Fondazione Bracco, assegnate 40 borse di studio a studenti e ricercatori under 30 (tra i quali il collepassese Francesco Ria)

5 Aprile 2013 Off Di Pantaleo Gianfreda
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CERIMONIA DI CONSEGNA DEI PREMI E BORSE DI STUDIO DEL PROGETTO " DIVENTERO' "E’ proprio vero… “nemo propheta in patria” (“nessuno è profeta nella sua patria”)…

Bisogna amaramente constatare che è proprio vero che per affermarsi, farsi valere, far emergere il loro valore, tanti nostri valenti giovani sono costretti ad andare via da questa nostra amata e “crocefissa” Collepasso, che diventa ogni giorno di più un cumulo di immonde e squallide “menozzate”, come dimostra anche il Consiglio comunale di ieri (su cui riferirò a breve)…

Proprio nella vigilia di Pasqua, dopo aver riportato la notizia del prestigioso Dottorato di ricerca conseguito dal giovane collepassese Andrea Lagna presso l’Università inglese del Sussex, coglievo “l’occasione per salutare e augurare Buona Pasqua ai tanti e brillanti giovani, che hanno dovuto lasciare Collepasso e il Salento per trovare lavoro nel Nord Italia o in altri Paesi europei ed extraeuropei. Tanti di questi nostri giovani, spesso sconosciuti, si sono affermati o si stanno affermando lontano dal “tetto natìo”, sono fonte di giusto orgoglio per i loro familiari, ma anche di un doveroso “rimorso” per una comunità e un terra che non è riuscita e non riesce a valorizzare appieno le sue tante e brillanti risorse umane… Pensiamo per un attimo, nella festa di Pasqua – cioè nella festa della Resurrezione – se tutti questi ragazzi fossero nelle nostre comunità ad esercitare appieno le loro attività professionali e ad applicare il loro ingegno… sarebbe una vera “resurrezione”!!!”.

Francesco Ria, fisico nucleare a Milano, rientra a pieno titolo tra questi “brillanti giovani”.

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Francesco, già valente assessore nei primi anni dell’Amministrazione di Vito Perrone, dimessosi nell’ottobre 2008 per trasferirsi nel Nord Italia per lavoro, dopo essersi laureato in Fisica presso l’Università di Lecce, ha avuto l’onore di una foto nell’edizione milanese del “Corriere della Sera” per un importante riconoscimento ottenuto nell’ambito del progetto “Diventerò”, sostenuto dalla Fondazione Bracco di Milano. Su 40 borse di studio assegnate a studenti e ricercatori under 30, Francesco ha vinto una borsa di studio da 25 mila euro.

Vi ricordate quell’indefinibile personaggio collepassese che boriosamente definiva il nostro Francesco con lo sprezzante epiteto di “fisichello” per i suoi convinti e intelligenti interventi in favore della centrale bioelettrica che la precedente Amministrazione voleva installare a Collepasso nel 2007 e che avrebbe dato lavoro e benessere a tanti giovani e a tante famiglie?!?

Beh, quel “fisichello” oggi ha fatto breccia nel difficile, ma gratificante e intelligente, ambito scientifico e culturale milanese, ottenendo un prestigioso riconoscimento per un suo progetto professionale…

Congratulazioni, Francesco!

Di seguito riporto  l’articolo di Paolo Marelli sul “Corriere della Sera” di ieri, che può essere letto anche nella sua versione originale cliccando qui

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Credere nei giovani, investire sui giovani. Premiando tre «I»: impegno, ingegno, intelligenza. Missione compiuta per il progetto «Diventerò» sostenuto dalla Fondazione Bracco. A un anno dal lancio dell’iniziativa sono state assegnate ai 40 vincitori under 30 altrettante borse di studio. I riconoscimenti sono stati consegnati nella cornice del Teatrino di via Cino del Duca. «L’obiettivo del nostro progetto? Premiare ragazzi di valore, riconoscendo il loro talento, ma anche trasmettere a queste nuove leve l’ottimismo e la speranza che questa generazione deve continuare ad avere», ha detto Diana Bracco, presidente della Fondazione nata due anni fa per volontà della famiglia che ha fondato l’omonima azienda farmaceutica. Alla cerimonia è intervenuto anche l’assessore regionale all’Istruzione, Valentina Aprea: «Queste borse di studio creano opportunità concrete per i giovani che si contraddistinguono per laboriosità e creatività». Sul palco a ritirare il premio sono saliti studenti universitari, dottorandi e ricercatori. I premi in denaro (da 10 a 25 mila euro) variavano sulla base dei singoli progetti di ricerca. Progetti che spaziavano in un ventaglio di settori: dalla riduzione dell’impatto ambientale all’alfabetizzazione scientifico visuale, dall’arte e ambiente nei luoghi di cura al giornalismo scientifico.

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RITORNO DEI CERVELLI – Un progetto quest’ultimo che ha visto il rientro in Italia di Attilia Burke, un «cervello» che ha studiato a Londra ma che è tornata a Milano per un tirocinio all’agenzia Adnkronos Salute. E ancora: borse di studio sono state assegnate anche a un percorso di formazione in radiologia per 7 studenti cinesi presso ospedali italiani e a un progetto cinematografico per la realizzazione di un documentario. Non solo però semplici borse di studio. La Fondazione Bracco infatti ha deciso di offrire a ciascun vincitore anche un programma di mentorship, cioè chi ha vinto è stato seguito da un tutor in una sorta di patto formativo per la sua crescita. Come hanno raccontato Francesco Ria, 31 anni, fisico nucleare di Lecce (vincitore di una borsa di studio da 25 mila euro), e il suo mentore Sergio Papa, 60 anni, direttore della diagnostica per immagini del Centro diagnostico italiano: «Il tirocinio è stato dedicato allo sviluppo di un sistema di registrazione, monitoraggio e comunicazione della dose di sostanze radioattive somministrata al paziente per l’effettuazione di esami radiologici – ha spiegato Ria – Durante il tirocinio non sono mai stato lasciato solo e il fatto di avere a fianco un tutor è stato cruciale nelle fasi iniziali del progetto e nel corso del suo sviluppo».

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BORSE DI STUDIO – Le 40 borse di studio della Fondazione Bracco sono state istituite allo scopo di gettare un ponte fra mondo accademico e mondo del lavoro. «Considerato che la disoccupazione giovanile nel nostro Paese è salita al 38% e che due ragazzi su tre sono pronti a immigrare all’estero per un lavoro dignitoso – ha osservato la presidente Bracco -, le borse di studio vogliono stringere un legame forte tra università, ricerca e impresa». E sull’importanza di investire sul capitale umano si è soffermato anche l’assessore Aprea: «Formazione e innovazione sono fattori fondamentali per la competitività e lo sviluppo non soltanto in ambito scientifico e tecnologico, ma anche in campi come le arti, lo spettacolo e le lettere».


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Pantaleo Gianfreda