Il rettangolo dei veleni sepolti: 18 punti sospetti nel Basso Salento. Pronta la mappa, arrivano i sondaggi

14 Febbraio 2014 Off Di Pantaleo Gianfreda
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C’è una mappa dettagliata: 18 punti circoscritti in un perfetto rettangolo di diecimila metri quadrati nelle campagne fra Supersano, Casarano, Collepasso e Cutrofiano.

Dalla prossima settimana sorvolerà questa zona l’elicottero della Guardia di finanza dotato di magnetometro per verificare se ci siano materiali ferrosi anche diversi metri sotto terra. Se ci siano, insomma, quei fusti contenenti liquidi di lavorazione delle aziende di pellame, e dunque liquidi altamente tossici. Quei liquidi indicati dal collaboratore di giustizia Silvano Galati con le dichiarazioni confluite nel fascicolo aperto dalla Procura nel 2006 e riesumato alla fine dell’anno scorso quando si tornò a parlare nuovamente della necessità di verificare se anche il Salento, come la Campania, fosse diventato negli anni cimitero nascosto di veleni.

Vertice in Procura. Gli ultimi dettagli di questa operazione sono stati concordati ieri mattina con il procuratore Ennio Cillo dagli uomini della Forestale, della Guardia di finanza e dei carabinieri del “Nucleo operativo ecologico” (Noe). La pianificazione dell’intervento è pressocché terminata con la creazione di una mappa formata da diciotto i punti su cui dovranno concentrarsi le scansioni del magnetometro. E sono gli stessi punti individuati nel 2006 dai carabinieri del gruppo “Tutela ambientale” di Napoli con un’aereo dotato di scanner spettrale. Il sopralluogo del 3 febbraio scorso degli investigatori in quella campagna, è servito, inoltre, a mettere a punto ulteriormente la mappa ed a definire ancora meglio la zona da controllare.

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Le confessioni del pentito. Insomma, stanno per partire queste verifiche chieste da più parti e disposte dalla Procura il 26 novembre dell’anno scorso rivedendo la decisione di poche settimane prima basata sul convincimento che l’inchiesta del 2006 fosse confluita in un processo già definito. Si scoprì in seguito che fosse necessario verificare i racconti del collaboratore Galati su quella criminalità disposta a sotterrare i veleni. Se, cioè, sia vero che ci siano fusti sotto terra nella campagna fra Supersano e Cutrofiano, in contrada masseria “Li Belli”, come disse Galati: «A.M. in particolare mi raccontò che con il camion e con l’escavatore del suo datore di lavoro, sistematicamente si recava presso la ditta…e prelevava dall’esterno numerosi bidoni con la chiusura a tappo, contenenti materiale liquido altamente nocivo. Dopodichè trasportava i bidoni in aperta campagna. Precisamente in una località sita nei pressi della pineta, sulla strada Supersano-Cutrofiano, superato il distributore di benzina, a sinistra, nei pressi della masseria denominata Li Belli».

La mappa dei carabinieri. Con l’intervento dei carabinieri del gruppo “Tutela ambientale” fu creata una mappa con tanti cerchi rossi per indicare le anomalie rilevate sul terreno. E quella mappa a dicembre dell’anno scorso è finita sul sito dell’archivio storico del Senato e sul blog del leader del “Movimento 5 stelle”, Beppe Grillo. L’attenzione e l’interesse dell’opinione pubblica è tanta, dunque: si è creata la necessità di sapere se una terra incontaminata dalla grande industria, come il Salento, nasconda veleni. Lo diranno prima i rilievi aerei e poi, eventualmente, gli scavi. Questione di giorni, ormai.

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quotidianodipuglia.it, 14.2.2014


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Pantaleo Gianfreda