
Pantaleo Gianfreda