Masseria Grande: “I lavori sono totalmente difformi dal progetto approvato”. La “conversione” di Paolo e l’unanime deliberazione del Consiglio

31 Maggio 2013 Off Di Pantaleo Gianfreda
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MaGrandeI lavori sono totalmente difformi dal progetto approvato”: questa volta è l’intero Consiglio comunale a prendere atto dello scempio procurato dai lavori di costruzione del rondò in località “Masseria Grande” realizzati dalla Provincia.

Finalmente, anche l’Amministrazione comunale e la sua maggioranza si sono resi conto della fondatezza delle nostre denunce.

Oggi non è più soltanto la “vox clamantis in deserto” del vostro cronista, nonché consigliere comunale di opposizione – sinora attaccato, offeso e deriso aspramente dai “soloni” di centrodestra del Comune di Collepasso e della Provincia di Lecce – a sostenere che i lavori effettuati sono difformi rispetto ai progetti approvati da Comune e Provincia.

Delib. C.C. 22 del 29.5.13

Delib. C.C. 22 del 29.5.13

Oggi è l’intero Consiglio comunale, nella seduta di mercoledì 29 maggio, a sancire ufficialmente e unanimemente quanto da tempo veniva denunciato dai consiglieri di opposizione.

Come Paolo (di Tarso) si convertì sulla via per Damasco, anche Paolo (di Collepasso) si è finalmente “convertito” sulla via per la Masseria Grande…

Per due mesi Sindaco e maggioranza avevano cercato di negare e occultare l’evidenza, rifiutando di intraprendere le doverose iniziative dopo la mia interrogazione nel Consiglio del 18 marzo. Sino a respingere, nella tumultuosa seduta del 4 aprile scorso, l’ordine del giorno da noi presentato, con il quale si chiedeva “l’immediata sospensione dei lavori” e si impegnava “il sindaco ad emanare ordinanza di sospensione dei lavori e la Provincia ad organizzare immediatamente apposito tavolo di lavoro”.

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Oggi, finalmente, grazie alla costanza e alla serietà della nostra battaglia, tutto è cambiato e la stessa maggioranza, Sindaco in testa, ha dovuto prendere atto della gravità dei fatti e della scandalosa situazione.

Nella seduta di mercoledì 29 maggio (convocato dalla maggioranza di mattina per evitare la presenza del pubblico), il Consiglio ha recepito la dettagliata relazione del Responsabile dell’Ufficio Tecnico Comunale, che ha constatato la difformità delle opere realizzate e, dalle risultanze del sopralluogo e dei rilevi effettuati, ha rilevato che “i lavori sono totalmente difformi dal progetto approvato”.

Un dato tecnico, che ho fatto presente in Consiglio, avrebbe dovuto già rendere evidente quanto andavo da tempo denunciando circa il fatto che, invece di scavare, la ditta aveva effettuato incredibili riempimenti abusivi. Nell’elaborato progettuale del 2010 riguardante il “Calcolo Aree e movimenti di terra” erano previsti  18.000,94 metri cubi di “volume di scavo” e solo 450,46 mc di “volume di riporto”. Nella realtà si è verificato l’esatto contrario (si tenga conto che il prezzo per effettuare scavi è 3-4 volte superiore a quello per effettuare riempimenti).

Va rilevato, inoltre, che, a causa del fallimento del “tavolo tecnico” tra Comune e Provincia per trovare una soluzione al grave problema, il Consiglio ha anche dato mandato al Sindaco “per chiedere la convocazione di un incontro istituzionale con il Presidente della Provincia, per l’esame complessivo della vicenda” e spostare il confronto sul terreno politico-istituzionale. Ha demandato, inoltre, “al Dirigente del IV Settore arch. Fernando Montagna ogni eventuale successiva determinazione”, con la possibilità dell’emanazione di un’ordinanza di “ripristino immediato dei luoghi”.

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Dopo oltre due mesi di scontri e polemiche sull’argomento tra maggioranza e opposizione, oggi l’intero Consiglio comunale è finalmente unanime nel sostenere la difesa del territorio di Collepasso e chiedere a gran voce che lo scempio effettuato venga eliminato e si proceda alla realizzazione di opere meno invasive per l’area e rispettose del contesto urbanistico ed ambientale. Ciò che si riteneva impossibile, oggi è possibile!

Indubbiamente un risultato positivo, sebbene occorre continuare a vigilare e “avere gli occhi aperti”.

Non mi dilungo più di tanto. La lettura della relazione del Responsabile dell’Ufficio Tecnico comunale, che pubblico integralmente, può essere sufficientemente esaustiva.

Cosa aggiungere?!? Certo, di fronte a tale scempio, qualcuno dovrà pur pagare e, a quanto è noto da tempo, la Procura della Repubblica di Lecce sta indagando sulla scandalosa vicenda.

Per quanto mi riguarda, è indubbia la soddisfazione per il risultato raggiunto. Questo conta più di tutto.

Come ho detto in Consiglio, rivolgendomi al Sindaco e alla maggioranza, “non chiedo, non pretendo che qualcuno di voi mi chieda scusa oggi – se qualcuno di voi avesse un po’ di dignità dovrebbe farlo – né ricordo gli obbrobri successi nel Consiglio comunale del 4 aprile 2013, quando il problema era totalmente negato, né nelle commissioni provinciali dell’8 e, soprattutto, del 15 aprile, quando ho subito attacchi e offese gratuite di fronte al silenzio del Sindaco. Io sorvolo perché la mia natura non è vendicativa come la vostra, la mia natura è diversa. Quello che a noi premeva era che tutti finalmente ci rendessimo conto dello scempio che si stava realizzando. Era quello il mio obiettivo e mi pare che oggi sia stato raggiunto, nonostante – ripeto – tanti attacchi e offese subite e, soprattutto, nonostante altrui confusioni amministrative. Solo il 4 aprile 2013 questo Consiglio negava l’esistenza del problema, fortunatamente il 9 aprile qualcuno ha incominciato ad aprire gli occhi… quello che a noi sta a cuore non è la vittoria politica di una parte, ma il bene pubblico”.

Relazione dell'Uffio Tecnico pag. 1

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Articolo pubblicato da "La Gazzetta del Mezzogiorno", 30.5.2013

Articolo pubblicato da “La Gazzetta del Mezzogiorno”, 30.5.2013


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Pantaleo Gianfreda