Giovani autori digitali crescono a Collepasso: “Facciamoci una risata…” di Salvatore Mangia

1 Maggio 2014 Off Di Pantaleo Gianfreda
Spread the love

Facciamoci una risata - CopiaIl 19 aprile scorso è stato pubblicato il primo lavoro letterario digitale del giovane collepassese Salvatore Mangia, 25 anni, scritto “a quattro mani” con Raffaella Verga.

Salvatore Mangia

Salvatore Mangia

Titolo “positivo” e accattivante: “Facciamoci una risata…”.
Sottotitolo impegnativo: “La sdrammatizzazione come tecnica mediativa. Teoria – Strumenti – Applicazioni”.
Si tratta di un ebook, pubblicato dalla casa editrice digitale “KKIEN Publishing International” nella collana “L’Arte della mediazione – Strumenti”.
Dal suo sito internet, leggiamo che la “KKIEN Publishing International è una casa editrice nativa digitale: la sua produzione è interamente rivolta agli ebook, un profondo cambiamento nel rapporto con la lettura e i lettori, che nel corso degli ultimi anni ha manifestato una crescita costante e significativa”. E ancora: “La pubblicazione digitale offre alle comunità di pratiche la possibilità di comunicare i risultati delle proprie ricerche e delle attività professionali in modi e tempi impensabili per l’editoria tradizionale”.
In effetti, si va sempre più allargando la pubblicazione e la lettura di opere (di qualsiasi genere) attraverso i nuovi strumenti digitali, che sta lentamente rivoluzionando la moderna editoria. Non si stampa sul cartaceo, ma si pubblica direttamente utilizzando il digitale. A costi, tra l’altro, bassissimi.
Salvatore e la sua coautrice hanno deciso, in questa moderna e galoppante “era dell’informazione”, di utilizzare per la loro opera lo strumento digitale e non cartaceo. A loro gli auguri di successo per la loro opera!
Di seguito la descrizione dell’opera di Salvatore Mangia e Raffaella Verga, tratta dal sito della casa editrice:
Facciamoci una risata“I conflitti, sia quelli piccoli che quelli grandi, sia quelli locali che internazionali, sono una “faccenda seria”, non vi è ombra di dubbio. Ma, in molti casi, pare che il ricorso ad interventi “paradossali”, possa essere di grande aiuto.
Questo lavoro di ricerca applicata si propone di trattare l’utilizzo della tecnica psicoterapeutica della sdrammatizzazione nel campo della mediazione dei conflitti e presenta un’originale matrice relazionale che, a seconda della “temperatura” del conflitto, suggerisce diversi interventi operativi.
L’intervento paradossale sdrammatizzante sfrutta la resistenza delle parti nei riguardi del mediatore. In questo modo, il totale controllo del processo mediativo viene riposto nelle mani delle parti anziché del mediatore, consentendo loro di sperimentare lo stallo generato dal loro comportamento.
Sulla base degli studi di Erickson e Watzlawick il testo affronta la “sdrammatizzazione”: una tecnica strategica utile nel rompere le resistenze e consentire, di conseguenza, alle parti contendenti di correggere i loro comportamenti, in modo da permettere alla mediazione di procedere. In questo caso, l’effetto scioccante dell’intervento paradossale, può mettere fine, come dicevamo, a una situazione di stallo e a indicare alle parti altre strade per sbloccare la situazione.
Il libro si articola in 5 capitoli, nel primo si affronta il concetto di sdrammatizzazione e si delineano le caratteristiche di un buon mediatore capace di mettere in pratica, al momento opportuno, la delicata Arte della sdrammatizzazione; nel secondo si analizza il pensiero di Erickson, considerato il padre della sdrammatizzazione; il terzo capitolo entra nello specifico dell’effetto dello spiazzamento trattando la prescrizione paradossale e metaforica e l’utilità del rapport. Il quarto capitolo analizza in maniera critica i punti di forza e di debolezza della sdrammatizzazione. Nel quinto capitolo si presenta l’applicazione della matrice relazionale, originalmente proposta dagli autori, per la sdrammatizzazione da applicare nei setting mediativi”.


Spread the love
author avatar
Pantaleo Gianfreda
LEGGI ANCHE  Le responsabilità della Manta, l’inconsulta reazione di Perrone: i due convocati dalla Digos. Doverose considerazioni