“Palazzo Flora”, un “gioiellino” di ospitalità, sintesi di tradizione e innovazione, opera di due giovani e illuminati imprenditori collepassesi

“Palazzo Flora”, un “gioiellino” di ospitalità, sintesi di tradizione e innovazione, opera di due giovani e illuminati imprenditori collepassesi

8 Marzo 2021 Off Di Pantaleo Gianfreda
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… perdonatemi l’outing… ma confesso di essere ormai “innamorato” di questi due ragazzi!

Flora e Maurizio rappresentano, infatti, nella loro attiva fisicità e intraprendenza, l’esempio concreto dell’idea che ho sempre avuto dello sviluppo di Collepasso e del Salento. Rappresentano, persino, oggi che ricorre l’8 marzo, una felice sintesi di reale “parità di genere”.

Una “parità” che, soprattutto quando è vissuta in coppia e i “generi” sono solo espressione di biologica diversità, diventa “moltiplicatore” di “fecondità”, illumina il comune percorso di vita, progetti e attività, genera effetti positivi per sé e la società.

L’essere umano è una mescolanza di fattori femminini e mascolini e, con la quasi totale integrazione delle donne in tutti i campi della vita sociale, queste polarità, negli uomini e nelle donne, tendono sempre più a equilibrarsi”: condivido questo pensiero, che ben si adatta all’“equilibrio di genere” che Flora e Maurizio hanno saputo realizzare e che è “la chiave di volta” per comprendere la loro “fecondità” di idee e di attività.

Esterno di “Palazzo Flora”

Non a caso ho voluto pubblicare questo articolo oggi, 8 marzo. Prima di tutto, per omaggiare Flora e tutte le donne attive, intraprendenti ed affermate come lei (e, naturalmente, tutto l’universo femminile), ma anche per ricordare a tutti noi che la donna, non solo va rispettata (cosa ovvia, spero!), ma rappresenta un’“immensa risorsa naturale e rinnovabile” (Isabel Allende).

Da circa un anno, Maurizio Manco e Flora Pisanello, giovani e valenti imprenditori ormai affermati, hanno “dato alla luce” un’altra importante e significativa iniziativa imprenditoriale. Con indubbio atto di coraggio e di lungimiranza in un anno contrassegnato da una dura emergenza pandemica.

Hanno acquistato e ristrutturato, infatti, un vecchio palazzo su via Roma (via per Parabita, angolo via G. Pascoli) e lo hanno trasformato in una bella ed accogliente “casa vacanze”, coniugando tradizione e innovazione, mondo antico e moderne comodità, finezza e buon gusto, frutto, soprattutto, dell’esperienza e dell’attività professionale di Maurizio.

L’area interna dell’immobile prima della ristrutturazione e (sotto) oggi

Forse non tutti lo sanno, ma sono anni che il nostro valente imprenditore arreda con la sua azienda “Artéa” case e strutture tra le più belle d’Italia e del mondo (Dubai, Abu Dhabi, Libano, Francia, Inghilterra, ecc.). Maurizio, che si avvale di valenti collaboratori e dipendenti da lui scelti, ha saputo posizionarsi con intelligenza e professionalità in un importante segmento del mercato del lusso – l’arredamento degli interni -, in cui artigianato di qualità e made in Italy sono molto apprezzati. Attualmente sta arredando la lussuosa abitazione di un celebre e noto stilista italiano (non è il solo), il cui nome farebbe “strabuzzare gli occhi”, perché rappresenta la “misura” dell’alto livello di professionalità e considerazione che ha saputo raggiungere l’azienda di Collepasso.

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L’inventiva, la professionalità, l’esperienza, la collaborazione con importanti marchi nazionali (Natuzzi, in primis), i collaboratori sapientemente scelti sono stati importanti per ideare e arredare un “gioiellino” di ospitalità cui il devoto marito ha voluto dare il nome di “Palazzo Flora”, in omaggio alla moglie, ma anche perché la struttura è un vero e riconosciuto “fiore all’occhiello” dell’ospitalità vacanziera del Salento.Basti sapere che il noto tour operator che pubblicizza la Casa vacanze, dotata anche di una piscina, si è complimentato perché la struttura è stata, dai suoi clienti, la più richiesta e apprezzata del Salento.

