Palazzetto dello Sport, l’“Incompiuto” dimenticato da tutti

13 Novembre 2017 Off Di Pantaleo Gianfreda
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Sei anni fa, proprio a novembre, pubblicavo su questo sito un articolo: “Che fine ha fatto il Palazzetto dello Sport?”.

Sembra passata un’eternità. Nel frattempo, la gloriosa squadra di pallavolo “Luna Blu”, che militava in serie C, è stata costretta a chiudere, il quadro amministrativo è profondamente mutato e la costruzione dell’opera va avanti da anni senza vedere mai la luce. Il Palazzetto dello Sport, che aveva creato tante speranze ed illusioni, oggi è “l’Incompiuto” e giace nell’abbandono e nel degrado, dimenticato da tutti.

Nell’area dei lavori è stata “aperta” persino una discarica (chi l’ha autorizzata?!?) di “rifiuti speciali”. Non solo cumuli di inerti, ma anche di materiale bituminoso, pezzi e fresato d’asfalto. Da utilizzare probabilmente come “riempimento” del piazzale. Una situazione dannosa e scabrosa, che viola il D.Lgs. 152/2006 “Norme in materia ambientale” e ignorata dall’Amministrazione, che fa finta di non vedere i plateali oltraggi all’ambiente (e alla legge).

Se vi avventurate poi all’interno della struttura in costruzione, all’entrata noterete una rigogliosa vegetazione.

Guardando in alto, noterete che alcune fascette della copertura in legno lamellare sembrano già marce e presentano buchi e fenditure, da cui nel sottostante misto sabbia-breccia-altro cade l’acqua che favorisce la coltura di… funghi. Se accedete negli spogliatoi, in parte completati, noterete aree pavimentali già pregne di umidità, secchi e impianti tecnici abbandonati.

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La domanda di sei anni fa rimane, pertanto, di incredibile attualità: “Che fine ha fatto il Palazzetto dello Sport?!?”.

Se c’è un luogo che è paradigma di quest’ultimo decennio amministrativo, questo è proprio il “Palazzetto Incompiuto”, oggi monumento all’ignavia amministrativa e alla decadenza di un paese.

Concepito e avviato in un periodo in cui Collepasso sembrava essersi svegliata dall’apatia, appare oggi emblematico “fermoimmagine”, fotogramma di un paese “fermo” e abbandonato a se stesso. Un vecchio “dagherrotipo” che rischia la consunzione.

I lavori per la costruzione del Palazzetto (importo € 950.000) erano stati definitivamente aggiudicati il 2 marzo 2011. Ad oggi si è appena “a metà dell’opera”. In questi sei anni sono stati completati persino gli “infiniti lavori” del rondò della masseria Grande (che è dire tutto!), ma resistono, “infiniti moribondi”, quelli del Palazzetto dello Sport, che sembra diventato un appendice del vicino Cimitero.

Nessuno vede. Nessuno parla. Nessuno denuncia. Nessuno protesta o “si incatena”, come faceva ieri Menozzi&C!

Il problema serio è che, dopo oltre sei anni di opaca Amministrazione, c’è il fondato rischio che l’opera, quand’anche dovesse essere terminata (chissà quando!), rischia di rimanere una “cattedrale nel deserto”.

Non un’idea né un progetto da parte dell’Amministrazione su un’area dalle forti e inutilizzate potenzialità.

L’area, su cui deve sorgere il Palazzetto, è vasta complessivamente 24.027 mq, vi insiste anche la vecchia masseria “San Sumà” ed è posizionata in uno dei punti strategici del paese. Quasi due ettari e mezzo di terreno nella piena disponibilità del Comune, acquisiti vantaggiosamente nell’aprile 2009 per 65.000 euro, su cui ci sarebbe da “sbizzarrirsi”.

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Quell’area potrebbe diventare, con una seria programmazione, “luogo ideale” di un futuro Polo educatico-culturale-sportivo-ricreativo-ambientale. Da anni propongo che l’area sia destinata alla costruzione di un moderno, efficiente ed efficientato edificio scolastico, capace di raggruppare in un unica struttura le scuole dell’Infanzia, Primaria e Secondaria dell’Istituto Comprensivo. Il Palazzetto dello Sport, che nella sua decadente “solitudine” rischia l’abbandono, dovrebbe essere parte integrante del nuovo Istituto. Al contempo, va ristrutturata e valorizzata la storica masseria San Sumà, inserita in un percorso turistico-culturale più ampio e potenzialmente vocata a diventare front office di attività promozionali del nostro paese lungo la direttrice Gallipoli-Otranto.

Siamo in una fase in cui abbondano i finanziamenti comunitari (e non) da cui attingere “a piene mani” per rimodellare e modernizzare un paese che, senza un auspicabile “colpo d’ali”, sta rischiando l’estinzione. Non so, però, se questo paese abbia amministratori all’altezza del compito. Sinora hanno dimostrato tutt’altro!

Il “Palazzetto Incompiuto” è, infatti, solo la punta di un iceberg di lavori pubblici “dimenticati”, sospesi o spariti da tempo dai radar amministrativi: le due palestre della Scuola Primaria e Secondaria fuori uso da anni, l’Auditorium della Scuola Primaria chiusa ed inutilizzabile da tempo immemore, il Centro diurno anziani terminato da cinque anni e abbandonato a se stesso, la “nuova” piazza Dante “maciullata” ab origine e ancora priva persino del certificato di “fine lavori” e agibilità, il Campo sportivo privo di omologazione e in regime di prorogatio (si rischia la chiusura), ecc. ecc.… opere pubbliche “maciullate” dall’inerzia e dall’inettitudine amministrative, oltre che dalla scarsa affidabilità di imprese appaltatrici che operano senza alcun controllo e rispetto dei tempi.

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Purtroppo, però, il “Palazzetto Incompiuto” rischia di essere emblema non solo di un’Amministrazione statica, senza anima e progettualità, ma anche di un paese incapace di reagire alla decadenza cui sembra essere avviato.

Povero “paese mio”… che triste destino!

Pantaleo Gianfreda

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