Rifiuti: strumentalizzazioni e responsabilità della destra

14 Giugno 2009 Off Di Pantaleo Gianfreda
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Gabellone e Baldassarre vicino alla spazzatura come Nerone di fronte alle macerie di Roma

Riporto integralmente il testo di un chiaro e significativo comunicato stampa del Presidente del Gruppo PD alla Regione Puglia sulla “questione rifiuti” e sulla farsa inscenata a Gallipoli dal centro-destra, città governata proprio dal centro-destra, dal significativo titolo: “Gabellone e Baldassarre vicino alla spazzatura come Nerone di fronte alle macerie di Roma”.  

E’ da almeno tre anni che la destra alimenta un’emergenza che, per fortuna, sta solo nella loro propaganda e nelle vie di Gallipoli.

E qui sorge la domanda: perché Gallipoli e non Nardò, che fa parte pure dell’Ato 2?

Perché, come è chiaro da anni a migliaia di turisti e ai residenti, il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti a Gallipoli è pessimo.

E non sarebbe male che la magistratura (parliamo solo di quella contabile, sia chiaro) mettesse il naso nel ginepraio di contratti, contenziosi e lodi che hanno caratterizzato la gestione dell’affare rifiuti.

La destra, pertanto, si rivolga anzitutto a Venneri che è responsabile del degrado della città jonica.

E che deve spiegare perché a Gallipoli non è mai partita la raccolta differenziata nonostante le norme del “Ronchi”, gli inviti e gli incentivi (anche economici) di Provincia e Regione.

E comunque noi scommettiamo, al contrario degli agitatori della destra, che in breve tempo la Provincia di Lecce sarà la prima in Puglia ad attivare il ciclo dei rifiuti senza utilizzare più le discariche.

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E ciò nonostante i ritardi accumulati negli anni per costruire un sistema moderno di raccolta e smaltimento dei rifiuti.

E a chi ha nostalgia dei bei tempi andati, quando il presidente Fitto faceva tutto e bene, mi permetto di ricordare due dati.

Fitto deliberò il suo piano nel marzo 2001 ma firmò i bandi per gli impianti solo nel …dicembre 2004! Ben 45 mesi, quasi 4 anni, dopo il varo del piano.

Perché?

E poi c’è una lunga gestione commissariale durata tredici anni e il cui bilancio è stato tracciato dalla Corte dei Conti (delibera n. 1 del 2005).

In tale relazione la magistratura ha evidenziato negli anni di Fitto una “non corretta gestione amministrativa, con una totale assenza di pubblicità, concorrenza e trasparenza nell’attribuzioni di incarichi esterni” e che “dal 2000 al 2005 ha comportato una spesa di 1 milione e mezzo di euro per collaborazioni, e solo 1 milione per la raccolta differenziata, e dal 2002 al 2004 ben 6 milioni di euro per consulenze esterne”.

Ecco perché – di fronte a questioni così delicate e complesse- ci vorrebbe maggiore sobrietà anche in campagna elettorale.

Prendiamo atto, purtroppo, che così non è e che la destra punta solo a creare tensioni e allarmismi che danneggiano soprattutto l’immagine del Salento”.


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Pantaleo Gianfreda
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