Un esposto all’ANAC e al Prefetto per far luce su atti e gestione dell’Ufficio Tecnico comunale

23 Marzo 2016 Off Di Pantaleo Gianfreda
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Raffaele Cantone, presidente A.N.AC. (Autorità Nazionale Anticorruzione)

Raffaele Cantone, presidente A.N.AC. (Autorità Nazionale Anticorruzione)

Sospette anomalie amministrative 4° Settore “Assetto del Territorio, Urbanistica, Lavori pubblici, Edilizia” Comune di Collepasso (LE)”: è questo l’oggetto dell’esposto che, in qualità di capogruppo consiliare Pd, ho inviato ad A.N.AC. (Autorità Nazionale Anticorruzione), Sezione regionale Osservatorio Contratti pubblici della stessa A.N.AC., Prefetto e Responsabile Trasparenza e Anticorruzione del Comune.

L’esposto si è reso necessario per fare chiarezza su discutibili anomalie ripetutamente riscontrate nella gestione dell’Ufficio Tecnico del nostro Comune, di cui è responsabile l’arch. Fernando Montagna, e alla mancanza di serie iniziative di prevenzione e controllo da parte dell’Amministrazione comunale, in particolare del Sindaco. E’ indubbio, infatti, che, al di là delle responsabilità personali del Tecnico, vi siano gravi responsabilità politiche del sindaco Menozzi, restio a controllare e verificare, come nei suoi compiti, il “buon andamento” dell’ufficio, nonostante le ripetute segnalazioni di cittadini, tecnici e consiglieri.

L’esposto pone all’attenzione delle Autorità destinatarie interrogativi e significativi atti del Dirigente dell’U.T.C. Ad esempio: l’uso artificioso, spregiudicato ed improprio del ricorso alla “procedura negoziata senza previa pubblicazione di un bando di gara” per la concessione di lavori di notevole entità, accampando inesistenti condizioni di “indifferibilità dell’intervento” ed “estrema urgenza”; il pagamento di incentivi al Tecnico, in qualità di R.U.P. (Responsabile unico del procedimento), per l’importo lordo di € 44.566,38 nel periodo 10.11.2011/3.12.2015 (con 17 determinazioni, di cui ben 10 nel 2015), nonostante l’estremo ritardo di esecuzione di alcuni lavori e il mancato rispetto dei compiti e delle funzioni di controllo che dovrebbe esercitare il Responsabile del procedimento; la nomina di tecnici esterni “amici” quale “supporto RUP” o per la direzione lavori o altro, non sempre rispondenti ai requisiti di trasparenza e rotazione, se non addirittura palesemente illegittimi; anomalie nella gestione dei Permessi di costruire; ecc.

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Interrogativi pone, inoltre, la discutibile e inopportuna concentrazione in una sola persona di più compiti e poteri: il Responsabile dell’Ufficio Tecnico risulta spesso – per identico progetto – progettista, R.U.P., conferente di incarichi vari a tecnici e lavori ad imprese, presidente di commissione di gara, ecc., con conseguente gestione di tutti gli appalti, nonostante che esista nel Comune un funzionario responsabile degli appalti, di fatto esautorato dal suo ruolo e dalle sue funzioni.

Nell’esposto viene approfondita la vicenda del Centro diurno per anziani, “in quanto paradigmatica di certo anomalo operato amministrativo”.

I lavori del Centro, aggiudicati il 6.12.2011, dovevano concludersi al massimo entro la prima metà del 2012. Alla data del 16.12.2012 residuavano opere “pari all’1,16%”, riguardanti lavori marginali, ma per la cui realizzazione sono stati necessari oltre… tre anni! I lavori, infatti, risultano definitivamente chiusi e rendicontati il 31.12.2015. Eppure il Tecnico comunale aveva già riscosso nel 2012 oltre 7.000 euro di incentivi per quel progetto, nominato e pagato ben due supporti al RUP (altri 7.000 euro) per aiutarlo nella rendicontazione e il disciplinare firmato con la Regione prevedeva la chiusura dei lavori e la rendicontazione della spesa entro il giugno 2014!

Nella gestione dell’Ufficio Tecnico sembra emergere una confusione ed una commistione di ruoli e di interessi tra pubblico e privato, un’eccessiva discrezionalità ed una spregiudicatezza di atti e comportamenti che lasciano perplessi e che violano i principi fondamentali dell’azione della P.A. (trasparenza, buon andamento, legalità e imparzialità) e gli stessi Piani comunali per la trasparenza, l’integrità e la  prevenzione della corruzione, nonché il  Codice di comportamento integrativo dei dipendenti del Comune di Collepasso.

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L’esposto conclude, pertanto, rilevando come “sembrerebbe evidente che compiti e funzioni del Responsabile del 4° Settore travalicano molto spesso i basilari principi della Pubblica Amministrazione. In vari Consigli comunali ho fatto presente al Sindaco tali problematiche senza ricevere mai alcuna risposta. In un’interrogazione discussa nel recente Consiglio del 9.3.2016 scrivevo, tra l’altro, che “rimane irrisolto il “mistero” sul perché le procedure di assegnazione di lavori e appalti vari vengano affidati dall’Amministrazione solo all’Ufficio Tecnico e non al competente Ufficio Appalti, un “mistero” che alimenta voci sempre più preoccupanti e che viola, come il sottoscritto ha spesso denunciato in Consiglio, le più elementari norme sulla trasparenza”, senza che il Sindaco desse alcuna spiegazione o risposta, contribuendo in tal modo ad aumentare dubbi e perplessità circa il puntuale rispetto delle norme di trasparenza nel delicato settore degli appalti e dell’affidamento di lavori e servizi del Comune, ma anche nella gestione delle pratiche edilizie”.

Mi auguro ora che siano le Autorità interessate a dare risposte, individuare eventuali responsabilità e fare chiarezza.

Per leggere il testo integrale del ricorso, clicca qui


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Pantaleo Gianfreda