Lettera aperta al sindaco (di Supersano): “Passando alla Lega calpesti le tue radici”

3 Ottobre 2019 Off Di Pantaleo Gianfreda
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Donato Fersino

SUPERSANO – Caro sindaco ti scrivo, per rammentarti le tue origini culturali e meridionalistiche e per dirti che passare nella Lega di Salvini non è un passo coerente e condivisibile con la tradizione e la storicità del tuo paese. Potrebbe esser questa la sintesi del messaggio lanciato attraverso un’accorata lettera aperta dall’imprenditore Donato Fersino (titolare della nota azienda agrituristica Le Stanzìe), al sindaco di Supersano, Bruno Corrado, che nelle scorse settimane con il suo vice, Giuseppe Palese, ha aderito ufficialmente alla ricostruzione salentina del partito dell’ex ministro dell’Interno. Il primo cittadino, che proviene da una storia politica di più di vent’anni radicata nel centrodestra e in Forza Italia in particolare, ha rinforzato l’area leghista di Roberto Marti e assumerà anche la carica di segretario cittadino della Lega di Supersano. Un riposizionamento “ponderato”, a detta dello stesso sindaco Corrado, e in linea con il proprio percorso politico e amministrativo.

Non dello stesso avviso il pensiero in merito mutuato da Donato Fersino che proprio a pochi giorni dal passaggio del sindaco del suo paese nei meandri politici della Lega della provincia di Lecce non ci ha pensato su due volte ed ha rivolto all’indirizzo dello stesso esponente politico supersanese una lettera aperta di cui ha reso noto i contenuti. Non l’ha presa bene Fersino questa decisione di Corrado di salire sul “Carroccio”. O almeno questo si evince tra le righe del suo pensiero estrinsecato nel testo della missiva. Un lungo excursus quello dell’imprenditore che ripercorre le tappe della nascita della civiltà e della tradizione salentina e della culla della Magna Grecia in evidente e dissacrante contrasto con la cultura leghista. E con un atto di accusa finale con l’invito alla riflessione. “Ognuno è libero di scegliere su quale carro salire, ma prima di fare una scelta ricordati almeno del proprio ruolo e ancor più delle proprie origini invece di aderire a strani movimenti politici nati e rinforzati dall’avversione verso la nostra terra e che nulla hanno a che vedere con la nostra cultura e le nostre tradizioni” il monito conclusivo vergato da Fersino nella lettera aperta.

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“La valorizzazione di questo territorio dipende soprattutto da noi, non certo da chi alleva, sobilla ed esibisce elmi barbarici, stravaganti e bellicosi che continuano a palesare il mai represso disprezzo verso il Mezzogiorno e la nostra cultura ultra millenaria” conclude nel suo messaggio e invito al sindaco, “Caro sindaco, ogni tanto, appena puoi, incontra le tante aziende e i tanti concittadini che con laboriosità e passione, spesso in silenzio e con umiltà, contribuiscono ogni giorno alla crescita  umana, civile e sociale di questa terra unica e meravigliosa”.                              

Una scelta che il primo cittadino Corrado (rieletto alla guida di palazzo di città nel maggio scorso con la civica Obiettivo Supersano) rivendica ribadendo un concetto già espresso in questi giorni: il passaggio alla Lega è stato frutto di “una scelta meditata dopo più di vent’anni anni di militanza nelle file del Centrodestra e dell’area di Forza Italia. Questa era, e per ora rimane, la strada più lineare del mio percorso politico. Con la Lega possiamo essere da traino per tutto il centrodestra anche in Puglia e nel Salento”.  

Il testo della lettera aperta

“Ogni giorno questa terra ospita migliaia di persone, tanti appassionati e curiosi viaggiatori che provengono da ogni parte d’Italia e del mondo. A loro, noi salentini, ci dedichiamo con passione e senso di accoglienza, ma anche con piacere e orgoglio. Raccontiamo loro, come ci chiedono e si aspettano da noi, la nostra meravigliosa terra, storia, tradizione e cultura.

Forse te ne sarai dimenticato, ma le nostre origini, di cui ne siamo fieri, sono messapiche, greche e bizantine. Esse affondano in quei Paesi del Mediterraneo, in primo luogo la Grecia, che hanno visto lo sviluppo della civiltà, della cultura e delle scienze e la nascita 2500 anni fa della democrazia ad Atene. Queste preziose radici ci hanno permesso di sviluppare nei secoli il senso del confronto, del dialogo e dell’ospitalità, che per il nostro territorio è vero valore aggiunto di quello che oggi chiamiamo turismo.

Proprio nel nostro paese, Supersano, è presente non a caso uno dei più importanti e rari simboli della cultura bizantina, la Cripta della Coelimanna, che, seppur oggi in degrado, dovrebbe rappresentare costume e memoria storica delle nostre origini e con ciò farci riflettere. Il Salento non soltanto ‘sole, mare e vento’, ma soprattutto cultura, ospitalità e anche tempo. Sì, tempo. Quel tempo che noi salentini dedichiamo con piacere a curiosi ed incantati viandanti d’Italia e del mondo per raccontare il nostro territorio e le nostre nobili origini.

Non dimenticare da dove veniamo, dalle antiche radici che danno tutt’ora linfa al nostro presente. Mentre in altre parti di questo Paese si viveva nel sottosviluppo e barbari bellicosi assalivano villaggi e portavano distruzione e miseria, nell’antica Grecia e nella nostra Magna Grecia si parlava di filosofia, scienze, sport, matematica e musica, si realizzavano capolavori di arte e architettura sopravvissuti nel tempo e nei secoli successivi. Ne sono un esempio i monaci basiliani dell’Abbazia di San Nicola di Casole, una delle più antiche università europee, citata persino nel romanzo ‘Il Nome della Rosa’ di Umberto Eco. Essi ci tramandavano le opere insigni dei più grandi pensatori ellenici ed orientali.

Noi veniamo dalla cultura della condivisione e del dialogo, non dell’odio e del disprezzo. Vorrei ricordarti che questo territorio e anche il nostro piccolo paese hanno generato figure importanti che si sono distinte e continuano a distinguersi in tutto il mondo, contribuendo allo sviluppo civile, economico, artistico e professionale, compreso quello nel campo della medicina.

Ognuno è libero di scegliere su quale carro salire, ma prima di fare una scelta ricordati almeno del proprio ruolo e ancor più delle proprie origini invece di aderire a strani movimenti politici nati e rinforzati dall’avversione verso la nostra terra e che nulla hanno a che vedere con la nostra cultura e le nostre tradizioni.

La valorizzazione di questo territorio dipende soprattutto da noi, non certo da chi alleva, sobilla ed esibisce elmi barbarici, stravaganti e bellicosi che continuano a palesare il mai represso disprezzo verso il Mezzogiorno e la nostra cultura ultra millenaria. Caro sindaco, ogni tanto, appena puoi, incontra le tante aziende e i tanti concittadini che con laboriosità e passione, spesso in silenzio e con umiltà, contribuiscono ogni giorno alla crescita umana, civile e sociale di questa terra unica e meravigliosa.

Donato Fersino

Fonte: lecceprima.it, 3.10.2019


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Pantaleo Gianfreda
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