Una struttura che può contenere al massimo 16 ospiti (5 camere da letto ed 8 letti), ma che al suo debutto ha conquistato l’approvazione e l’ammirazione di un’importante fascia del “mercato delle vacanze” ed ha visto nel 2020, primo anno di attività, la presenza di turisti italiani, inglesi, tedeschi, francesi, svedesi, americani.

Scorci del pianterreno (accanto, il vecchio torchio)

La storia, seppur negli spazi ristretti di un articolo, va raccontata per far conoscere le “cose belle e buone” di Collepasso, ma anche perché l’iniziativa può rappresentare un punto di riferimento per tanti e agire da “effetto imitazione e moltiplicatore” dell’economia locale.

Da anni sostengo, infatti, che lo sviluppo della nostra comunità dovrebbe basarsi sull’idea di una “Collepasso ospitale, ecocompatibile, produttiva”, vista la felice posizione geografica tra Gallipoli ed Otranto e la centralità rispetto ad importanti “microcittà” come Casarano, Maglie, Galatina, Gallipoli. A conferma di ciò, Maurizio e Flora riferiscono che alcuni ospiti hanno espresso la loro piena soddisfazione per la posizione geografica della struttura al centro dell’appetibile Salento, da cui ci si può muovere in tempi rapidi da uno all’altro mare, da uno all’altro luogo d’arte e di intrattenimento, raggiungere Otranto per una visita al Mosaico, Gallipoli per una serata di divertimento, Melpignano per la “Notte della taranta”, Cannole per la “Sagra te la municeddha” o Zollino per la “Sceblasti” e i tanti Comuni del Salento ricchi di sagre, di storia, di monumenti e di bellezze.

L’atrio interno con piscina

Tutto nasce quasi per caso. Tante volte Maurizio, la cui testa “frulla” sempre di idee e progetti, si era chiesto di chi fosse quel bel palazzo “senza vita”, dove un tempo abitavano lu Pippi e l’Abbundanzia De Benedetto. I più anziani ricordano ancora l’energica Abbondanza, che negli anni ’60-’70 era assessore “tuttofare” del sindaco Pippi Errico. La donna morì prematuramente e l’anziano marito si risposò con una signora di Galatina, che rimase dopo pochi anni vedova e sola, ma sempre attiva. In tanti la ricordiamo ancora sulla soglia dell’ampio magazzino dotato di torchi per l’uva, al pianterreno del palazzo, intenta a vendere uva da tavola, vino, olio e altri prodotti dei terreni che il possidente marito le aveva lasciato.

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Un giorno Maurizio e Flora, nel recarsi ad un appuntamento fuori paese con un avvocato, passano da lì e “sospirano”, quasi per un inconscio desiderio di possesso. Coincidenza vuole che l’avvocato, incaricato dagli eredi, chieda loro se fossero interessati all’acquisto di un palazzo di Collepasso. Proprio “quel” palazzo! Affare subito fatto. Il giorno di San Valentino 2018 la stipula presso un notaio. Con la presenza di una moltitudine di eredi originari di Galatina, “accorsi” da ogni latitudine. Persino dai Caraibi. Nessun De Benedetto tra i presenti. L’astuta donna aveva provveduto, vivo il marito, ad intestare a sé tutta la proprietà.

L’idea di Maurizio, subito “sposata” da Flora, è quella di trasformare il vecchio palazzo in moderna struttura ricettiva, una florida “casa vacanze” dotata di ogni comodità e confort, arredata in “stile mauriziano”.

Dopo aver predisposto il progetto ed ottenuto tutte le autorizzazioni, nel giugno 2019 iniziano i lavori di ristrutturazione, che terminano, rapidamente e “a regola d’arte”, nel maggio 2020. Proprio nell’“occhio del ciclone” della famigerata pandemia, che da due-tre mesi imperversa e miete vittime in Italia e nel mondo.

