Parco fotovoltaico “al via”: maggioranza compatta, minoranza frantumata

17 Agosto 2009 Off Di Pantaleo Gianfreda
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Dopo due sedute consiliari, a causa dell’ostruzionismo di gran parte dell’opposizione, il Consiglio comunale ha approvato martedì 11 agosto, in seconda convocazione, la riorganizzazione tecnico-funzionale dell’intera area industriale ricadente nel P.I.P. (Piano insediamenti produttivi), al fine di dare il via all’insediamento in zona industriale di un vero e proprio Parco fotovoltaico, il cui progetto verrà realizzato dalla Italgest Photovoltaic s.r.l. Il cons. Mazzotta “punito” per il suo voto favorevole: la cons. Grasso, anche a nome del duo D.S. Nuzzo-Sindaco, gli scrive una lettera per revocargli le sue funzioni di capogruppo.

Sette voti a favore, un astenuto e cinque “latitanti”: questo il risultato del voto del Consiglio comunale, riunitosi in seconda convocazione l’11 agosto, per decidere il “via” al Parco fotovoltaico, che verrà realizzato dalla Italgest Photovoltaic s.r.l. in zona industriale.

Dei sette voti a favore, sei sono stati quelli della maggioranza e uno di un consigliere di minoranza (il cons. Mazzotta). Si è astenuto il cons. Perrone, mentre cinque consiglieri di opposizione (Menozzi, Grasso, Nuzzo, Sindaco e Felline) si sono allontanati al momento del voto.

E’ stato un Consiglio comunale molto lungo ed acceso, riunitosi, all’aperto, in Largo Municipio, in prima convocazione, lunedì 10 agosto, e, in seconda convocazione, presso la Sala Riunioni della Scuola elementare (a causa del maltempo), martedì 11 agosto.

Presenti, per la maggioranza, solo sei consiglieri. Il sindaco e i due assessori Gianfreda erano assenti per incompatibilità, in quanto all’atto erano interessati alcuni parenti. Il cons. Sedile era assente per malattia ed ha giustificato con lettera la sua assenza. Il sindaco, per la verità, ha deciso di non partecipare alla seduta solo per senso di correttezza e trasparenza, trovandosi in  una possibile incompatibilità per questioni inerenti un parente acquisito. Guarda caso, però, lo stesso parente è il padre della cons. Sindaco, la quale non ha avvertito identica sensibilità e ha partecipato ugualmente alla seduta, prendendo anche, nel corso della seduta, le difese del padre.

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Per la minoranza erano presenti, in prima convocazione, sei consiglieri e sette, in seconda.

Gran parte dell’opposizione, capitanata da Paolo Menozzi, ha condotto un serrato ostruzionismo per bloccare l’approvazione dell’unico punto all’o.d.g. “Riorganizzazione tecnico funzionale dell’intera area PIP con riformulazione del quadro economico e del Piano Finanziario. Delibera C.C. n. 13 del 23.04.2008”, con il quale occorreva dare una sistemazione definitiva all’area necessaria (circa 17 ettari) per l’importante insediamento di produzione di energia elettrica da fonte alternativa-fotovoltaica della potenza di 5,408 MW.

E’ da rilevare che nel suo lungo intervento iniziale, rigorosamente scritto (scritto da chi?!?), il cons. Menozzi si è fatto, tra l’altro, smaccato e impudico paladino di interessi privati, rivendicando (assurdo!) un prezzo di esproprio maggiore in favore dei proprietari (o meglio, dell’effettivo proprietario principale – la fam. De Marco di Maglie -, considerato che gli altri proprietari avevano sottoscritto dichiarazione di cessione bonaria). Chiaramente, l’appassionata perorazione riguardava, … oltre “la nuora”, anche qualche interessata … “suocera”… Miracoli delle nuove alleanze politiche!

Sorvolo su alcune considerazioni, se si pensi che su quell’area la stessa opposizione aveva creato un indegno can can nel corso della famigerata battaglia per impedire la realizzazione, sugli stessi terreni, dell’impianto di produzione di energia elettrica da fonte alternativa-agroenergia (girasole), “strillando” che “qualcuno” (indovinate chi?!?) stava facendo i suoi interessi. Ma, allora, i signori dell’opposizione, sempre così "coerenti", “gridavano” che i terreni erano proprietà del “fratello di un assessore” (indovinate chi!)… Per cui, bisognava speculare e “fare casino”!!! Oggi, invece, appurato (ma si sapeva da sempre) che i proprietari effettivi sono altri e forestieri, i signori dell’opposizione reclamano più soldi per costoro, eredi di una proprietà agraria parassitaria ed assenteista, che non ha mai dato un beneficio reale a Collepasso, né fatto mai un investimento produttivo, ma ha solo “succhiato” il sangue di tanti coloni e contadini… Incredibile!

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In prima convocazione, lunedì 10 agosto, l’opposizione ha abbandonato l’aula, dopo quasi tre ore di discussione, con il chiaro scopo di far mancare il numero legale e far saltare la seduta. Il giorno seguente, poi, in seconda convocazione, ha persistito in una posizione ostruzionistica per altre quasi tre ore, con l’obiettivo di non far approvare il punto all’o.d.g., nel disperato tentativo di nascondere le sue evidenti divisioni. Infine, com’era prevedibile e notorio, si è spaccata – questa è la verità! – nel voto finale, manifestando tre diverse e contrastanti posizioni (favorevole uno, astenuto l’altro, “latitanti” cinque).

E’ apparso evidente che la cons. Sindaco si è vista costretta, al momento del voto, a non partecipare alla votazione finale, in un estremo tentativo, suo e degli altri “aventiniani”, di sanare in “zona Cesarini” una presenza illegittima e, comunque, inopportuna. Come si dice, “fumo negli occhi”… e qualcuno ha avuto anche, su qualche giornale, la spudoratezza di sostenere l’insostenibile, visto l'andamento reale delle due sedute consiliari… 

Un apprezzamento è certamente dovuto al cons. Ivan Mazzotta per il suo voto favorevole. Ma, permettetemi, anche un pubblico attestato di solidarietà. Il consigliere, infatti, per tale voto favorevole, è stato “revocato” dalle sue funzioni di capogruppo consiliare di “Società Attiva” dalla cons. M. Rosa Grasso, presidente dell’omonima associazione, con un atto ritorsivo di chiara impronta staliniana.

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Con lettera datata 13 agosto, infatti, la cons. Grasso ha scritto al cons. Mazzotta: “Caro collega, a seguito della Sua scelta (rispettabile ma non condivisibile) di dichiararsi in quota UDC in occasione della dichiarazione di voto nel corso del Consiglio comunale dell’11 agosto u.s., Le comunico che gli appartenenti di codesto (sic!!!) Gruppo consiliare (ndr: Grasso, Sindaco e Nuzzo) hanno deciso revocarLe le funzioni di ‘capogruppo’ a partire dalla data odierna, in quanto sono venute meno le condizioni minime e necessarie per l’assolvimento di tale carica”.

Ma il cons. Mazzotta non ha sempre dichiarato di essere dell'Udc, anche al momento della formazione del gruppo-fantasma "Società Attiva"?!?

Sorvolo sui miei intuibili commenti… non “si spara” sulle povere “libellule”…


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Pantaleo Gianfreda