Benedizione della statua, di recente restauro, del S.S. Crocefisso in via Piave (lunedì 29 maggio, ore 18)

Benedizione della statua, di recente restauro, del S.S. Crocefisso in via Piave (lunedì 29 maggio, ore 18)

28 Maggio 2023 Off Di Pantaleo Gianfreda
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La statua del Crocefisso, opera di Antonio Malecore, dopo il restauro

Lunedì 29 maggio, alle ore 18.00, in via Piave, Santa Messa del f.f. parroco don Francesco Vincenti e benedizione della statua del Santissimo Crocefisso, recentemente restaurata dalla famiglia Longo-Grasso e ricollocata nella tradizionale edicola votiva della storica stradina, nota come “via te Montescuru”, che collega via C. Alberti a piazza Vittoria (“la chiazziceddhra”) e rappresenta uno dei nuclei originari del ripopolato villaggio di Collepasso nel corso dell’’800.

Come ricorda Aldo Mastria, noto e arzillo 92enne dall’apparenza e lo spirito di un sessantenne, che in quella strada è nato ed ha abitato per decenni svolgendo attività sartoriale, la statua venne commissionata a fine anni ’50 al noto cartapestaio leccese Antonio Malecore per volontà di tutto il vicinato e su iniziativa dello stesso Aldo Mastria e del defunto Arturo Montagna, che raccolsero i fondi. Venne poi collocata in un’edicola ricavata nella costruenda abitazione del geom. Luigi Longo, amministratore comunale (e anche sindaco) per molti anni, in sostituzione di un’altra posta nel precedente immobile semidiruto e cadente.

Una nicchia con la statua del Crocefisso era, infatti, preesistente sin dai primi anni del ‘900, come riporta un interessante e certosino lavoro di ricerca sul territorio, denominato “Le edicole votive nell’abitato di Collepasso”, effettuato nell’A.S. 2001-02 dagli alunni dell’Istituto Professionale, “progettato e coordinato dal prof. Salvatore Marra” in collaborazione con altri docenti dello stesso Istituto (proff. Paolo Menozzi, Maria Assunta Specchiarello, Luigina Contaldo, Paolo Tavolaro). Secondo tale ricerca la datazione dell’edicola religiosa di via Piave risale al 1920 e Aldo Mastria sostiene che la vecchia nicchia con l’effige del Crocefisso, probabilmente dipinta su rame, venne tolta per far posto ad una nuova e più spaziosa con la statua in cartapesta del Crocefisso realizzata da Malecore a fine anni ‘50.

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“La devozione al Crocifisso è stata sempre particolarmente sentita tra le famiglie abitanti in via Piave (volgarmente nota anche come via Montescuro), che anticamente organizzavano una semplice festicciuola in occasione della ricorrenza liturgica del 3 maggio”, riporta la sottostante scheda inserita nella ricerca scolastica del 2001-2002.

Da “Le edicole votive nell’abitato di Collepasso”

Rosanna Grasso, già funzionaria e dirigente delle Poste, nonché nuora del defunto sindaco Luigi Longo, del quale ha sposato il figlio Pino (scomparso appena un anno fa, il 22 novembre 2022), ha deciso poi, data l’usura del tempo, di procedere al restauro della storica statua.

“Il nostro progetto è nato circa un anno fa – dice Rosanna -, quando io e mio marito abbiamo deciso che sarebbe stato imperdonabile ignorare lo stato di degrado in cui si trovava la statua del S.S. Crocifisso collocata nell’edicola votiva di via Piave al numero 9. La statua, che appartiene al rione Montescuro, è infatti incastonata in quella che è stata la casa di famiglia di Pino. Ci siamo quindi attivati per attingere notizie su chi e su come effettuare il restauro che volevamo finanziare. Tenuto conto del soggetto rappresentato, abbiamo pensato che fosse opportuno rivolgersi ad esperti di Galatone, dove il S.S. Crocefisso è in special modo venerato, e abbiamo individuato un restauratore approvato dalla Soprintendenza. Il restauro della statua ha richiesto un lavoro lento e accurato affinché il risultato fosse fedele all’originale del famoso Maestro Cartapestaio di Lecce Antonio Malecore. La statua, infatti, oltre che valore devozionale, ha valore artistico e storico così come l’edicola, che risale agli anni Venti del Novecento. Ora, a distanza di un anno, possiamo restituirla al rione Montescuro, cui è sempre appartenuta, e a tutta la comunità dei collepassesi”.

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Un atto benemerito e di grande valore da parte di Rosanna Grasso e dell’intera famiglia Longo, certamente apprezzato dall’intera comunità.

Pantaleo Gianfreda


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