“De mortuis nihil nisi bonum”

9 Marzo 2009 Off Di Pantaleo Gianfreda
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Dopo la pubblicazione su “La Gazzetta del Mezzogiorno” del 3 marzo scorso dell’articolo “A Collepasso un morto ogni due giorni”, sono “fiorite” alcune “riflessioni” sui due maggiori siti internet collepassesi che hanno riportato l’articolo, inevitabili “leggende metropolitane” e persino alcuni “avvoltoiosi” allarmismi. Per la verità, occorre precisare che delle 28 persone defunte, ben 25 erano ultrasettantenni (7 novantenni, 8 ottantenni, 10 settantenni). Comunque, per queste morti bisognerebbe chiedere al Buon Dio o, più umilmente, rimettersi alla Sua volontà…

Scusate il titolo latino, che sembrerebbe centrare relativamente con il contenuto di questo articolo.

Siccome, però, dato l’argomento, ero molto indeciso e imbarazzato sul titolo, ho optato per il “De mortuis nihil nisi bonum” (letteralmente “Dei morti niente se non bene”; nel detto “volgare”: “Dei morti si parla solo bene”).

D’altronde, l’approccio alle problematiche della morte è sempre una cosa molto seria…

Prima di scrivere questa breve nota, ho atteso un po’ di giorni. Mi attendevo, dal recondito lebbrosario in cui è rintanato, un'altra lettera anonima di Mr. D.S., con la quale questi avrebbe rivelato urbi et orbi che il  vero responsabile dei 28 decessi verificatisi a Collepasso nei primi due mesi dell’anno altri non era che… il “famigerato” Pantaleo!

Absit iniuria verbis (insisto con il latino. Non è latinorum, sia chiaro!) o, più italianamente: “Sia detto senza voler offendere”… Non si sa mai, ma sotto questi “chiari di luna” vampirica e considerato che lo stesso Mr. D.S. (o suo OPISclone) continua a spargere di pestiferi virus la nostra comunità con vaneggianti, schifose, diffamanti e psicopatiche lettere anonime contro di me (ne parlerò prossimamente), c’è da aspettarsi di tutto, di più ed oltre da certi paranoici soggetti…

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In questo breve intervento mi preme semplicemente rassicurare, per quanto di mia competenza e conoscenza, un po’ alcuni arditi e “preoccupati” lettori dei siti collepassesi, che hanno tratto spunto dalle 28 morti per intrepide riflessioni ed altro…

Tranquillizzatevi!

Ai noti credenti “a corrente alternata” vorrei solo dire: Fiat voluntas Dei!

Ma, a scanso di equivoci od altro, ho voluto fare alcune verifiche anagrafiche e statistiche.

Mi si perdoni se sono costretto a ridurre la morte (chiedo venia, Grande Madre!) a puro calcolo statistico. E mi perdonino i defunti (dal cielo) e i loro familiari (dalla terra).

Vediamo, allora, un po’ come sta la situazione.

Su 28 defunti, 25 erano ultrasettantenni.

Precisamente, 15 ultraottantenni (di questi, ben 7 novantenni o quasi), 10 ultrasettantenni e tre al di sotto dei 60 anni (59, 58 e 41 anni).

Riporto, per conoscenza, l’età di nascita di tutti i defunti: 1933, 1921, 1951, 1919, 1922, 1927, 1926, 1931, 1967, 1922, 1928, 1930, 1939, 1934, 1934, 1924, 1936, 1923, 1920, 1919, 1929, 1930, 1939, 1950, 1932, 1925, 1921, 1937.

Si tratta, come si vede, nella stragrande maggioranza dei defunti, di persone anziane.

Mi si perdoni, infine, una riflessione dovuta: almeno quando si parla di defunti e della Grande Madre Morte, cerchiamo di avere tutti un po’ più di rispetto e (per qualcuno, in particolare) fare meno speculazioni!


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Pantaleo Gianfreda
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