Zone economiche speciali (Zes): ci sono le aree industriali di Casarano e Matino, ma non quella di Collepasso

4 Agosto 2018 Off Di Pantaleo Gianfreda
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Leggo sull’odierno “Quotidiano” che la Regione ha deciso la perimetrazione delle Zone economiche speciali (Zes) ed ha approvato i Piani strategici di due di esse: una fa riferimento ai porti adriatici, l’altra a quello di Taranto.

Nella prima sono comprese, tra le altre, le aree industriali di Casarano e Matino, ma non compare l’area industriale di Collepasso, contigua alle due e situata su un’importante direttrice stradale che conduce ai porti adriatici.

Come mai l’Amministrazione di Collepasso si è ancora una volta fatta sfuggire quest’importante occasione e rischia di far allontanare definitivamente la possibilità di insediamento per i prossimi anni di nuove aziende nella nostra Zona industriale?!?

Le Zes sono un importante strumento di sviluppo economico, già diffuse da tempo all’estero (la più famosa e sviluppata è quella di Dubai) e introdotte in Italia dal D. L. 20.6.2017, n. 91 “Disposizioni urgenti per la crescita economica nel Mezzogiorno” convertito con legge 3.8.2017, n. 123. Esse mirano a favorire la crescita economica nelle aree del Mezzogiorno, prevedendo interventi e misure speciali.

Si tratta di circoscritte zone del Paese collegate ad un’area portuale, destinatarie di importanti benefici fiscali e semplificazioni amministrative per consentire lo sviluppo di imprese già insediate o da insediarsi, attraendo anche investimenti esteri. I benefici previsti comprendono agevolazioni fiscali, tassazione agevolata, taglio dei tributi locali, semplificazioni degli adempimenti e comprendono anche l’applicazione,  in relazione agli investimenti effettuati, di un credito d’imposta commisurato alla quota del costo complessivo dei beni acquisiti, entro il 31 dicembre 2020, nel limite massimo di 50 milioni di euro per ogni progetto d’investimento. Per ottenere questi benefici le imprese devono mantenere le attività nella Zes per almeno cinque anni successivi al completamento dell’investimento, pena la revoca dei benefici concessi e goduti.

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Un’”occasione d’oro” e una grande opportunità per le aree industriali comprese nelle Zes, uno strumento che agevola fortemente sotto tutti i punti di vista (finanziario, amministrativo, fiscale e creditizio) le imprese e crea possibilità di creare nuova occupazione.

Leggo sullo stesso giornale che “su indicazione della presidenza della Regione è stata accantonata una dotazione residua di 220 ettari che saranno assegnati attraverso un bando pubblico” e che “si tratta di una scelta che tende a recuperare nel recinto della Zes alcune aree che non hanno trovato spazio nella prima fase, aree di piccoli Comuni che si sentono ingiustamente esclusi oppure di aree legate alla retroportualità di Bari e di Brindisi in particolare”.

Appare indubbio che, data la posizione geografica e il suo stretto collegamento con le aree di Casarano e Matino (ahhh… si fosse fatto a suo tempo il 7° Polo Industriale da me proposto, ma tanto osteggiato e vituperato a metà anni ’90 dall’attuale sindaco e dai suoi amici!!!), la zona industriale di Collepasso appare “ingiustamente esclusa”, probabilmente per inerzia degli attuali amministratori.

Riusciranno ora i “nostri eroici” amministratori – in primis il sindaco Menozzi e l’assessora alle Attività produttive Grasso – a condurre una seria battaglia, oltre a predisporre la doverosa documentazione, per accedere alla “dotazione residua di 220 ettari” per non “perdere il treno” di quest’importante occasione di sviluppo per Collepasso?!?

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Glielo auguriamo di cuore (sperando che “si diano da fare”) nell’interesse della nostra comunità, delle imprese e dei giovani disoccupati.

Pantaleo Gianfreda


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