Ferma presa di posizione dell’associazione che gestiva nel 2019 il Bosco: denunciata “l’indifferenza delle Istituzioni”

13 Luglio 2020 Off Di Pantaleo Gianfreda
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È pervenuto un illuminante commento all’articolo “Lo “spirito del bosco” e la “realtà del bosco”….” da parte dell’associazione “La Contéa”, che lo scorso anno aveva avuto l’assegnazione della gestione del Bosco per tre anni, costretta a rinunciarvi quest’anno per l’indifferenza e l’inerzia dimostrate dall’Amministrazione comunale in merito ad alcune problematiche poste per proseguire nella gestione.

L’associazione, di cui fa parte il nostro concittadino Remigio Mazzotta, aveva iniziato lo scorso anno la gestione con tanti buoni propositi ed anche investimenti ragguardevoli circa la sicurezza del parco, con il proposito di valorizzare al meglio il Bosco, così come già fa da anni in un Comune del Brindisino, dove gestisce un bosco da 20 ettari ed ha intrapreso una miriade di iniziative… ma si è dovuta arrendere di fronte al “muro di gomma” rappresentato da un’Amministrazione apatica ed indolente e da “extraterrestri” che, più che risolvere seriamente le relative problematiche, preferiscono parlare con i rospi, “ululare alla luna”, vaneggiare ed esibire persino le loro elucubrazioni sui social.

Pubblico il commento tra le news perché rappresenta una presa di posizione ferma ed illuminante e merita una lettura e una riflessione attente da parte di tutti. Ad esempio, circa “l’indifferenza delle istituzioni nel prendere posizione e provvedimenti” (in merito ad acclarati atti di vandalismo), ma anche circa il comportamento di tanti altri soggetti.

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Comunicato dell’associazione “La Contéa”

Ci teniamo a comunicare che la nostra associazione non si occupa più della gestione del parco bosco di Collepasso da gennaio.

Nel periodo gestito da noi con fatica siamo arrivati ad azzerare gli atti vandalici almeno all’interno con una vigilanza costante e con il supporto di fototrappole (unico modo visto che le videocamere non facevano paura a nessuno), purtroppo non è servito a molto visto l’indifferenza delle istituzioni nel prendere posizione e provvedimenti.

Con il dialogo e tanta pazienza abbiamo ottenuto tanto, arrivando addirittura a scoprire gli esecutori di vecchi atti vandalici avvicendatisi negli anni.

Come detto prima grazie all’aiuto delle fototrappole (installate all’interno) abbiamo chiaramente visto chi sono i vari incivili che sostando sul lato nord abbandonano con costanza la loro spazzatura (di sicuro abituati in casa a fare così), ragazzi le cui madri o padri ho visto rispondere a vari post indignati da quello che succede (spero ignari), ma non solo i classici frequentatori ma anche avventori di passaggio mattinieri.

Il bosco per anni è stato oggetto di incuria da parte di tanti, mi dispiace dirlo ma per mesi abbiamo pulito i resti della sagra (non basta togliere quello che si vede) spostando il sottobosco appena con una mano affiora di tutto. Incuria e danni da parte anche dei campus estivi, come prima non basta raccogliere quello che si vede.

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Alcuni scrivono che dovrebbe esser preso in gestione da imprenditori, vi assicuro che non serve a Collepasso, non mancano le idee, le persone o altro, manca la collaborazione e la disponibilità.

La nostra associazione gestisce da tempo un bosco nel brindisino da 20 ettari dove costantemente si svolgono balli di gruppo, musica, passeggiate a cavallo, caccia al tesoro, giochi dimenticati, animazione e baby parking. Negli spazi adiacenti l’ingresso sono dislocate delle aree ristoro, tavoli, panche e panchine varie, per chi, invece, preferisce il contatto con la terra sono state predisposte delle aree picnic all’ombra dei sempreverdi, questo solo per far capire che non mancano le idee o le iniziative, solo che in altri comuni questo riesce e parliamo di un paese di oltre 15000 abitanti con un bosco lontano alcuni km dal centro cittadino dove non c’è nessun sistema di videosorveglianza installata. Come mai? Forse perché senza offendere nessuno avranno un livello di civiltà più alto e credo tante altre cose.

Non puntiamo il dito verso nessuno, ma tutti nel piccolo hanno colpe dalle istituzioni a tutto il resto.

Abbiamo investito con risorse personali sistemando gravi problemi ma oltre non ci sembrava giusto andare.


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Pantaleo Gianfreda