“Il pacco” leghista di Berlusconi-Salvini per gli elettori nel nostro Collegio uninominale della Camera

12 Febbraio 2018 Off Di Pantaleo Gianfreda
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Fare il pacco” significa, come noto, fregare, truffare, tirare un bidone… beh… c’è chi in queste elezioni ha pensato bene di “fare il pacco” – il più truffaldino dei tanti “pacchi” elettorali di tutti i partiti – a noi elettori del Collegio uninominale di Nardò per la Camera dei Deputati, candidando un… leghista!

Eh, sì! Pare che per Salvini e Berlusconi, artefici del “pacco”, gli elettori del Collegio di Nardò siano solo beoti che “si bevono” tutte le loro “confezioni” e invenzioni, compreso un camaleontico consigliere regionale neoleghista, smanioso di approdare a Roma e “caroppare” ben bene il Salento e i suoi elettori per conto di Salvini.

Luciano Cariddi

Capisco e apprezzo nel centrodestra la candidatura di Luciano Cariddi nel Collegio uninominale senatoriale Nardò-Casarano (il nostro). Nutro stima e amicizia per Luciano, già sindaco di Otranto (con il centrosinistra), e mi duole che la sua collocazione in uno schieramento che comprende Salvini (e Berlusconi) non mi permetta di votarlo. L’Udc ha scelto il centrodestra a livello nazionale (in Regione è con il centrosinistra) e ha designato Cariddi (Udc) per la prestigiosa candidatura e la quasi certa elezione. Penso che in situazioni e condizioni politiche diverse sarebbe potuto essere un buon candidato unitario per il centrosinistra del nostro Collegio, oggi scenario di un’imbarazzante e sanguinosa “guerra fratricida” a sinistra. Se eletto, come gli auguro, Luciano Cariddi saprà certamente tutelare gli interessi del Salento.

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Ma quali interessi del Salento potrà mai tutelare un candidato voluto da un partito che rivendica “Prima il Nord”?!?

Forse Berlusconi e Salvini pensano che gli elettori salentini abbiano la”memoria corta” se hanno osato candidare nel Collegio camerale di Nardò un esponente del partito che per anni ha offeso e vilipeso i meridionali.

Si tratta di Andrea Caroppo, uno dei tanti trasformisti e “riciclati del Sud” approdato per carrierismo e smodata ambizione alla corte del truce Salvini.

Andrea Caroppo

Il giovane e ambizioso “ballansarti” (classe 1979) è un consigliere regionale piuttosto mediocre. Noto come uno dei più spregiudicati “saltimbanchi” della politica salentina, fu eletto nel 2010 con “La Puglia prima di tutto” di Fitto, nel 2013 passò con il Ncd di Alfano e nel 2015 con Forza Italia, di cui è stato capogruppo sino a pochi mesi fa, quando “si è convertito” alla Lega di Salvini. È figlio dell’ex consigliere regionale Gino e, come in analoghi casi di familismo, si ritiene “investito” e beneficiario di una specie di “diritto ereditario”, strana e degenerata fattispecie giuridico-politica che darebbe diritto ai “figli di…” di ereditare prebende e sistema di potere dei padri e perpetuarne gli “onorevoli” titoli.

Insieme ad altri consiglieri regionali mai sazi di ambizioni e prebende, Caroppo appartiene alla florida categoria dei “poltronisti”. Ben 10 consiglieri regionali, infatti, equamente divisi tra centrosinistra e centrodestra (5 e 5), si sono candidati per il Parlamento. “Come se fosse normale – ha giustamente scritto Fabio Casili, consigliere regionale M5S – abbandonare il proprio mandato per cercare di approdare sulla poltrona più ambita di Montecitorio o Palazzo Madama. In sfregio alla volontà degli elettori pugliesi, che durante le scorse elezioni regionali hanno affidato nelle mani di questi politici camaleontici la rappresentazione delle proprie istanze. È un patto che viene meno, un mandato tradito”. Nessuno di costoro, naturalmente, si è dimesso da consigliere regionale prima di candidarsi al Parlamento!

Caroppo e Salvini a Lecce

Sarebbe un’offesa e un oltraggio al nostro territorio essere rappresentati da un esponente della Lega! Qualcuno ha detto che “per un meridionale votare per Salvini è come per un tacchino festeggiare il Natale”. Aggiungo che è come pretendere dalla Chiesa di fare santo Giuda Iscariota!

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La Lega ha fatto dell’antimeridionalismo becero e offensivo il pilastro della sua politica. Ricordiamo tutti le “amorevoli” invettive contro i meridionali. Ne cito, tra le tante, una di Salvini: “Ho letto che ancora una volta verranno aiutati i giovani del Mezzogiorno. Ci siamo rotti i coglioni dei giovani del Mezzogiorno, che vadano a fanculo i giovani del Mezzogiorno! Al Sud non fanno un emerito cazzo dalla mattina alla sera. Al di là di tutto, sono bellissimi paesaggi al Sud, il problema è la gente che ci abita. Sono così, loro ce l’hanno proprio dentro il culto di non fare un cazzo dalla mattina alla sera, mentre noi siamo abituati a lavorare dalla mattina alla sera e ci tira un po’ il culo”.

No comment!

E attenzione! Non fatevi ingannare da chi, imbarazzato dalla candidatura di un leghista, cerca di convincervi a mettere comunque una croce sul simbolo di Forza Italia, Fratelli d’Italia o Noi per l’Italia nel listino proporzionale. Il canagliesco sistema elettorale escogitato non permette alcuna scelta da parte dell’elettore né alcun voto disgiunto. Se si crocia il simbolo di quei partiti sulla scheda per la Camera dei deputati, il voto va automaticamente al candidato uninominale della Lega. Si vota “a scatola chiusa”, senza poter esprimere alcuna preferenza o voto disgiunto! “O prendere o lasciare”.

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… e lasciamo, allora, che Salvini e i suoi lacché di casa nostra vengano stavolta “bastonati” con il voto di quei “terroni” offesi e vilipesi! È questione non solo di orgoglio, ma soprattutto di dignità.

Al di là delle appartenenze politiche, occorre “aprire gli occhi”. Rispettabile un Luciano Cariddi al Senato, ma “Dio ce ne scampi e liberi” da soggetti come Andrea Caroppo alla Camera, “cavallo di Troia” della Lega nel Salento e nel Mezzogiorno d’Italia!

Pantaleo Gianfreda


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