Continua l’assordante e imbarazzato silenzio della sindaca Manta sulle dimissioni dell’assessora Vantaggiato
7 Marzo 2023In ogni momento della giornata è su facebook a dispensare ad altri e cercare per sé – quasi a “mendicare” – frenetici e gratificanti “mi piace”, elargire commenti accattivanti agli amici e reprimende a qualche “tafano” di socratica memoria, a “spasimare” per ingraziarsi la simpatia, almeno virtuale, degli abitanti del “Pianeta Facebook”, a glorificare continuamente i suoi “pensieri, parole, opere…”…
… tralasciando accuratamente le “omissioni”.
Il “Pianeta Facebook” abitato dalla Manta non ammette, infatti, “omissioni”, ma solo “pensieri, parole, opere”!
“Chi è senza peccato scagli la prima pietra…”, dice la massima evangelica, ma l’indomita e frenetica “Pulzella social-ista” di Collepasso pensa di essere “senza macchia e senza peccato”!
Il “Confiteor”, infatti, non rientra nelle nozioni formative e nello stile di vita di una “santa donna” già glorificata dalla sempre più ristretta cerchia di “parabolani” locali ed “esteri” che l’attorniano, la difendono d’ufficio o per interesse (qualcuno anche per convinzione) su facebook e che giulivamente la trascinano verso… l’abisso.
Invano la sentireste recitare il “Confiteor” al confessionale del suo “sacerdote”, cioè il popolo, per ammettere le sue “omissioni” e, iniuria absit verbis, i suoi numerosi “peccati”.
Eppure le parole del “Confiteor” hanno un valore pedagogico e morale (oltre che religioso) di profondo significato. Nel momento di riconoscere i propri peccati, il penitente si rivolge contemporaneamente al cielo e alla terra, “a Dio onnipotente e a voi fratelli”, quasi a sottolineare che il peccato ha bisogno non solo del perdono e della riconciliazione con Dio, ma anche del perdono e della riconciliazione con i nostri “fratelli”.
Rileggiamone le parole: “Confesso a Dio onnipotente e a voi fratelli che ho molto peccato in pensieri, parole, opere e omissioni per mia colpa, mia colpa, mia grandissima colpa. E supplico la beata sempre Vergine Maria, gli angeli, i santi e voi fratelli di pregare per me il Signore Dio nostro. Dio onnipotente abbia misericordia di noi, perdoni i nostri peccati e ci conduca alla vita eterna. Amen”.
Avrà mai la “Pulzella” il coraggio e l’umiltà di confessare i suoi “peccati” (politici ed amministrativi, s’intende) “a Dio onnipotente e a voi fratelli”?!?
Tra le tante “omissioni”, la “peccatrice” annovera quello che in politica è un gravissimo “peccato mortale”.
A quaranta giorni dalle dimissioni dell’assessora Eliana Vantaggiato e dall’inizio di una crisi amministrativa che rifiuta di ammettere, Laura Manta tace, non prende posizione, non convoca la dimissionaria assessora e il suo partito per uno “straccio” di confronto e di chiarimento, non incontra i cittadini per spiegare e confrontarsi, così come ha già fatto un mese fa la Vantaggiato, non cerca una soluzione ragionevole e coerente al voto avuto dai cittadini.
Dopo un mese di silenzio, una fioca luce sembrava essere apparsa dieci giorni fa, quando, su sollecitazione di un cittadino, la Manta aveva scritto, naturalmente su facebook e arrampicandosi sui deformanti specchi della sua (ir)realtà, che avrebbe comunicato “presto la data in cui fisserò un incontro per chiarire questa situazione”.
Naturalmente non lo ha fatto, perché, come al solito, la Manta scrive, scrive e scrive su facebook “di tutto e di più” e spesso le scappa “ancor di più”, ma poi confida nel fatto che la gente dimentichi quello che ha scritto, data la natura volatile e contingente dei social. A parte che ci sarà sempre chi ricorderà quanto un politico scrive o promette, la sindaca non vuole ancora capire che i cittadini sono ormai stanchi di questa conduzione virtuale e fallimentare del Comune, che sembra oggi “alla mercé” di ragazzini dell’asilo – al più, di “quattro amici al bar” – che giocano, si divertono, si immusoniscono, si beano, si trastullano e talora litigano e si fanno i dispettucci proprio come i ragazzini dell’asilo.
Nel documento presentato il 30 gennaio, l’assessora dimissionaria, ponendo un chiaro “nodo” politico, aveva tra l’altro scritto: “Il Pd potrebbe autonomamente decidere di rompere la coalizione con il M5S, come certi comportamenti e certo “stillicidio” provocatori pur farebbero intravedere, e governare da solo il Comune. Una scelta legittima, se la segreteria e il Direttivo comunale e provinciale PD decidono in tal senso, con il dovere però di rendere chiare e trasparenti le decisioni. Se al contrario il Pd conferma la validità dell’alleanza Pd-M5S e ritiene strategica questa alleanza, occorre procedere ad un leale confronto e ad una verifica politica e programmatica dell’azione della maggioranza” (cliccare su documento dimissioni).
