Ferma presa di posizione del Consiglio comunale

29 Novembre 2008 Off Di Pantaleo Gianfreda
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Approvato un ordine del giorno nel Consiglio del 28 novembre in cui si auspica la ripresa di “un dialogo ed un confronto proficui e sereni tra maggioranza e minoranza”. Nel documento si esprime “piena fiducia e totale sostegno al Sindaco e all’Amministrazione”, si condannano “nettamente i gravi fenomeni di degenerazione politica, sociale e morale” e si manifesta “solidarietà, fiducia e stima verso il vicesindaco dott. Pantaleo Gianfreda e l’assessore rag. Antonio Ciccardi, fatti oggetto di particolari e vergognosi accanimenti pubblici e anonimi”. Respinte alcune “allucinanti e calunniose accuse”, vengono riaffermate “stima e considerazione” verso le Forze dell’ordine.

Ancora una volta, alla “mano tesa” che l’Amministrazione ha voluto dimostrare nel Consiglio di venerdì 28 novembre, l’opposizione ha voluto rispondere, dopo un’apparente “presa di coscienza”, con i soliti metodi denigratori e personalistici.

Qualche “breccia”, comunque, sembra finalmente aprirsi se, in apertura di Consiglio, la vicepresidente Maria Rosa Grasso (consigliere di opposizione), che presiedeva in sostituzione del dimissionario presidente Pasquale De Simone (nominato assessore), ha voluto lanciare un “messaggio di distensione”, invitando a “sotterrare l’ascia di guerra” ed affermando che “ognuno di noi deve fare un esame di coscienza e dire basta”. Parole apprezzabili e subito apprezzate dalla maggioranza, salvo poi, nel prosieguo della discussione consiliare, essere contraddette da atteggiamenti e comportamenti totalmente opposti da parte degli stessi consiglieri di opposizione.

Il disagio, comunque, che traspare da quelle parole è evidente. Personalmente, mi auguro che si intraprenda realmente un nuovo cammino di rispetto vero e un dialogo ed un confronto proficui e sereni.

Al primo punto all’ordine del giorno, il Consiglio ha provveduto ad eleggere il nuovo presidente del Consiglio, dopo la decadenza del precedente, nominato assessore. E’ stata eletta Presidente, con i voti della maggioranza (la minoranza ha votato scheda bianca), la cons. Francesca Galignani, alla quale, subito dopo il suo insediamento, sono pervenuti gli auguri di buon lavoro di tutti i consiglieri. La neopresidente ha condotto con equilibrio, fermezza e gentilezza i successivi lavori. Mi auguro che la piacevole novità e particolarità di una maggiore presenza femminile nei vertici istituzionali e amministrativi del Comune – presidente e vicepresidente del Consiglio e segretario comunale sono donne – possa aiutare tutti i consiglieri ad una maggiore disponibilità al confronto e al dialogo e, ciò che è più importante, ad un rapporto di civiltà e rispetto reciproci e veri.

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Gran parte del Consiglio, esauriti brevemente i primi sei punti, si è incentrato sul 7° punto all’ordine del giorno (“Situazione politico-amministrativa nel nostro Comune”), richiesto dalla minoranza. Una vera e propria “requisitoria”, una “filippica” contro il vicesindaco (chi scrive), subito "smontata" dagli interventi del sindaco Vito Perrone e degli altri esponenti della maggioranza. Naturalmente, l’opposizione ha parlato molto dei miei scritti su questo sito (grazie per la pubblicità!). Alla fine della discussione, la maggioranza ha sottoposto all’approvazione del Consiglio un ordine del giorno, sul quale la minoranza ha votato contro.

