Il “caso” sconcertante del “Polo unico scolastico” nell’ex asilo nido: fermare l’assurdo progetto. Chiesti accesso agli atti e partecipazione al procedimento

5 Dicembre 2020 Off Di Pantaleo Gianfreda
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L’ex asilo nido di via B. Croce da abbattere e su cui dovrebbe sorgere il nuovo Istituto scolastico

Come cittadino di Collepasso, ascoltando e riflettendo sulla ubicazione del nuovo Polo Scolastico (ex asilo nido di V. Benedetto Croce), vi sembra il luogo ideale per realizzarlo? Politici di maggioranza (escluso chi lo ha proposto) e opposizione avete valutato bene che si va a costruire una struttura di milioni di euro su 3 (TRE) LIVELLI E CON POCHI SPAZI DISPONIBILI? Possibile che noi cittadini (scrivo a nome personale e NON in qualità di Presidente del Gruppo AIDO) dobbiamo SUBIRE passivamente ogni cosa che ci viene proposta? Sig. Sindaco VOGLIAMO essere FORZA ELETTORALE ATTIVA. O NON POSSIAMO???”.

Questo ha giustamente  scritto e legittimamente chiesto agli amministratori un cittadino, Donato Fracasso, in un post sul suo profilo facebook.

Pare che, dopo le mie ferme prese di posizione nel lungo confronto streaming avvenuto sulla pagina facebook “Aficionados Colle” il 1° dicembre (cliccare e ascoltare dal 25° minuto), comincia, seppur lentamente, a farsi strada nell’opinione pubblica più avvertita l’idea – o, almeno, il dubbio – che ci sia “qualcosa che non quadri” nella decisione dell’Amministrazione comunale di demolire l’ex asilo nido di via B. Croce e costruirvi un nuovo Istituto scolastico, che comprenda Scuola dell’Infanzia (ex Materna), Scuola Primaria (ex Elementare) e Scuola Secondaria (ex Media).

Su un problema di primaria e straordinaria importanza per la nostra comunità sembra, infatti, che sia sinora prevalso un generale ed imbarazzante silenzio, che rasenta l’omertà e la connivenza,

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Eppure, dopo il mio articolo di un mese fa (cliccare e leggere), molti cittadini autorevoli e di buonsenso mi avevano riservatamente espresso totale condivisione sulle rilevazioni esposte e sulla più logica soluzione alternativa proposta.

L’ampia “area San Sumà” (ca 2,50 ettari) più adatta ad ospitare un nuovo, moderno e comodo Polo scolastico

C’è indubbiamente un problema di democrazia – e persino di “limitazione” della democrazia – nella paura di esprimere liberamente e apertamente le proprie opinioni in questo paese, “assopito” e “imbambolato” da dieci anni di “narcosi menozziana” (e dalla preoccupante assenza di vera opposizione), quasi incapace di reagire a scelte assurde e scellerate, che in altri tempi avrebbe visto forti contestazioni e sollevazioni popolari.

Mi chiedo con una certa angoscia: cosa succede in questo paese così distratto, assente, svagato, insensibile persino ai destini dei propri figli e delle giovani generazioni?!? Cosa succede a certe forze politiche e sociali, così “attente” alle “inezie” della quotidianità e così “disattente” e assenti sulle scelte strategiche della comunità?!? Persino la segretaria Pd, che, tra l’altro, è anche componente del Consiglio d’Istituto scolastico, non sente il preciso e “imperioso” dovere di prendere una posizione ferma e decisa! Nemmeno la scuola, infatti, è stata mai consultata “per dire la sua” in questa assurda e rischiosa scelta amministrativa.

Non si tratta oggi di discutere se sia o meno opportuno costruire un nuovo Istituto scolastico, ma capire che l’assurda decisione presa dall’Amministrazione di localizzare in un’area angusta e pericolosa una Scuola per ragazze e ragazzi da 3 a 13 anni è pura follia e va decisamente e tenacemente contrastata.

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Spesso mi chiedo – ha scritto l’arch. Isaia Malorgio sul suo profilo facebook – se quelli che decidono in questa comunità abbiano o meno in mente il significato di “pianificazione urbana”. Loro sanno che ogni intervento pubblico dovrebbe collocarsi in un’idea più vasta di funzionamento organico con lo spazio e la sua “fruizione?” Può mai giustificarsi la rincorsa ad un finanziamento pubblico, solo per il fatto che esso sia vincolato alla demolizione e ricostruzione? E, in aggiunta, se questo “costringe” alla realizzazione di una tipologia scolastica in “altezza”, per una fascia di età di ragazzini? Cosa può mai giustificare la demolizione di una struttura per farne una nuova e poco organica all’età dei fruitori? Hanno mai visto, quelli che decidono, una scuola organizzata “in orizzontale”, rispondente alle esigenze di spazi collettivi interni e spazi esterni? Oppure dobbiamo pensare che quello che muove queste azioni altro non è che il trasmettere l’idea di sembrare operativi, costruttori di opere, anche se queste sono “ferite” nell’uso dello spazio urbano? La corsa, la rincorsa ad “apparire”, finalizzata agli appuntamenti elettorali. Ecco come si “costruiscono” le infrastrutture pubbliche urbane. Quando l’azione pubblica è solo concentrata ad innalzare altari per consensi popolari, non certo per il bene funzionale del “borgo” (sic!). E poi, il silenzio, il silenzio intorno a questi temi è vergognoso. E pensare che prossimamente invocheranno ancora la “cultura”, come faro delle azioni pubbliche!”.

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Condivido l’intervento dell’arch. Malorgio e mi auguro che solleciti riflessioni serie da parte di tutti per fermare un’opera che è “un pugno nell’occhio”, soprattutto al buonsenso e alla ragionevolezza, e un oltraggio (un vero “sfregio”) al mondo della scuola e alle giovani generazioni.

Intanto, ieri, nella mia qualità di presidente dell’associazione “Sentieri Salentini A.p.s.” ho presentato due istanze al Comune: nella prima, esercitando il diritto all’“accesso civico”, previsto da norme legislative e regolamentari, ho fatto (cliccare per leggere) “richiesta copia atti amministrativi ed elaborati progettuali Polo unico scolastico”; nella seconda, esercitando sempre un diritto previsto dalla legge, ho fatto richiesta di (cliccare per leggere) “richiesta partecipazione procedimento” e “considerati i rischi connessi” ho diffidato “l’Amministrazione dal proseguire nella realizzazione del progetto”.

Mi auguro che altre associazioni si uniscano all’iniziativa, che tutta la comunità rifletta e si interroghi sull’opportunità e la convenienza a localizzare nell’area dell’ex asilo nido un nuovo Istituto scolastico e che l’Amministrazione si fermi e si confronti, come è giusto che sia, con tutte le componenti sociali!

… non fosse altro perché una scelta così importante e devastante coinvolge bambini/e e ragazzi/e, che saranno costretti da un’insensata scelta amministrativa a crescere, a formarsi e ad essere “allevati” in una struttura scolastica più adatta per “polli da batteria”!

Pantaleo Gianfreda


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