Il 15 marzo studenti di tutto il mondo in piazza per clima e ambiente. Sciopero globale per salvare il pianeta

13 Marzo 2019 Off Di Pantaleo Gianfreda
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Greta Thunberg, studentessa di 16 anni, ha iniziato la sua lotta nell’agosto del 2018 quando la Svezia ha registrato un’eccezionale ondata di calore. Ogni venerdì mattina manifesta davanti al Parlamento svedese, accanto ad un cartello con la scritta “Skolstrejk för klimatet”, sciopero scolastico per il clima.

La giovane Greta nei suoi scioperi del venerdì

Una voce solitaria che piano piano ha iniziato a farsi sentire in tutto il mondo, soprattutto grazie ai social, con lo slogan #fridayforfuture.

Greta, nominata in Svezia donna dell’anno, è diventata il simbolo di milioni di giovani che vogliono lottare per il loro futuro, minacciato dai cambiamenti climatici, e si rivolgono ad adulti e governanti con un duro atto d’accusa: “Voi dite di amare i vostri figli sopra ogni cosa, ma state rubando loro il futuro davanti agli occhi”.

Venerdì 15 marzo i giovani di tutto il mondo scendono in piazza con uno sciopero globale per chiedere ai politici scelte radicali e maggiore attenzione ai problemi delle emissioni, dell’inquinamento, dei gas serra, dell’aumento del livello del mare che stanno mettendo a rischio il futuro di intere generazioni.

Marce, cortei, appuntamenti in ogni città, dal Brasile all’Australia, per rompere il silenzio e alzare la voce davanti alle istituzioni sulla necessità di agire subito con leggi e impegni immediati, nel tentativo di preservare il Pianeta stretto dalla morsa dei cambiamenti climatici.

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Greta – e tutti i giovani che a lei si sono uniti – chiede di rispettare gli accordi presi prima a Parigi durante il Cop21 e poi nel recente Cop24 in Polonia, dove ha parlato davanti ai delegati Onu, invitando a “fare di più. Non possiamo risolvere una crisi senza trattarla come una crisi”. Un intervento chiaro, indirizzato principalmente ai rappresentati dei governi seduti in platea: “Dovete agire come se la vostra casa fosse in fiamme”.

Da anni gli scienziati lanciano preoccupati allarmi e chiedono ai governi iniziative concrete per impedire che le temperature salgano di 1,5 gradi rispetto ai livelli preindustriali. Ulteriori innalzamenti porterebbero, infatti, a perdite di biodiversità, cibo, creerebbero milioni di rifugiati climatici e metterebbero in ginocchio ancor di più una Terra già in sofferenza fra erosione costiera, acidificazione degli oceani, fenomeni meteo sempre più potenti e imprevedibili, innalzamento delle temperature degli oceani, aria inquinata e fauna e flora a rischio, solo per citare alcuni punti critici.
Siamo sull’orlo di una crisi climatica globale, per scongiurare la quale occorrono misure concordate a livello globale“, ha detto pochi giorni fa a Belluno lo stesso Presidente della Repubblica Sergio Mattarella dopo avere reso omaggio alle duemila vittime della tragedia del Vajont del 9 ottobre 1963 nel cimitero di Fortogna Longarone.

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Il 15 marzo potrà essere una giornata storica per il pianeta: la protesta Global Strike For Future (Sciopero Globale per il Futuro) porterà in piazza centinaia di migliaia di studenti con lo scopo di riprendere in mano il futuro del pianeta.

Il movimento, nato dal basso e innescato da una ragazzina svedese di sedici anni con le trecce e le idee ben chiare, vuole far sentire la propria voce in tutto il mondo per fermare il cambiamento climatico, per un futuro sostenibile e per smuovere politici e istituzioni affinché prendano al più presto provvedimenti concreti in difesa del clima.

Il messaggio che Greta ha voluto lanciare non è un grido di aiuto verso i politici: “Ci avete ignorato in passato e ci ignorerete di nuovo. Abbiamo finito le scuse e stiamo finendo il tempo. Siamo venuti qui per farvi sapere che il cambiamento sta arrivando che vi piaccia o no. Il vero potere appartiene alle persone”.

Giovanissimi, coscienti, arrabbiati e determinati, gli studenti di tutto il mondo, che venerdì scendono in piazza con Greta, rappresentano la speranza di salvare il nostro pianeta.

I giovani chiedono agli adulti e ai potenti del mondo di non “rubargli il futuro”.

Cliccare e leggereL’inquinamento provoca più di un quarto delle malattie e delle morti nel mondo“.

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Pantaleo Gianfreda


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