Riporto integralmente l’ordine del giorno votato dal Consiglio:

“Il Consiglio comunale esprime piena fiducia e totale sostegno al Sindaco e all’Amministrazione e li invita a proseguire nel loro diligente e costante impegno amministrativo nell’interesse della comunità collepassese;

respinge con sdegno i continui, provocatori, strumentali, offensivi e proditori attacchi personali contro l’Amministrazione comunale e, in particolare, contro alcuni suoi esponenti;

condanna nettamente i gravi fenomeni di degenerazione politica, sociale e morale manifestatisi con sempre maggiore frequenza negli ultimi tempi a Collepasso, di cui alcuni volgari volantini denigratori e gli infamanti e ripetuti scritti anonimi contro esponenti dell’Amministrazione sono segnali inquietanti e deplorevoli;

esprime solidarietà, fiducia e stima verso il vicesindaco dott. Pantaleo Gianfreda e l’assessore rag. Antonio Ciccardi, fatti oggetto di particolari e vergognosi accanimenti pubblici e anonimi, dei quali sono apprezzati e noti a tutti l’impegno e la dedizione verso i problemi della comunità;

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respinge le allucinanti e calunniose accuse dell’opposizione contro l’Amministrazione di aver “attaccato”, “aggredito e inveito” e “criminalizzato” le Forze dell’ordine, con le quali l’Amministrazione ha un rapporto di fattiva collaborazione e alle quali va la stima e considerazione del Consiglio e dell’intera comunità per l’importante ruolo di salvaguardia della democrazia, dell’ordine e della sicurezza pubblica, che esse svolgono con impegno e sacrificio;

fa voti perché prevalga, in particolare tra le forze e gli esponenti politici, il rispetto vero delle persone, delle regole e dei ruoli istituzionali, amministrativi e politici e venga ripreso un dialogo ed un confronto proficui e sereni tra maggioranza e minoranza nell’interesse della nostra cittadina e per ridare tranquillità, coesione e forza all’intera comunità”.

Sul successivo e ultimo punto all’ordine del giorno, da rilevare la risposta del Sindaco ad una strumentale interrogazione del cons. Salvatore Perrone su una concessione edilizia in zona agricola ("a titolo gratuito", cioè senza il pagamento degli oneri di urbanizzazione) rilasciata nel 2005 al padre Paolo, autocertificatosi “imprenditore agricolo” (!!!) e, invece, certificato, all’epoca, dal Comune quale “bracciante agricolo pensionato”. Un vero e proprio boomerang per l’imprudente consigliere. Il Sindaco, dopo aver esaminato attentamente la pratica, ha dovuto rilevare ed esporre alcune evidenti irregolarità, che saranno oggetto di successive valutazioni da parte degli Organi competenti.

Infine, va rilevato che, ad inizio del Consiglio, il cons. Menozzi ha comunicato l’adesione sua e dei conss. Felline e Grasso al PDL (Partito della Libertà), il “partito del predellino” fondato pochi mesi fa dal Berlusca in piazza san Babila a Milano. I tre consiglieri, però, pur aderendo ad un unico partito, continuano a far parte di tre gruppi consiliari diversi… Partito “uno”. Gruppi “trini”… Misteri della politica!

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Ma non è un mistero per nessuno che l’opposizione, che pur tenta sempre, polemicamente e strumentalmente, di denunciare le presunte divisioni dell’Amministrazione, sia fortemente divisa al suo interno: sette consiglieri, quattro gruppi consiliari e non si sa quanti partiti… Tra l’altro, il cons. Mazzotta, eletto solo pochi mesi fa capogruppo del nuovo gruppo consiliare “Società attiva” (vi aderirono ben quattro consiglieri di opposizione: Mazzotta, Grasso, Sindaco e Nuzzo), nel Consiglio del 28 novembre ha espresso il suo voto “a nome del gruppo UDC”, di cui, per la verità, non vi è notizia di costituzione ufficiale. Occorre ricordare che in una lettera del 9 ottobre u.s. il cons. Nuzzo aveva pubblicamente sfiduciato e delegittimato il suo (ex?!?) capogruppo Mazzotta, ritirando “il voto favorevole espresso dal mio capogruppo al documento di soliodarietà (!!!)” nella triste vicenda dell’eritreo. A quanto pare la loro “società attiva” si è rivelata… “passiva”!

Insomma, una gran confusione “sotto il sole” dell’opposizione. Se guardassero un po’ più “a casa propria”!


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Pantaleo Gianfreda