Una stanza da letto (notare la bellezza del vecchio pavimento)

L’investimento sembra “andare in fumo”. Maurizio e Flora, invece, non si arrendono e decidono di misurarsi anche con la pandemia. Si rivolgono a qualificati professionisti sanitari (un biologo di fama li segue “passo dopo passo”), fanno propri (sino all’inverosimile) prescrizioni, protocolli, sanificazioni e ogni possibile e inimmaginabile intervento per combattere e prevenire il virus, a tutela della salute degli ospiti. Il risultato di questo gran lavoro, soprattutto di Flora, all’apparenza “burocratico” (in realtà “vitale” e “antivirale”), è che la struttura viene aperta a giugno e si riempie subito di ospiti. Sino ad ottobre inoltrato. Ed ora è pronta ad affrontare, ad aprile-maggio, la nuova stagione.

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Quando visito la struttura rimango estasiato per la creativa “mescolanza” di modernità e tradizione, per l’intelligente recupero dell’immobile, per la semplicità e bellezza degli arredi, per la sapiente composizione di tanti elementi decorativi e architettonici.

Non mi attardo nella descrizione. Le foto che pubblico sono eloquenti.

Quel “torchio” che troneggia a pianterreno del vecchio magazzino agricolo trasformato in “sala grande”… la pietra leccese e le volte antiche sapientemente recuperate e ristrutturate… le cinque diverse camere con una bella frase “in capo” ai letti (alcune intriganti ed enigmatiche… “non darmi ciò che desidero, ma ciò di cui ho bisogno”…)… quella modernità di specchi e trasparenze… quegli antichi pavimenti preservati, recuperati e abbinati ad un arredamento moderno… la stanza da letto con “bagno a vista” e idromassaggio, dove inebriarsi nella lettura (e non solo) del biblico “Cantico dei Cantici” e nella piacevolezza dei sensi… quella “cucina antica” delle nostre case avite, retaggio di “un tempo che fu”, sapientemente salvata e riconvertita come lavabo di un’altra stanza… ecc. ecc.

Stanza da letto con “bagno a vista” e idromassaggio

Insomma, un “gioiello” di moderna struttura ospitale, ristrutturata ed arredata secondo buon gusto e collaudati “canoni mauriziani”, di cui vanno giustamente orgogliosi la coppia Manco-Pisanello. Non solo per sé stessi, le cui molteplici e redditizie attività aziendali (Artéa, Il tuo bar, Mira Furniture, Flo.Mar., ecc.) danno certo grandi soddisfazioni, ma anche per l’intera comunità in cui vivono ed operano.

Altra stanza e una vecchia cucina conservata e riconvertita in lavabo

Questo flusso di turisti – dicono Flora e Maurizio – ha contributo nel suo piccolo a movimentare le varie attività economiche del paese. Bar, centri commerciali, negozi vari hanno potuto beneficiare della loro presenza. Una signora ci mostrò un giorno uno scontrino di € 300 di spesa fatta nel contiguo supermercato. Una famiglia napoletana si portò via 180 pasticciotti prenotati in un bar locale”.

Mi auguro che Flora e Maurizio, giovani valenti e talentuosi, siano dei precursori della “Collepasso che verrà”… una Collepasso “tra due mari” capace di attrezzarsi per l’accoglienza e l’ospitalità… una Collepasso con “10, 100, 1000 case vacanze” e tanti “Palazzo Flora” (un mio antico sogno è la trasformazione parziale dell’antico Palazzo Baronale in struttura di ospitalità)!

I due sono stati e sono degli “apripista” nel settore dell’ospitalità e in tante altre benemerite iniziative imprenditoriali. Sta ad altri, soprattutto alle giovani generazioni, seguirli in un percorso di modernità e sviluppo, in cui il nostro paese possa esprimere tante belle, creative e innovative iniziative imprenditoriali!

Complimenti, Flora e Maurizio… e ad maiora!

Pantaleo Gianfreda


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