Dopo quaranta giorni, in cui avrebbe potuto tranquillamente risparmiare tante ore del suo tempo a “bighellonare” su facebook e dedicare almeno qualche ora al chiarimento politico con il M5S, la Manta continua imperterrita a far finta di niente, ignorare la realtà, guardare con fastidio chi ha osato od osa mettere in dubbio la sua (in)discutibile capacità, ricorrendo persino a subdole ma evidenti provocazioni nei confronti della Vantaggiato per suscitarne irate reazioni e definitive rotture, senza il coraggio e la lealtà di farlo apertamente, con l’intento di spingerla fuori dalla maggioranza e relegarla all’opposizione.
Troppa pazienza e grande stile ha avuto sinora l’assessora dimissionaria, la cui credibilità personale e stima politica da parte dei cittadini crescono di giorno in giorno “a vista d’occhio” sia per l’indubbia e forte personalità, il coraggio e la coerenza dimostrati, ma anche per la volontaria rinuncia ad una “poltrona” che continua a garantire ad alcuni lauti (e immeritati) stipendi. Di pari passo, però, soprattutto per l’innaturale e assurdo silenzio della sindaca, è in crollo verticale credibilità e la fiducia verso la Manta e il plotone di soldatini che comanda “a bacchetta”.
Se vuole rompere definitivamente l’alleanza con il M5S, la sindaca deve avere il coraggio di dirlo.
Si illude forse, nella miopia (meglio sarebbe dire cecità) politica sua e della sua corte di politici lillipuziani e di “baccanti” facebook che l’attorniano, “reclutati” persino “all’estero”, che bastano i numeri per amministrare? O, da inguaribile narcisista, ritiene di poter vincere da sola?
Se così è e se è così sicura di sé, perché non si dimette e si ripresenta al giudizio e al voto degli elettori, avendo rotto – o avendo volontà di rompere – l’alleanza che l’ha portata al governo del paese?!?
L’eventuale e ufficiale rottura dell’alleanza con il M5S, proprio nel momento in cui la nuova segretaria nazionale Pd cerca di rilanciarla, certificherebbe solo il precoce e ufficiale fallimento dell’esperienza amministrativa della Manta e, di fatto, l’atto di morte del centrosinistra a Collepasso.
Questo lo capirebbe persino un infante della politica.
Basterebbe guardare i risultati delle elezioni politiche del 25 settembre. Il suo partito, il Pd, rappresentato da 8 su 9 della maggioranza, ha preso solo il 15,32% dei voti (il 18,36% l’intero centrosinistra). Il M5S, rappresentato da una sola consigliera di maggioranza, ha ottenuto il 15,53%, persino qualche decimale in più rispetto al Pd. Possibile che questi dati “nudi e crudi” non facciano riflettere la Manta? O sono stati proprio questi risultati ad innervosirla, a spingerla nella chiusura e nell’ottusità politiche più assolute, a provocare continuamente la Vantaggiato per costringerla alle dimissioni? Pensa forse di poter vincere, tra qualche mese o tre anni, con il 15% dei voti? O ritiene di essere autosufficiente e di attrarre altri voti dopo una deludente esperienza amministrativa già politicamente al capolinea e il sempre più diffuso malumore dei cittadini? Si liberi una volta per tutte dalla sua corte e dai suoi cortigiani e guardi in faccia la realtà. Possibile che non capisca che l’alleanza con il M5S è la sua unica ancora di salvezza?
Invece di trastullarsi su facebook e andare dietro a “pizzi” e “pizzini”, “bonacci” e “bonaccini”, infamie e pettegolezzi, presunte congiure e complotti di avversari, si liberi dal “lucifero” che è in lei e dai consigli “luciferini” di chi l’attornia. Dimostri finalmente, se ci sono, qualità politiche e anche umane (perché, purtroppo, soprattutto queste sono carenti). La smetta con le “macumbe” della politica, affronti la realtà, riconosca i suoi inevitabili limiti ed errori (chi non sbaglia?!?), abbandoni i suoi monologhi che non ammettono repliche, abbia la forza e il coraggio di dialogare e confrontarsi sui “nodi” politici e sui temi politico-amministrativi con il M5S e tutti i cittadini… e il documento della Vantaggiato ne indica tanti con coraggio e lucidità!
Unica alternativa alla ripresa di un vero confronto e alla rottura con il M5S sono solo le sue dimissioni da sindaca.
… e non si illuda, in caso contrario, di poter andare troppo lontano!
Pantaleo Gianfreda