4.202,27 euro dal Comune per “rimborso spese legali” ad un chiacchierato e insaziabile assessore

19 Novembre 2020 Off Di Pantaleo Gianfreda
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In premessa, una considerazione legata a sopravvenute “attualità” riguardo uno dei miei ultimi articoli.

Mi sono spesso chiesto chi abbia potuto mai avere la “brillante” idea di ubicare il nuovo Polo unico scolastico, che dovrebbe raggruppare i tre gradi della scuola dell’obbligo, nell’angusta e poco funzionale area dell’ex asilo nido di via Benedetto Croce.

Solo un grande “scienziato” (o un “uomo super” o, se preferite, un “superman”) poteva “partorire” dalla sua mente soluzioni così “audaci” e “intelligenti”… d’altronde, non nacque dalla testa dell’onnipotente Giove la prediletta figlia Minerva, dea della Sapienza?!?

Poi ho letto, pochi giorni fa, che il più “precoce” e “discolo” degli attuali assessori comunali ha presentato, a suo tempo (3.12.2019) e a suo nome (“in quanto promissario acquirente”), una pratica edilizia e che recentemente (3.11.2020) gli è stato rilasciato permesso di costruire “in sanatoria” per “l’ampliamento riguardante un fabbricato di civile abitazione”…

Guarda caso, l’ampio immobile acquistato dall’assessore è situato proprio in via B. Croce (all’angolo con via Car. Paglialonga)… e, allora, mi si è accesa una “lucina”… vuoi vedere, mi son detto, che l’ex “infante icarico” (da Icaro, il mitologico personaggio greco che tentò di volare con ali di cera), innalzato “agli onori degli altari” dei Lavori Pubblici dopo tante prove “brave”, ha voluto “sprofondare” il nuovo Istituto scolastico in quella “conca” solo per personale comodità familiare?!?

Sarà, forse, una “lucina” un po’ ardita, ma dal personaggio c’è da aspettarsi “di tutto e di più”, anche perché nel “muto gregge” in cui “pascola” ogni “pecorella” può “brucare” a piacimento e “belare” soddisfatta per l’abbondanza di “erba” disponibile.

Certo, non c’è da meravigliarsi se i nostri amministratori, “immobili” negli “affari pubblici”, facciano a gara nell’acquisire “immobili” per “affari privati”, sull’esempio del (capo)montone che “facilita” con il suo “luminoso esempio” certi “istinti”!

…ma veniamo alla notizia del titolo.

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La notizia (o, se preferite, il “fatto” un po’ inquietante) non è di questi giorni, anzi è piuttosto “vecchiotta” (maggio 2019), ma rimane sempre emblematicamente attuale. Meraviglia, piuttosto, che nessuno abbia mai sollevato il problema, che rappresenta in qualche modo il “fermo-immagine” di certi amministratori te Culupazzu, dizione vernacolare del nostro amato paese che alcuni amministratori vivono da “culu fazzu” (sinonimo di “monacu fazzu”) e da altri estensivamente “interpretata” nel poco recondito e augurale auspicio… scusate l’osé popolano… “lu culu-be-fazzu” (pe’ li c…i mei)!

Prima di scriverne, ho atteso invano per mesi che la fantomatica opposizione sollevasse il problema, ma, a quanto pare, anche per questa “tutto scorre” nel distratto e codardo “non vedo, non sento, non parlo”… e, seppur con “ritardi” dovuti a “vane attese”, dimenticanze, pandemie reali e virtuali, non ci si può esimere dal “cantare” e “decantare” le brillanti performances di certi “supereroi” amministrativi.

Con deliberazione G.C. 75 del 2.5.2019 (cliccare e leggere) sono state liquidate al chiacchierato assessore “icarico” e “icastico” ben € 4.202,27 (dicasi: quattromila-duecento-e-due euro e ventisette centesimi) per “il rimborso delle spese legali sostenute” per un “procedimento penale” di fronte al Gip (Giudice per le indagini preliminari) del Tribunale di Lecce, che “ha provveduto all’archiviazione del procedimento”.

Ora, chi ha una minima “infarinatura” del Codice penale sa che le udienze preliminari che si svolgono presso il Gip sono di norma rapide, poche e finalizzate a snellire i procedimenti di cui sono oberate le Procure. Il Giudice può decidere per il rinvio a giudizio o l’archiviazione. In questo caso “è andata bene” al nostro “Icaro dalle fragili ali” (figlio di quel Dedalo che progettò e costruì il famoso labirinto in cui fu rinchiuso il Minotauro), avendo il Giudice deciso per l’archiviazione, e, umanamente, non possiamo che esserne contenti.

