“Donne” non più “Insieme”: chi a ponente… chi a “Levante”, “preda” dell’indecente leghismo nostrano

2 Novembre 2019 Off Di Pantaleo Gianfreda
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In premessa, una domanda: chi ha pagato le fastose e onerose “cerimonie” tenute il 7 settembre e il 27 ottobre dalla neonata associazione “Levante”, presieduta dall’assessora comunale leghista Gabriella Marra, considerato che l’associazione ha avviato solo da pochi giorni il tesseramento?!?

“Follow the money”… “Segui il denaro”, diceva Giovanni Falcone.

“Follow the money” e si riusciranno forse a scoprire obiettivi e motivazioni reali di questa associazione “levantina” nata da una scissione di “Donne Insieme”.

Mi limito ad alcuni “indizi”: elezioni regionali 2020, elezioni amministrative 2021… riflettere su queste date!

Si capiranno forse le tante trame e “teletrame” ordite anche a Collepasso per soddisfare le smodate ambizioni di politicanti saltimbanchi disposti a tutto pur di conquistare un seggio di consigliere regionale (o di parlamentare), di sindaco (od assessore), compreso quello di tradire il proprio territorio e cambiare casacca secondo la convenienza politica del momento. Certa gente non fa mai “niente per niente”!

… e fu così che una bella e proficua iniziativa, l’associazione “Donne Insieme”, apprezzata da tutti perché capace di mettere insieme donne di diverse sensibilità e presentata nel febbraio 2014 per promuovere “una nuova Associazione per il dialogo, la partecipazione e a sostegno della dignità e della salute delle donne”, si è ritrovata al centro di divisioni e polemiche tra lo sconcerto di tante donne “di buona volontà”, strumentalizzate a loro insaputa (ma per qualcuna anche “a sua saputa”) per meschini calcoli politici e personali.

È bastato, per la verità, un trafiletto pubblicato su questo sito in occasione della “cerimonia di tesseramento” della “Levante” per far emergere pubblicamente quanto già noto da tempo.

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Erano note, infatti, le “trame” della Marra di “impadronirsi” dell’associazione “Donne Insieme” e diventarne ad ogni costo la presidente (non si sa per quali meriti!), puntando anche su malumori e dissidi interni e fomentandoli. Con un “piccolo” e insormontabile ostacolo: lo statuto dell’associazione, al fine di evitare possibili “conflitti di interesse”, non permette a chi ha cariche amministrative di diventare presidente. Una norma giusta e sacrosanta, che la “Diva Gabry” pretendeva fosse abrogata per spianarle la strada (pare che il soggetto abbia una pervicace vocazione alle “poltroncine” e nel merito se ne raccontano tante e di goffe!).

Viene eletta, invece, presidente la giovane e dinamica (anche lei ambiziosa e superpresenzialista) nipote Marta Rossetti. Sembra una soluzione di compromesso, ma non è così. Perché la nipote, forzitalica e già candidata plurivotata in una lista di destra nelle scorse elezioni amministrative (la circostanza avrebbe dovuto consigliare maggiore prudenza!), può costituire un ostacolo per le mire personali e politiche della zia. Ne deriva l’“ira funesta” dell’offesa “Diva” e la decisione di fondare la nuova associazione “Levante”, di cui si autoproclama presidente. Sarà un caso l’emblematica denominazione? A parte che sembra fatta apposta per “Lega-re” i diversi e reali obiettivi, sul “levantinismo” di certi meridionali c’è abbondante letteratura… “levantino” è diventato sinonimo di persona furba, scaltra, spregiudicata, insincera e trasformista.

Il resto è noto e mi fermo qui. Tanto… chi vuole capire capisce! Non senza alcune considerazioni.

La prima. Sarà così cortese e trasparente la neopresidente e assessora nel voler rendere noti i finanziamenti che hanno permesso di organizzare “lu splendoriu” del 7 settembre e 27 ottobre?

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La seconda. Come è possibile che una leghista organizzi da presidente della neoassociazione un evento (il 7 settembre) su tematiche ambientali sulle quali la Lega ha un atteggiamento sprezzante ed offensivo (si pensi agli insulti leghisti contro Greta Thumberg o allo sprezzo di Salvini per le tematiche ambientali). Che fa la “marrana”… da presidente “levantina” sostiene l’ambiente e da leghista sostiene chi è contro l’ambiente?!? Per non dire dell’altrettanto notorio sprezzo di Salvini verso il ruolo e la dignità delle donne. La “bicefala” Gabriella si batte come donna per i diritti delle donne e poi da leghista sostiene chi quei diritti vuol negare?!? Si tratta forse di una nuova forma (politica) di “disturbo bipolare”, che porta ad alterare emozioni, pensieri e comportamenti e ad eccessive disinibizioni, comportamenti inappropriati e delirio di onnipotenza?!?

Appare chiaro l’obiettivo dell’assessora, a quanto pare non ancora compreso da tante ingenue associate. Chiuse le sedi dei partiti, è ormai di moda che ogni politico o sedicente tale si faccia la sua associazione per avere visibilità e seguito. Il problema è che questa “smania” cozza talora con i principi della Pubblica Amministrazione. Come è possibile che l’assessora alle Pari Opportunità sia anche presidente di un’associazione che rivendica le pari opportunità e dovrebbe garantire equanime trattamento per tutte le donne? Possibile che nessuno si renda conto della palese violazione di princìpi quali imparzialità, trasparenza e legalità? Se ne è già avuta conferma nelle due manifestazioni e nell’uso disinvolto e strumentale di strutture e persone, alcune delle quali cadute come “allocchi” nella rete della leghista.

Se è in buona fede, Gabriella Marra ha il dovere di dimettersi da una delle due cariche. Ha deleghe assessorili così importanti (Pubblica Istruzione, Servizi all’Infanzia e Pari Opportunità) che potrebbe dimostrare di cosa sia veramente capace (se ne è capace) senza ricorrere a “mezzucci” e “gabellare” per obiettivi politici persone oneste e in buona fede, sedotte e illuse dal ruolo pubblico che lei riveste. Etica e pudore dovrebbero far capire che i due ruoli sono di fatto confliggenti. Identica cosa (sia chiaro) vale per altri amministratori. Gino Mastria, ad esempio, è da sempre delegato (da assessore e da consigliere) all’Associazionismo, pur essendo egli stesso presidente di un’associazione (e la moglie vicepresidente di un’altra)… come dire, “controllore e controllato”… e Gino “pare lu meju”! Potrei continuare con altri esempi.

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Dove sono le opposizioni e i sedicenti “progressisti” sparsi in associazioni e società… muti, passivi e subalterni? Si fanno persino “rubare” dalla destra più reazionaria tematiche tradizionali della sinistra (alcuni persino vi si “esibiscono”) senza “battere ciglio” o dimostrare disagio.

Qualcuno ha idea del perverso sistema di potere fascio-leghista che da tempo sta lentamente avviluppando in spire mortali questa narcotizzata comunità, in cui “canti e balli”, appariscenti iniziative “di società”, contributi e atti clientelari e meschinerie varie “la fanno da padrone”, mentre il paese muore, i giovani scappano e problematiche fondamentali e strutturali marciscono nel “quieta non movere” dell’anestetico e soporifero menozzismo imperante?!?

Ben vengano associazioni e protagonismi, soprattutto al femminile… ma attenti ai “lupi travestiti da agnelli” che strumentalizzano senza etica e pudore le associazioni per ignobili fini personali e politici!

Pantaleo Gianfreda


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