100 anni… e non sentirli! Auguri, Francesco!

23 Ottobre 2019 Off Di Pantaleo Gianfreda
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Francesco Antonaci

Nelle sere d’estate lo trovate in piazza, poco distante da casa sua, a passeggio o seduto su una panchina con la moglie a godere un po’ di frescura e talora assistere alle varie manifestazioni estive… ogni volta che li vedo, mi vengono in mente le famose immagini stilizzate dei fidanzatini disegnate dal celebre Peynet.

Francesco con la moglie Palmira e la nipote Viviana in piazza Dante

Tuttora, ad ottobre inoltrato ed inondato di estivi tepori, lo incontrate pedalare con tranquilla eleganza sulla sua bicicletta, che usa per spostarsi in paese, fare compere o commissioni, recarsi in periferia a casa della figlia dove cura l’orto ed ha appena trapiantato finocchi ed altre verdure invernali.

La bicicletta è il suo mezzo di trasporto, ma sino allo scorso anno ha guidato l’auto. Ora non più… c’è un limite a tutto… soprattutto quando si ha 100 anni!

Eh, sì, perché Francesco Antonaci, nato a Collepasso il 24 ottobre 1919 da Paolo e Quintina Ria e residente “rretu l’Oratoriu”, compie 100 anni!

Persona mite, tranquilla, con belli occhi profondi e di espressiva saggezza (“Mio nonno è un uomo molto saggio”, dice di lui la bella Viviana, nipote con il fratello Davide), Francesco taglia il 24 ottobre 2019 il filo del traguardo centenario.

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Auguri, Francesco, o, come in tanti lo chiamano, “Chicchi”!

… non chiamatelo, però, “Chicchi”, nomignolo trasmessogli nella lontana infanzia in ricordo dell’amato nonno, “lu tata Chicchi”. Vuole essere chiamato solo con il suo bello, intero ed espressivo nome.

Francesco è stato sempre persona semplice. Ha attraversato i suoi cento anni in una Collepasso, in un’Italia e in un mondo radicalmente cambiati dalla fine della prima guerra mondiale ad oggi.

Nasce da famiglia contadina. Agli albori della sua vita, oltre il contadino, “le ha fatte tutte”, come lui dice, per “tirare avanti”. Anche il barbiere. Nel 1937 ha gestito per nove mesi il salone di Vincenzo Tramacere, costretto a partire in Africa per le “guerre di conquista” volute dalle velleitarie mire espansionistiche del borioso e rovinoso Duce. Vincenzo fortunatamente ritorna e Francesco gli riconsegna il salone.

Francesco con la moglie e la figlia Rosaria

Nel 1940 anche Francesco parte per la guerra. Prima nell’esercito. Partecipa alla “campagna di Russia” e attraversa mezza Europa (Russia, Ucraina, Ungheria, ecc.) nella tragica ritirata in cui “lasciarono la pelle” circa 90mila soldati italiani. Lui si salva. Poi dal 1943 nei Carabinieri, a recuperare con la sua truppa gli aerei caduti sul fronte. Ritorna a Collepasso nel 1946 e riprende la quotidiana vita di contadino. Otto anni dopo, nel 1954, sposa Concetta Moscara. Nasce nel 1955 la figlia Rosaria. Rimane precocemente vedovo nel 1959. L’anno dopo, come tanti, va a lavorare in Svizzera, a Zurigo, da cui ritornerà da pensionato venti anni dopo. Nel frattempo, nel 1970, si risposa con Palmira Cuppone (classe 1928… 191 anni in due!), di Neviano. L’anno prossimo festeggeranno le loro “nozze d’oro”. Dai racconti dell’attiva e loquace moglie scopro una parentela tramite la mia amata madre Domenica (anche lei Cuppone di Neviano), che, mi racconta, è stata negli anni ’30 sua “maestra di catechismo” nell’Azione Cattolica di quella Parrocchia.

Francesco in campagna

Lucido, attivo, sempre a “far qualcosa” in campagna o in casa, Francesco sembra non sentire il peso dei suoi 100 anni. Vive la sua vita con la tranquilla serenità di un lungo fiume che scorre quieto e lento verso il mare aperto dopo aver attraversato montagne, valli e pianure, superato mille ostacoli e peripezie di una vita difficile, ma serena e gratificante. Riservato, apparentemente silenzioso, ma buon osservatore e una memoria di ferro, se lo “stuzzichi” diventa un “fiume” di ricordi e saggi consigli. Come ha fatto recentemente, quando è stato opportunamente invitato nell’auditorium scolastico da intelligenti insegnanti ad un incontro con una classe della Scuola Primaria.

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Lo sguardo vivo e vivido trasmette fotogrammi di una lunga vita onesta e laboriosa vissuta per la famiglia e in armonia con la comunità in cui vive.

Oggi Francesco Antonaci, raggiunto il traguardo dei 100 anni, diventa il “nonno di Collepasso” in ideale comunione con “nonna” Rosaria Marra, vedova Reho, che ha compiuto 101 anni e mezzo nell’aprile scorso, e con altri “nonnini/e” pronti a tagliare il traguardo dei 100 anni nel 2020 (Armenia Cadura e Giovannina Paglialonga) e nel 2021 (Chiara Elia, Grazia Tedesco, Antonio Longo, Giuseppa Longo e Maria Guarini).

Auguri, Francesco… e “ad multos annos”!

Pantaleo Gianfreda


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