Mi pongo (e credo che tutti si porranno), però, una domanda: è possibile che per poche udienze la Giunta liquidi “generosamente” ad un suo componente una parcella così “felliniana” (nel senso di “fantastica” o “fantasiosa” o “eccessiva”, come le trame degli splendidi film di Fellini)?!? Cosa sarebbe successo se avesse dovuto affrontare un lungo processo… forse quelle “spese legali” si sarebbero moltiplicate per tre o quattro (o più)?!? Non c’è un regolamento che preveda un “tetto” a carico del Comune per il rimborso di queste spese a favore di amministratori o la liquidazione avviene ad libitum?!?

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Il dubbio sorge spontaneo perché, quasi contestualmente, sono state liquidate “spese legali” anche a due ex amministratori, facenti parte della maggioranza nel “quinquennio amministrativo Maggio 2006-Maggio 2011”, per una lunga querelle giudiziaria conclusasi in primo grado a loro favore.

Con deliberazione G.C. n. 105 del 28.5.2018 (cliccare e leggere) è stato riconosciuto ad uno un “rimborso delle spese legali sostenute, pari ad € 761,28, per il procedimento civile a suo carico” e all’altro, per lo stesso procedimento, è stato riconosciuto, con delib. G.C. n. 94 del 10.6.2019, un “rimborso pari ad € 1196,00” (cliccare e leggere).

Per un procedimento durato anni (e che continua tuttora) ed ha richiesto molte udienze, è stata liquidata ad uno la modica cifra di € 761,28 e all’altro di € 1.196,00, rispettivamente quasi sei e quattro volte inferiore alla somma di 4.202,27 euro liquidati al “figlio di Dedalo”, un “creativo” ormai esperto in “labirinti” amministrativi, che già in altre occasioni ha dato “spunti di riflessione” sulla “creatività finanziaria” del ruolo pubblico che riveste.

Insomma… “a cci fiju… a cci fijastru”… “c’è cinca mangia ccu’ quattru garze e cci ccu’ una o nenszi”!!!

Allora, sarà pur vero che “pecunia non olet” (“la moneta non puzza”) e che persino la “monnezza” per alcuni “profuma”… ma dov’è il “senso della misura” e “della decenza” da parte di un amministratore, che non solo riceve uno stipendio statale ed ottiene continue “astensioni dal lavoro” (regolarmente retribuite) per “impegni amministrativi”, a sua volta “regolarmente retribuiti” con altro “stipendio” che riceve dal Comune, ma è proprio necessario “ccu’ sse binchia tantu”?!? … era proprio necessario che, per difendersi in poche udienze, abbia scelto l’avvocato più “caro” e ne abbia fatto “pesare” il costo sul bilancio comunale, cioè sulle nostre tasche?!?

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… e non vogliamo fare “cattivi pensieri”, sebbene la luciferina “buonanima” di Andreotti, “alter ego di Belzebù” (come fu definito), è sempre lì a rammentarci che “a pensare male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca”!

Che qualcuno abbia scambiato il Comune per un “bancomat”?!? 

Che brutti scherzi combinano l’avidità e l’ingordigia!

… e certo “popolo bue” sordo e cieco continua a votarli e persino apprezzarli… “o tempora o mores”!

Pantaleo Gianfreda

Post scriptum

Giusto per la cronaca (e per i tanti “smemorati”), rammento che nel corso della mia attività amministrativa sono stato fatto oggetto di ripetute denunce da parte di miei avversari politici, in particolare dall’attuale “assessore dei 4.202,27 euro” e da un altro (un tale, oggi ridicolo esibizionista social e “negazionista” del covid-19, amico “mai rinnegato” suo e di Menozzi). Sono state numerose e lunghe le cause che ho dovuto affrontare per le loro denunce, finite con archiviazioni o assoluzioni… eppure, non ho mai chiesto rimborsi al Comune per “spese legali”… non chiamatemi stupido, piuttosto “affetto da epididismo etico acuto”. Preferisco, però, essere definito “epididimico” (termine sostitutivo di altro ben noto, ma irriferibile) piuttosto che “profittatore”… sebbene, visti certi “fulgidi esempi”, ci sia da riflettere…


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Pantaleo Gianfreda