Il “massimo” del “cretinismo politico” di un “Sabbhat” sul nuovo Polo unico scolastico

26 Gennaio 2021 Off Di Pantaleo Gianfreda
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C’è nella nostra “brillante” Amministrazione comunale una nota “macchietta”, che esprime il “massimo” di sé soprattutto nel “Sabbhat” (o “Shabat”), termine ebreo di “Sabato”, universalmente inteso come “giorno del riposo”. La parola proviene, invece, dal verbo ebraico “shabat”, che letteralmente significa “smettere”, più nello specifico “smettere di compiere alcune azioni”.

Il nostro “Sabbhat”, invece, che in questi ultimi tempi avevamo un po’ trascurato perché “oscurato” dal duo Menozzi-Felline, il “top” delle macchiette amministrative, ancora non “smette di compiere alcune azioni” dialettiche per esprimere il suo “illuminato” pensiero con veri e propri “lampi geniali” di “cretinismo” politico, che è, comunque, soprattutto di questi tempi in cui imperversano urlatori e “pennivendoli” meloniani e salviniani (e non solo), una “rispettata” categoria della politica tenuta da molti in somma considerazione.

Ad un cittadino che contestava l’assurda scelta del nuovo Polo scolastico nell’area del vecchio asilo nido, “Sabbhat” ha dato una lunga e patetica risposta, che esprime il “massimo” di sé e della sua “vasta cultura” politica e amministrativa, esibendosi in un intervento che esprime miopia, pressapochismo, il “rancido” della vecchia politica e “altro” che non oso riportare, “innaffiati” da una “maschera” di “paternalismo” ottocentesco (nel ‘900 il mondo era già un po’ più avanti) per far apparire “illuminate” e digeribili le parole “creative” che gli “fuoriescono” dalla tastiera.

In un solo colpo il “Sabbhat” è riuscito a dare una “lectio magistralis” su quello che la politica e un’Amministrazione “non” devono essere.

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Nell’intervento, oltre i cari e stucchevoli “luoghi comuni” enfatizzati e descritti come “luoghi dell’Eden”, c’è tutto quello che di negativo anche una piccola Amministrazione comunale non può né deve essere nelle sue scelte: mancanza di perspicacia, ristrettezza di vedute, grettezza, imprevidenza, inavvedutezza, incultura politica, assenza di visione e strategia, ignoranza (o, se preferite, “somaraggine”) amministrativa, rozzezza culturale, atteggiamenti patetici e, dulcis in fundo, persino menzogne eclatanti e diffusione di notizie “false e tendenziose” sui finanziamenti pubblici.

Non posso pensare che la “mente” così “eccelsa ed acuta” di un “Sabbhat” ignori le enormi possibilità finanziarie regionali, statali e comunitarie da cui i Comuni possono attingere per fare interventi seri e di qualità. Si pensi solo alle notevoli disponibilità dei Fondi comunitari (sia diretti che, soprattutto, tramite la Regione), di cui residuano ancora miliardi per il POR 2014-2020, agli altri “in cantiere” per il POR 2021-2027 e, soprattutto, al “pozzo di san Patrizio” dei 208 miliardi del “Recovery Fund” messo a disposizione dell’Italia, di cui il 50% dovrebbe essere assegnato al Mezzogiorno.

Invece, il nostro “Sabbhat” esprime una visione caricaturale e grottesca di tutte queste possibilità e potenzialità finanziarie e trasforma il tutto in un’inguardabile “macchietta” da avanspettacolo per il “sollucchero” dei “quattro avventori” di osteria “da suburra” che gli potrebbero dare retta nell’ebbrezza di un vino andato a male.

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… ma è “ridotto” in condizioni così misere e miserevoli questo paese se deve “sorbirsi” amministratori “di tal fatta”?!?

Gustatevi la “performance” letteraria e politica (e patetica) di così “massimo” politico, che, a quanto pare, ha “fatto scalpore” nella comunità, se viene persino diffusa urbi et orbi tramite whatsapp da tante persone “raggelate” e “stupefatte” da così alto “ingegno” politico (a me è stata inviata, quasi in contemporanea, da tre diversi amici)!

La pubblico di seguito… buona lettura!

Caro D……,

io sono convinto che la scelta operata dall’Amministrazione Comunale sia stata fatta, non solo con OCULATEZZA, COMPETENZA e RAZIOCINIO, ma anche con COSCIENZA e DETERMINAZIONE, quella coscienza e determinazione propria del buon padre di famiglia, che vede l’impossibilità di poter sistemare con i propri fondi e quelli dei suoi figli, un RUDERE, perché tale oggi è la struttura esistente (ex scuola materna).

Bene, quel padre di famiglia, che nonostante il momento che il mondo sta attraversando, immaginalo un po’ come colui che nonostante sia ostacolato dai colpi bassi, dalle provocazioni, dalle offese e talvolta anche dalle minacce, riesce a prendere un treno al volo (un finanziamento) che passa una volta, ad altissima velocità e con pochissime fermate, riservato ai pochi che hanno avuto scaltrezza, intelligenza e competenza nel predisporre un progetto per una nuova opera, meritevole di essere accolto e finanziato, tra i tantissimi respinti, presentati da altri comuni, e quel che è più straordinario, senza alcun costo per i cittadini collepassesi.

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Per sistemare quella struttura, che si sta sgretolando giorno dopo giorno servirebbero tantissimi soldi, e non ce ne sono, credimi, non vi erano, né vi sono altre soluzioni, salvo che qualche pazzo, soprattutto in questo momento, non volesse mettere mano nelle tasche dei nostri cittadini, strada non percorribile da chi ha un minimo di buon senso, visto che di strutture scolastiche, come dici tu, per ora, non si ravvisa una urgente necessità.

Donato, essendo Tu amministratore: avendo un edificio compromesso strutturalmente, non essendovi alcuna possibilità per sistemarlo, se non con fondi propri, essendo stato bravo a predisporre un progetto, che tra i tantissimi è risultato meritevole di finanziamento, e senza far gravare sui cittadini alcun costo, diresti NO a UNMILIONECINQUECENTOQUINDICIMILA euro, che DI QUESTI TEMPI sono manna dal cielo, per il solo motivo che oggi non ravvisi la necessità di altre strutture scolastiche? diresti NO alla possibilità di destinare tra qualche anno una delle strutture esistenti, magari per altra tipologia di esigenze, magari quelle che hanno i nostri anziani soli, utilizzando per i bambini la nuova, realizzata con una concezione più moderna, per i motivi che oggi la vedono finanziata?


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Pantaleo Gianfreda