“Decreto Rilancio”: dal 15 giugno le domande per contributi a fondo perduto a imprese, lavoratori autonomi, partita Iva, titolari di reddito agrario

15 Giugno 2020 Off Di Pantaleo Gianfreda
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Il Decreto Legge 19 maggio 2020, n. 34 – c.d. “Decreto Rilancio” – (“Misure urgenti in materia di salute, sostegno al lavoro e all’economia, nonché di politiche sociali connesse all’emergenza epidemiologica da covid-19”) prevede, all’art. 25, lo stanziamento di contributi a fondo perduto in favore dei soggetti esercenti attività d’impresa e di lavoro autonomo e di reddito agrario, titolari di partita Iva in crisi economica e di liquidità.

I fondi stanziati per i contributi previsti dall’art. 25 sono pari a 6.192 milioni di euro per l’anno 2020.

La finalità è quella di sostenere economicamente i soggetti produttivi colpiti dall’emergenza epidemiologica e permettere la dotazione di immediata liquidità per far fronte alla crisi e far ripartire le proprie attività.

(Per leggere gli interventi dell’art. 25 e tutti gli altri numerosi previsti, cliccare su Decreto Rilancio).

Al fine di ottenere il contributo, i soggetti interessati devono essere in attività e presentare esclusivamente in via telematica (direttamente o tramite intermediario abilitato) istanza all’Agenzia delle Entrate a partire da oggi (15 giugno) e sino al 13 agosto (e dal 25 giugno e non oltre il 24 agosto nel caso in cui il richiedente sia un erede che continua l’attività per conto del soggetto deceduto), indicando la sussistenza dei requisiti.

Il contributo a fondo perduto è corrisposto dall’Agenzia delle Entrate, incaricata dal Governo a gestire i fondi, mediante accreditamento diretto in conto corrente bancario o postale intestato al soggetto beneficiario.

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Due le condizioni per accedere al contributo:

1) compensi o ricavi relativi al periodo d’imposta 2019 non superiori a cinque milioni di euro;

2) fatturato e corrispettivi del mese di aprile 2020 inferiori ai due terzi del fatturato e dei corrispettivi del mese di aprile 2019.

Si deroga a queste due condizioni nel caso in cui il soggetto interessato abbia avviato l’attività a partire dal 1° gennaio 2019 (il contributo spetta a prescindere dal calo del fatturato) o nel caso abbia domicilio fiscale o sede operativa in Comuni colpiti da eventi calamitosi ancora in emergenza al 31 gennaio 2020.

L’ammontare del contributo è determinato applicando una percentuale alla differenza tra l’ammontare del fatturato e dei corrispettivi del mese di aprile 2020 e l’ammontare del fatturato e dei corrispettivi del mese di aprile 2019. Esso è pari a:

  • 20% se i ricavi e i compensi dell’anno 2019 non superano la soglia di 400mila euro;
  • 15% se i ricavi e i compensi dell’anno 2019 non superano la soglia di 1 milione di euro;
  • 10% se i ricavi e i compensi dell’anno 2019 non superano la soglia di 5 milioni di euro.

Per i soggetti aventi diritto è previsto, comunque, un contributo minimo per un importo non inferiore a mille euro per le persone fisiche e a duemila euro per i soggetti diversi dalle persone fisiche.

L’istanza da presentare telematicamente all’Agenzia delle Entrate contiene anche l’autocertificazione di regolarità antimafia, per la cui veridicità sono definite modalità attuative per la realizzazione di procedure semplificate utili al riscontro (sono previste pene severe in caso di false attestazioni).

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Il contributo a fondo perduto spetta sostanzialmente a imprese individuali, società di persone e di capitali, artigiani e commercianti, coltivatori diretti, coloni e mezzadri ed in generale titolari di redditi agrari, di ricavi ai sensi dell’art. 85 del TUIR e di compensi ai sensi dell’art. 54 del TUIR, che non superano i 5 milioni di euro di fatturato.

Il contributo non spetta ai soggetti che abbiano iniziato l’attività̀ dopo il 30 aprile 2020, a chi ha già usufruito delle indennità previste dal Decreto “Cura Italia” (ad esempio, bonus professionisti e bonus lavoratori dello spettacolo), intermediari finanziari, professionisti iscritti alle casse professionali private (notai, avvocati, commercialisti, ingegneri, consulenti del lavoro, medici, giornalisti, ecc.).

Il 10 giugno u.s. il Direttore dell’Agenzia delle Entrate ha emanato tutti i provvedimenti operativi relativi a modalità e termini di presentazione dell’istanza per il riconoscimento del contributo (Provvedimento – Istanza per il riconoscimento del contributo a fondo perduto – Istruzioni per la compilazione – Specifiche tecniche per la predisposizione e l’invio dell’istanza).

Tutti i soggetti interessati possono, pertanto, già attivarsi in proprio o tramite intermediari abilitati (Caf, commercialisti, consulenti e altre categorie professionali) per presentare istanza all’Agenzia delle Entrate ed ottenere il contributo a fondo perduto.

Per avere tutte le informazioni e la documentazione necessarie cliccare su agenziaentrate.gov.it

Pantaleo Gianfreda


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