Storie di ordinarie discriminazioni e contraddizioni dell’Amministrazione comunale fascio-leghista

23 Febbraio 2020 Off Di Pantaleo Gianfreda
Spread the love

Il 19 dicembre 2018 un cittadino di Collepasso chiede all’Amministrazione comunale l’acquisto di copie di un suo libro di carattere locale appena pubblicato e presentato quattro giorni prima. 12 giorni dopo la Giunta delibera l’acquisto di “n. 15 copie” del libro “per complessive € 150,00 da destinare alla biblioteca comunale e alle scuole locali” (Del. G.C. 245/31.12.2018). Un fulmine!

Il 20 settembre 2019 un altro cittadino presenta analoga richiesta per l’acquisto di copie di un suo libro di carattere locale, appena pubblicato e presentato nel corso della Festa Patronale. Sono trascorsi ad oggi ben 156 giorni… ma tutto tace! Nemmeno una risposta di assenso o diniego, come è dovere di un Comune, obbligato per legge a rispondere entro trenta giorni alle richieste dei cittadini!

Solo 12 giorni di attesa e istantaneo contributo per “lu fiju te la caddrhina ianca”, fedele elettore e “cantore” dell’antica “Balena bianca” e successivi “derivati tossici”… 156 giorni di inutile attesa per “lu fiju te la caddrhina niura (meglio, “russa”), cronista talora scomodo delle vicende collepassesi.

… “a cci fiju e a cci fijastru”…, come nella migliore tradizione dei regimi autoritari e totalitari: prodigalità e contributi per amici fedeli e cantori “allineati”… illiberalità e discriminazioni per i “non allineati”!

Forse i nostri amministratori non sanno che sono trascorsi 75 anni dalla caduta della dittatura fascista, siamo una democrazia con “la Costituzione più bella del mondo”, che prevede norme e garanzie a tutela di ogni cittadino, ma continuano imperterriti ad operare come se fossimo ancora ai tempi del fascismo. Per costoro persino le diverse e pluraliste espressioni della cultura vanno “selezionate” in una logica da “MinCulPop” (il famigerato Ministero fascista della Cultura): “semaforo verde” e contributi per i “fedeli”… “semaforo rosso” e discriminazioni per chi non è “gradito”.

LEGGI ANCHE  Una buona notizia: ritorna il Consiglio comunale dei Ragazzi/e. Martedì 31 gennaio l’elezione del nuovo Consiglio

Come mai queste disparità e l’uso del denaro pubblico solo per “amici” e “amici degli amici”?!?

Appare evidente… basta “almanaccare” su certe “storie” e tutto sarà chiaro!

Gino Mastria, consigliere delegato alla “Cultura di regime”

In una nota inviata il 17 gennaio a Sindaco e Consigliere delegato alla Cultura (di regime), ho voluto ricordare che “Tale disparità di trattamento viola l’art. 3 della Costituzione (“Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono uguali davanti alla legge senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali”) e i principi di “legalità (e, pertanto, di “non contraddittorietà”), buon andamento, imparzialità e trasparenza” cui è obbligata la Pubblica Amministrazione”.

Ci sarebbe molto da riflettere su questa “storiella”, una tra le tante, emblematica del degrado civile e politico dell’attuale vita amministrativa, “appannaggio” di un sindaco, che, nato “bianco” democristiano, è poi diventato “azzurro nipotino” forzitalico del noto “puttaniere” e corruttore nazionale per concedersi oggi “in fitto nero” a nostalgici “meloni”… sino a scambiare le “potestà” democratiche di un sindaco con quelle fasciste di un “podestà”.

Siamo di fronte agli effetti perversi di un “regime fascioleghista” o ad un “salto indietro” di una comunità, che appare assopita e narcotizzata ed incapace di reagire a queste ed altre nefandezze, dove le lancette della storia sembrano girare all’incontrario e i cui rappresentanti istituzionali non hanno alcun rispetto di elementari norme democratiche?!?

LEGGI ANCHE  Attentato ad un’impresa collepassese: incendiati due camion e un escavatore

Approfitto, considerate le ripetute sollecitazioni rivoltemi, per scrivere su altre due vicende.

Il Centro Anziani di via C. Battisti (l’altro, il moderno Centro diurno costato 600mila euro e sito nell’ex asilo nido di via A. Longo, è ormai da dieci anni nel “dimenticatoio”…) è ufficialmente diventato una “colonia” personale del sindaco, autoincoronatosi podestà, che (…udite, udite!) ha nominato con proprio “editto” due “governatori” come suoi fiduciari del Centro.

Sede del Centro Anziani di via C. Battisti

Una volta, quando a Collepasso vigeva ancora il sistema democratico, non erano gli anziani a nominare il Direttivo e questo il Presidente?!?

Altri tempi… quando per molto meno ex consiglieri di opposizione, oggi assurti a ruoli di “comando”, facevano volantini e comizi per presunte “ingerenze” amministrative nella vita del Centro Anziani!

A proposito… ma la delegata alle Politiche sociali, da anni “autoesiliatasi” a Milano, sebbene risulti ancora consigliera (inattiva) a Collepasso, è a conoscenza del blitz del sindaco-podestà?!? Chiediamo troppo  se fa pervenire un suo parere in proposito (per quel che vale)?!?

Foto di mesi fa e (sotto) foto odierna del palo con le antenne

… e ancora… in questi giorni si sono diffuse preoccupate voci che nel campo sportivo siano state installate nuove antenne di telefonia mobile. Spero che non sia vero e che ci sia una smentita (sebbene, a confrontare una foto di alcuni mesi fa e una odierna, apparirebbe evidente l’installazione di nuove antenne).

LEGGI ANCHE  Grave furto di 120 giovani ulivi nelle campagne di Cutrofiano/Collepasso: un caso, ritorsione o vendetta?!?

Considerati i soggetti, tutto è possibile. Sono gli stessi che dieci anni fa, dall’opposizione, montarono un ambaradan e una sceneggiata da “tragedia greca” per protestare contro l’installazione di un’antenna nel campo sportivo (volantini, comizi, petizioni, occupazioni, ecc.), che – giurarono e spergiurarono – avrebbero tolto una volta conquistato il potere!

Campa cavallo! … quell’antenna è ancora lì ed altre si sono aggiunte… ma, stavolta, tutti zitti…

Silenzioso e latitante anche il Consigliere delegato alla Cultura (di regime), che ha l’abitazione confinante con il campo sportivo e fu dieci anni fa uno dei “capipopolo” della “rivolta”… ed oggi è “allineato e coperto” nonché emblematico personaggio pubblico che ama esternare sempre e a sproposito la sua personale “coerenza” cristiana e, di converso e “a sua insaputa”, dimostra costantemente la sua manifesta incoerenza (e inadeguatezza) amministrativa… mutuando un noto aforisma, si potrebbe dire per il personaggio in questione… “virtù private, vizi pubblici”!

Sarà perché “pecunia non olet” (“il denaro non ha odore”) – sebbene talora “dolet” (“fa male”) -, se serve a far incassare dalle aziende telefoniche qualche migliaio di euro per le casse comunali, fregandosene altamente delle preoccupazioni dei cittadini e, soprattutto, delle proprie incoerenze e contraddizioni?!?

Pantaleo Gianfreda


Spread the love
author avatar
Pantaleo Gianfreda