“Dono di Dio”

18 Settembre 2010 Off Di Pantaleo Gianfreda
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“Dono di Dio”

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“Re” Silvio è sempre più “nudo”. Nudo di buon senso e serietà. Nel suo lungo e patetico crepuscolo politico queste sue “nudità” appaiono ancor più flaccide e disgustose. Nella politica italiana non ne azzecca più una, ormai. Ieri era “miele”. Attirava tutti. Oggi è “fiele”. Sta diventando repellente per tutti. Nemmeno i suoi soldi riescono più a “comprare” parlamentari per mantenerlo a galla. Vendetta della storia! Ieri “comprò” alcuni miserabili per far cadere Prodi. Oggi non riesce a “comprare” i venti deputati necessari per mantenere se stesso al governo e raggiungere i suoi “fini”: fare a meno di Fini.

In politica estera è diventato lo zimbello di tutti. L’altro giorno, a Mosca, ha definito Putin “un dono di Dio”. Creando gelo ed imbarazzo anche tra i cortigiani presenti. Per la cronaca, negli ultimi anni in Russia sono stati uccisi 106 giornalisti. Avevano un “difetto”: credevano nella libertà di stampa. Ma Putin ed il suo regime non gradivano. Putin è, tra l’altro, l’ex capo del Kgb. Il vecchio servizio segreto del regime comunista sovietico. Ma per Silvio è un comunista “buono”. Un amico buono. Buono per i suoi affari.

I giornali stranieri si occupano ormai dell’Italia solo per riportare le boutades di Silvio. “Un Berlusconi di cattivo gusto”, titolava giorni fa il quotidiano conservatore Daily Mail. Berlusconi “suscita rabbia e si copre di ridicolo con battute su Hitler e su un suo nuovo matrimonio”, titola il progressista Guardian. La stampa inglese torna a occuparsi del Cavaliere, dando ampio spazio ad alcune recenti dichiarazioni davanti ai giovani del Pdl. Le sue spiritosaggini, notano i giornali di Londra, hanno provocato accuse di antisemitismo e perfino di “instabilità mentale”. “Perfino per gli standard di Silvio Berlusconi, questa volta ha passato il limite”, scrive il Mail, affermando che il premier “non era mai caduto così in basso”. Tutti gli organi di stampa riportano la barzelletta di Berlusconi: “Hitler promette ai suoi sostenitori di tornare al potere, ma a una condizione: che questa volta sarà cattivo”. Parole che “sono state accolte con un uragano di applausi”, osserva il Mail. I giornali inglesi riferiscono anche le altre sue battute (“sono un candidato a sposarmi, perché sono ricco, ci so fare e sono vecchio, così quando muoio la moglie eredita”), quindi riportano le reazioni di Antonio Di Pietro, secondo cui il problema con Berlusconi “non è politico o giudiziario ma psichiatrico”…

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Che abbia ragione Di Pietro?!?

Forse qualcuno dovrebbe segnalare Silvio ai servizi sanitari competenti…


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Pantaleo Gianfreda