Consorzio di Bonifica: ancora “fumata nera” del Consiglio regionale per la sospensione del tributo 630. Dichiarazione del consigliere Casili

Consorzio di Bonifica: ancora “fumata nera” del Consiglio regionale per la sospensione del tributo 630. Dichiarazione del consigliere Casili

22 Maggio 2025 0 Di Pantaleo Gianfreda

Ancora “fumata nera” nel Consiglio regionale del 20 maggio per l’approvazione dell’emendamento per la sospensione del pagamento del tributo 630 ai Consorzi di bonifica proposto dal consigliere Cristian Casili (M5S) e firmato anche da consiglieri del centrodestra, che prevedeva la sospensione del tributo pagato dagli agricoltori del Consorzio di Bonifica del Centro Sud Puglia con annesso il contestuale annullamento delle procedure di riscossione, dei procedimenti esecutivi e dei fermi amministrativi.

Contro l’emendamento si era espresso l’assessore al Bilancio, Fabiano Amati, secondo cui l’emendamento sarebbe stato inammissibile perché privo della copertura finanziaria necessaria, dai 12 ai 14 milioni di euro.

Dopo una sospensione dei lavori di circa un’ora, la presidente Loredana Capone ha comunicato la decisione di dichiarare inammissibile l’emendamento, provocando rabbia e urla da parte del pubblico e degli agricoltori presenti l’abbandono dell’aula dei consiglieri del centrodestra, determinando la caduta del numero legale.

Reazioni anche da parte delle Organizzazioni agricole (Confagricoltura, Coldiretti e Confederazione Agricoltori) che hanno giudicato “un segnale grave e profondamento ingiusto per il mondo agricolo” la dichiarazione di inammissibilità dell’emendamento.

Nel merito, il consigliere Casili ha diffuso una nota stampa.

Il consigliere regionale Cristian Casili (M5S)

“Oggi – scrive il cons. Casili – nell’aula del consiglio regionale sono state calpestate dignità e prerogative dei consiglieri regionali, a cui è stato impedito di votare  un emendamento a mia prima firma e presentato in maniera trasversale per la sospensione del tributo 630 al Consorzio Unico di Bonifica, figlio di una mozione già approvata in aula. La cosa ancora più grave è che sono stati calpestati i diritti di migliaia di agricoltori  e cittadini costretti a pagare un tributo a fronte di servizi mai ricevuti, senza lavori di manutenzione e interventi di bonifica di competenza regionale. Votare l’emendamento avrebbe rafforzato alcune questioni legate all’approvazione del piano generale di bonifica e del nuovo piano di classifica, cui era legata la tempistica della sospensione dei pagamenti e dei fermi amministrativi. Rispediamo al mittente le accuse di aver intrapreso una battaglia populista e per propaganda elettorale. Come avvenuto già per altri provvedimenti ritenuti inammissibili dal referto tecnico e poi comunque votati in  aula, anche oggi avremmo dovuto votare l’emendamento e lasciare rilevare eventuali vizi di incostituzionalità al governo nazionale. Un’opportunità storica per questo consiglio regionale. Si tratta di una battaglia di civiltà e giustizia sociale che sicuramente non si ferma oggi. Metteremo in atto tutte le iniziative possibili per difendere agricoltori e cittadini pugliesi, stremati da ingiuste cartelle esattoriali, con una pioggia di sentenze che fanno soccombere lo stesso consorzio di bonifica. Una brutta pagina della politica regionale pugliese”.

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Sulla vicenda due articoli diffusi oggi (22 maggio) dal “Nuovo Quotidiano di Puglia”.

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