“Transumanze” politiche: Salvatore Perrone nel centrosinistra, Gino Mastria nel MRS, Gabriella Marra nella Lega

24 Marzo 2019 Off Di Pantaleo Gianfreda
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La “transumanza” delle greggi

“…andiamo. È tempo di migrare”: diverse e recenti “transumanze” da un partito/schieramento all’altro ricordano un po’ la poesia di D’Annunzio sulle migrazioni di greggi verso pascoli più ubertosi.

G. Marra

Di Gabriella “Salvinia” Marra si è già scritto. È passata tre mesi fa alla Lega e questa “transumanza” le ha permesso di guadagnarsi i galloni di assessora… da soldato semplice a ufficiale di “corbelleria” (pardon, di “cavalleria”!)… da semplice “soeur-souris” a “supérieure-avec plus souris”… si dice anche che coltivi “a tutto tundo” ambizioni ancora più alte!

Più recente, invece, la “transumanza” di Gino Mastria, “ridotto” allo stato di semplice “monaco” (come è sempre stato) da “superiore” qual era, che ha annunciato con imponente battage mediatico il passaggio – guarda caso a pochi giorni dalla sua revoca assessorile! – al Movimento Regione Salento (MRS), di cui è stato nominato “coordinatore comunale” (per coordinare chi e cosa?!?), sulla scia del patron Paolo Pagliaro.

G. Mastria

Appena un anno e mezzo fa aveva aderito, sempre con la solita grancassa mediatica, a Forza Italia, da cui ora ha divorziato senza alcuna spiegazione. Forse per seguire ancora una volta, come fa la pecora con il pastore, il suo Pagliaro, quello, cioè, che gli procura l’effimera “paglia” per le sue esibizioni mediatiche? Il Pagliaro, infatti, avendo ben compreso il vero “animus” del Nostro, ne solletica vanità ed esasperato protagonismo facendolo apparire spesso sugli schermi di Telerama, di cui è proprietario (per inciso, pare che il Pagliaro, tradito da Forza Italia per la mancata candidatura al Parlamento lo scorso anno, abbia deciso di abbandonare Berlusconi e operare in proprio e “a tutto campo” con il suo movimento).

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Certo, queste “transumanze” non incidono al momento sulla tenuta dell’attuale maggioranza. Sono, però, sintomatiche dei riposizionamenti di alcuni e di una più marcata posizione autonoma rispetto a Menozzi in vista delle amministrative 2021, quando l’uscente sindaco non si potrà più ricandidare.

S. Perrone

Che dire poi del consigliere Salvatore Perrone, ex sindaco forzitalico con Menozzi vicesindaco, ex consigliere e assessore provinciale di centrodestra, ex dc, ex psi, ex forzista, ex azzurro popolare ed ex tutto, ora accasatosi con Puglia Popolare e candidatosi con il centrosinistra per le elezioni provinciali del 6 aprile in rappresentanza di questo “partitino” di transfughi del centrodestra?!?

… lu mundu ss’ha ggiratu capisotta”, direbbe qualche vecchio contadino!

Lo smorto Pd collepassese, nonostante la svolta di Zingaretti, non ha niente da dire su questo compromettente alleato e su altre vicende? O pensa di “ingrassare” ruminando ortica e bevendo la cicuta che continua ad propinargli qualche oscuro personaggio “dietro le quinte”? Sconcertano i silenzi assordanti di un partito ridotto localmente allo stato di “eunuco” politico.

Ma queste “transumanze” giovano alla collettività collepassese e alla risoluzione dei suoi numerosi e seri problemi oppure giovano solo agli interessi e alle ambizioni personali di “lillipuziani” della politica, i cui meriti e ruoli vengono persino ingigantiti, come ombre al tramonto del sole, da comunicati stampa adulatori, indecorosi e senza pudore per nasconderne l’incoerenza e il nulla?!?

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O tempora, o mores!”, tuonerebbe Cicerone… “tempi e costumi” che degradano sempre più verso il baratro politico e morale e non offrono futuro e speranza ad un paese e ai tanti giovani che scappano… scappano, soprattutto, per lo squallore e la mancanza di prospettive offerti da eterni e sterili Menozzi, Perroni e Marre bifronti, Grassi sempre più “saturi”, monaci Mastria, Sabati “del villaggio che muore”, grotteschi Fellini e persino tenui Mante di speranze ormai sepolte, che coprono con silenzi e subalternità la plumbea stagione menozziana che “ingrassa” la sua corte sulle rovine e la decadenza di Collepasso.

Quello che sconvolge, però, è soprattutto l’”alloccaggine” di tanti cittadini e followers che plaudono ossequiosi e adulatori ai “cambiabandiera”, ignari di motivazioni e fini reali, deprivati della “capacità di intendere e volere”, persino di indignarsi e ribellarsi, refrattari a qualsiasi barlume di “spirito critico”, “felici e contenti” per lo “stato di coma” in cui è ridotta Collepasso per responsabilità di siffatti soggetti!

Forse certe vicende dovrebbero far riflettere di più gli ignari cittadini!

Pantaleo Gianfreda


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