Giornata mondiale della Terra: “Un giorno per la Terra. 10 azioni concrete per provare a salvarla”

22 Aprile 2012 Off Di Pantaleo Gianfreda
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Si festeggia oggi, domenica 22 aprile, in tutto il mondo la Giornata della Terra.
La Giornata della Terra (“Earth Day”) è la festa di primavera che celebra il pianeta e chi lotta per difenderlo. Nata a San Francisco nel 1970 e subito riconosciuta dall’Onu, dal 1990 è diventata una ricorrenza mondiale. Dal 2007 vi aderisce anche l’Italia.
All’edizione 2012, la quarantaduesima, partecipano 175 paesi e circa mezzo miliardo di persone. Il tema è “Mobilita il pianeta – Un miliardo di azioni verdi”, per invitare tutti a compiere, anche nell’ambito della vita quotidiana, azioni in aiuto del pianeta terra.
Leggo che anche l’Amministrazione comunale di Collepasso ha programmato alcune iniziative per la Giornata mondiale della Terra, “istituita” (ohimé!), secondo il manifesto a firma di Menozzi/Perrone G., dalla “Provincia di Lecce” (!!!!!)… Nella mattinata odierna è prevista la manifestazione sul tema “L’impegno dei cittadini, delle Associazioni e delle Istituzioni per la tutela del territorio”…
Iniziative, al di là di “provincialotti” errori, che sarebbero comunque lodevoli, se non fosse per un “piccolo”, “insignificante” dettaglio… ma non sono Menozzi, il suo assessore “(dis)ambientato” Gius. Perrone e la sua maggioranza ad aver approvato, solo pochi giorni fa, un progetto di tangenziale, proposto dalla Provincia (!!!), che “dissacra” (e non “tutela”!!!) la collina e il nostro territorio?!?… di quale “territorio” cianciano questi imperterriti ipocriti… del territorio “amazzonico” o di quello “collepassese”?!?
… l’approvazione di quel progetto di tangenziale è un evidente “sacrilegio” contro la Natura

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Sulla Giornata della Terra, di seguito l’articolo “Un giorno per la Terra. Dieci azioni concrete per tentare di salvarla” di Fulco Pratesi, pubblicato suul’odierno “Corriere della Sera”

L’odierna Giornata mondiale della Terra è densa di significati, anche perché si celebra a due mesi dalla grande ricorrenza di Rio+20, legata al ventennale dello storico Summit di Rio de Janeiro del 1992, in cui quasi tutti i Paesi del mondo si accordarono per dare inizio a un forte impegno di salvaguardia del Pianeta.
Per non ricalcare le generali e meste considerazioni sul degrado, il quale, nonostante dichiarazioni e denunce, prosegue imperterrito, vediamo cosa ognuno di noi, causa e vittima del global warming , può cercare di fare per allontanare il superamento dei 2° centigradi di temperatura globale, considerato un limite invalicabile per la salute della Terra.
Se moltiplichiamo un nostro atto, anche il più innocente possibile, per i 60 milioni di italiani o per i 7 miliardi di terrestri, esso può contribuire pesantemente al paventato tracollo, così come il battito d’ala della farfalla in Brasile può scatenare (secondo il famoso paradosso di Edward Lorenz) uragani in Texas.
Accanto a comportamenti virtuosi nella vita di tutti i giorni tesi a risparmiare energia (muoversi in bicicletta o a piedi, non usare scaldabagni elettrici, moderare riscaldamento e condizionamento, coibentare l’abitazione, installare pannelli solari, consumare meno acqua eccetera) un settore in cui si può contribuire alla sostenibilità globale è quello dell’alimentazione.
Come spiega il WWF, che lancia oggi la piattaforma «One Planet Food» (http://alimentazione.wwf.it), la produzione di cibo per un’umanità che ha superato i 7 miliardi e continua a crescere, è una delle cause più importanti del degrado della biosfera.
I 130.000 ettari di foreste persi ogni anno per la produzione di olio di palma, soia e foraggi per il bestiame in continua crescita, per sopperire all’incessante richiesta di carne, e gli stock ittici sovrasfruttati per il 29% e a rischio di declino per il 52% impongono all’umanità (se vorrà mettersi al riparo da un futuro oscuro e preoccupante) di imboccare stili di vita che, garantendo un’alimentazione equilibrata e disponibile per tutti, non produca sprechi e devastazioni.
A livello di comportamenti individuali, questi sono i 10 consigli «Salva-Pianeta a tavola» che il WWF propone:
1) Acquista prodotti locali. Secondo la Coldiretti, un chilo di arance importate dal Brasile brucia 5,5 kg di petrolio e libera 17,2 kg di CO2 in più di quelle siciliane;
2) Scegli i prodotti di stagione;
3) Diminuisci i consumi di carne, che contribuiscono all’inquinamento globale (ogni italiano ne mangia 87 chili all’anno);
4) Scegli i pesci giusti e non i più cari e pregiati (ne consumiamo 25,4 chili all’anno);
5) Privilegia i prodotti biologici che non richiedono l’uso di combustibili fossili e di pesticidi;
6) Riduci gli sprechi, mangiando tutto quello che hai acquistato;
7) Evita di comprare prodotti con troppi imballaggi;
8) Preferisci i cibi semplici della nostra insuperabile gastronomia tradizionale;
9) Bevi l’acqua del rubinetto (è ottima!);
10) Cerca di non usare cucine e forni elettrici che divorano molta energia.

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Fulco Pratesi


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Pantaleo Gianfreda