Un piano per le antenne e il monitoraggio ambientale

10 Giugno 2008 Off Di Pantaleo Gianfreda
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Il Consiglio comunale ha approvato un coerente e trasparente Piano a tutela della salute dei cittadini. I consiglieri di opposizione speculano e manipolano la verità, facendo leva sulle ingiustificate paure di alcuni cittadini della zona “Campo”. I dati forniti dall’ARPA possono tranquillizzare la comunità di Collepasso.

E’ il massimo che un Comune può prevedere, è il top della pianificazione degli impianti di telecomunicazione di nuova generazione: eppure, qualche consigliere di opposizione, approfittando dell’ignoranza diffusa in materia e, soprattutto, delle recondite paure che certi argomenti creati ad arte riescono a provocare, è riuscito ad inculcare notizie false e prive di valore scientifico.

Mi riferisco al “Progetto di pianificazione impianti di telecomunicazione e della rete di monitoraggio ambientale”, elaborato da "Area sistema di Casarano e Comuni limitrofi" e approvato dalla maggioranza nel Consiglio comunale del 23 aprile scorso, con  i voti contrari della minoranza, dopo che i suoi rappresentanti si erano astenuti sull’argomento nella riunione della competente Commissione consiliare.

Il Piano è basato su un progetto predisposto da “Area sistema di Casarano e Comuni associati” ed è stato reso necessario per non permettere che nel settore prevalesse l’anarchia più assoluta e per tutelare la salute dei cittadini. La “legge Gasparri”, infatti, votata dal precedente governo Berlusconi, equipara i ripetitori di telefonia mobile alle opere di urbanizzazione primaria (come strade, acquedotto, fogna, luce, ecc) e, pertanto, la loro installazione può avvenire ovunque decidano gli stessi gestori.

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Ma se i gestori installano i ripetitori su siti privati, chi tutela la salute dei cittadini, chi controlla il rispetto dei limiti dei “valori di campo” imposti dalla legge? Costringendo, invece, i gestori ad installare su siti pubblici – tramite un Piano, come ha fatto il Comune di Collepasso -, si può tranquillamente controllarne l’impatto sul territorio. Sia da parte delle strutture pubbliche, sia da parte degli stessi cittadini, i quali, in futuro, collegandosi al sito internet del Comune o di Area sistema, potranno controllare direttamente da casa i valori di campo, che, per legge, non possono superare certi indici. Grazie all’installazione di alcune centraline di monitoraggio permanente, che trasmettono in tempo reale i dati al sito internet e permettono di intervenire subito in caso di sforamento dei limiti di legge.

L’impatto di una delle antennine da installare è solo di 20 watt (20 candele). Meno di una comune lampadina di casa. Se si pensa che l’impatto delle antenne della collina è stato, finora, superiore di decine di migliaia di volte, ci sarebbe da rimanere sbalorditi per la leggerezza e la macroscopica incoerenza dei nostri novelli “ambientalisti”. Siccome le antenne più importanti appartengono a Mediaset e alla Rai, cioè a Berlusconi, a seguire certi contorti e assurdi ragionamenti, bisognerebbe affermare che tutte le malattie (compresi i tumori) che provenissero da quelle antenne sarebbero colpa di … Berlusconi?!?

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Ad essere coerenti, allora, i nostri consiglieri di opposizione dovrebbero andare a Palazzo Chigi ad incatenarsi e chiedere a Berlusconi di smantellare almeno le sue antenne. Lo faranno?!? Bah! Abbiamo sinora inutilmente atteso loro incatenamenti a Casarano o a Lecce… immaginiamoci se andranno a Roma, a turbare lo straricco, potente e plurimiliardario Silvio, tale (straricco e plurimiliardario) anche grazie a tutte le “malattie” che, secondo la logica dei nostri “neoambientalisti”, le sue antenne diffonderebbero a Collepasso, nel Salento, in Italia e nel mondo.

Va, infine, rilevato che le ripetute verifiche effettuate dall’ARPA Puglia (Agenzia regionale per la prevenzione e la protezione dell’ambiente), su richiesta dell’Amministrazione (l’ultima verifica è stata trasmessa il 28 maggio 2008), sui valori di campo elettrico nel Comune di Collepasso possono ampiamente tranquillizzare i cittadini. I limiti sono nella norma regionale, che prevede un campo elettrico massimo di 3 volt/metro, e nazionale, che prevede, invece, un campo elettrico massimo di 6 volt/metro. Solo in un terrazzo della zona C1 sono stati rilevati valori pari a 3.79 e 3.38 V/m. I residui valori, rilevati in tutto il territorio comunale, oscillano tra un minimo di 0.32 (Scuola elementare) e un massimo di 2.80 (Oasi) volt/metro.

I cittadini, pertanto, possono stare tranquilli.


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Pantaleo Gianfreda