Domande record (429) per i due posti di Istruttore amministrativo. Persistente “anomalia Ufficio Tecnico”: reiterata per la quarta volta l’aspettativa all’arch. Montagna

15 Ottobre 2019 Off Di Pantaleo Gianfreda
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Un vero record per un concorso bandito dal nostro Comune!

Sono ben 429 le domande presentate per il concorso pubblico, per titoli ed esami, per la copertura di n. 2 posti a tempo pieno e indeterminato di “Istruttore amministrativo, categoria C1, 1° Settore Affari Generali”.

A queste vanno aggiunte altre dieci domande escluse perché pervenute fuori termine.

Alla scadenza di lunedì 7 ottobre erano state presentate circa 300 domande al protocollo (personalmente o via pec). Le altre sono pervenute con raccomandata a.r. alla prevista scadenza di venerdì 11 ottobre.

La notizia merita indubbiamente la prima pagina per vari motivi.

Intanto, perché mai nella storia del Comune di Collepasso era pervenuta una mole così massiccia di domande per un concorso pubblico. Gran parte provenienti da residenti in provincia di Lecce, ma molte anche da altre province pugliesi (Brindisi, Taranto e Bari).

In secondo luogo, perché rileva ancora il serio stato di disoccupazione giovanile ed intellettuale di vaste aree del Mezzogiorno, cui le forze politiche dovrebbero prestare maggiore attenzione. Se tanti giovani sono costretti ad affidare le loro speranze occupazionali ad un incerto posto pubblico di un piccolo e lontano Comune è evidente lo stato di disagio personale e sociale che colpisce tanti diplomati e laureati.

C’è, inoltre, in atto ormai da tempo un fenomeno di ampio turn over in tutta la Pubblica Amministrazione. Nei prossimi cinque anni (e forse meno) sono previste in Italia almeno 500mila nuove assunzioni.

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Il fenomeno tocca anche il nostro Comune e richiede attenzione e intelligenza da parte di tutti. Nel corso di tre anni (2018, 2019 e 2020) sono andati o andranno in pensione otto dipendenti, quasi la metà dell’intera e sofferente Pianta organica, e altri andranno nel 2021. Nel solo periodo gennaio-maggio 2020 quattro dipendenti verranno collocati a riposo.

Senza contare che le responsabilità dirigenziali di alcuni importanti Settori, quali l’Ufficio Tecnico e l’Economico-Finanziario, sono affidate da tempo (anni, ormai!) ad incarichi provvisori.

Arch. Montagna

Clamorosa è, in particolare, la situazione dell’Ufficio Tecnico. Sono tre anni che il suo titolare, l’arch. Fernando Montagna, è in aspettativa e risiede stabilmente in Canada, dove pare abbia trovato anche un nuovo lavoro. Gli anni diventeranno quattro con la recente proroga decisa dalla Giunta comunale con deliberazione n. 166_del 7.10.19 (una settimana fa!), appigliandosi ad una norma del Contratto nazionale 2018, che prevede la richiesta di aspettativa nel caso in cui “il coniuge presti servizio all’estero”. In teoria, l’anomala situazione potrebbe andare avanti per anni e anni sino a ché il coniuge non rientri in Italia o vada in pensione.

L’applicazione della norma, in verità, non è “cogente” (cioè obbligatoria e vincolante), ma discrezionale. Essa non esclude, infatti, dopo i primi due anni, che l’Amministrazione possa revocare l’aspettativa “in qualunque momento per ragioni di servizio” e che la stessa possa essere concessa (dopo i primi due anni) “compatibilmente con le esigenze di servizio”.

Il sindaco Menozzi

Questa situazione anomala e poco trasparente, che si protrae incredibilmente tra connivenze e silenzi di maggioranza e minoranza, presta il fianco a sospetti di ogni tipo.

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Appare paradossale che sindaco e giunta non abbiano assunto una decisione chiara, trasparente e definitiva al riguardo e abbiano ancora una volta deciso di prorogare l’aspettativa di un altro anno, al 16 ottobre 2020!

La domanda che si pongono in tanti è semplice e chiara: “cosa c’è sotto”? Quali arcani e misteriosi motivi o rapporti hanno spinto l’Amministrazione a prorogare ancora l’aspettativa?

I cittadini avranno mai una spiegazione logica e convincente sulle reali motivazioni di una decisione, reiterata per la quarta volta, che appare ormai indifendibile e scandalosa? Sentiranno sindaco e maggioranza il dovere di chiarire le loro incomprensibili e misteriose scelte? Sentirà la silente minoranza il dovere di chiedere ed ottenere spiegazioni serie e plausibili?

Pantaleo Gianfreda


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