Le barbariche “vendette” politiche e amministrative di Menozzi e dei suoi “mercanti del tempio”

19 Marzo 2013 Off Di Pantaleo Gianfreda
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mercanti-dal-tempioHo atteso il Consiglio comunale di questa sera (lunedì 18 marzo) per pubblicare il testo dell’altra interrogazione che ho presentato, avente ad oggetto: “Indennità ex amministratori comunali e attivazione procedure per recupero somme di € 6.232,99 “indebitamente” percepite dall’ex assessore Giovanni Montagna (ed altri) per saldo 50% indennità assessorili”.

49855_100000062795865_4813_nVolevo capire come avrebbe risposto Menozzi ad una vicenda che ha visto lui e la sua “banda” di sette vendicativi “masnadieri” ipocriti e “pseudocristiani” – compreso “ddrhu monacu fazzu te Ginu Mastria”,  “profeta” di ipocrisie, di incoerenze e di vendette anticristiane – rigettare, nel Consiglio comunale del 29.10.2012, la legittima richiesta di tre ex assessori per ottenere il pagamento del saldo dell’indennità del 2007.

Identica richiesta era stata presentata nel 2006 da tre ex amministratori dell’Amministrazione di Salvatore Perrone, tra i quali l’ex (ed attuale) assessore al Bilancio Giovanni Montagna. Richiesta regolarmente evasa dall’Amministrazione di Vito Perrone con Determina Dirigenziale n. 352 del 29.12.2006, che liquidò l’importo complessivo di € 6.232,99 in favore del Montagna, assessore dal 10.11.2004 al 20.9.2005, e ulteriori somme in favore di altri due ex assessori, avendo “i suindicati assessori – come riporta la determina dirigenziale – percepito l’indennità dimezzata al posto di quella intera” e “richiesto la liquidazione per intero dell’indennità secondo quanto previsto dalla legge”.

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Tra l’altro, per liquidare quelle somme agli ex amministratori di centrodestra, gli allora neoamministratori di centrosinistra della Giunta di Vito Perrone, sebbene avversari politici, decisero di ridursi del 50% le loro indennità per il 2006, senza dover gravare ulteriormente sul bilancio comunale e/o approvare assestamenti di bilancio per impinguare il capitolo delle indennità a discapito di altri servizi comunali.

Dopo innumerevoli peripezie e pantomime, la richiesta dei tre ex amministratori fu portata da Menozzi & C. nel Consiglio del 29.10.2012 con i pareri favorevoli del Responsabile dei Servizi Amministrativi Giovanni Rollo, del Responsabile dei Servizi Finanziari Rita Campa (cognata di Menozzi), del Revisore dei Conti Ada Ria (da loro stessi nominata) e persino dell’Ancitel, il servizio telematico dell’ANCI (Associazione nazionale dei Comuni italiani), cui lo stesso Menozzi si era rivolto per avere un parere.

Pareri tutti positivi e, pertanto, vincolanti.

Nel loro cieco odio politico e nella loro devastante ignoranza amministrativa, però, sette consiglieri di maggioranza (il cons. Resta scelse saggiamente di allontanarsi e il cons. Sindaco si astenne), disattendendo platealmente e illegittimamente i pareri degli Uffici e dell’Ancitel, decisero di votare contro la legittima richiesta degli ex amministratori di centrosinistra per esclusiva e meschina ritorsione politica, senza alcuna fondata giustificazione, violando clamorosamente i principi di imparzialità, legalità ed economicità cui deve attenersi la Pubblica Amministrazione.

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Felline e MontagnaUna richiesta ritenuta legittima da tutti gli Organi amministrativi comunali. Non, però, dal vendicativo e indecoroso Organo politico consiliare del centrodestra collepassese, compreso l’assessore Montagna, il quale – colmo di incoerenza, contraddittorietà, illogicità, incongruenza e insensatezza!!! – riteneva “legittima” la sua richiesta del 2006, che gli aveva permesso di incassare per sé € 6.232,99 (lordi), ma non, per uguale situazione e identico diritto, quella degli ex amministratori del centrosinistra. Anzi, un suo “compagno di diserbante”, che di “mostri” se ne intende, essendosi a suo tempo “creduto” Superman sino a tentare di volare dal suo terrazzo sfracellandosi per terra (con gli effetti che si notano tuttora…), osò persino, in un momento particolarmente acuto dei suoi irrefrenabili  deliri, definire “mostruose” le richieste degli ex amministratori di centrosinistra. “Mostruose” le une, ma “legittime” quelle identiche del suo “compagno di diserbante”.

Non c’è limite all’incoerenza, all’indecenza, alla volgarità, alla cattiveria e alla barbarie di questi amministratori di stampo berlusconiano, “morti viventi” che stanno rendendo Collepasso un vero e proprio “cimitero” (sotto tutti i punti di vista)!!!

Ebbene, dopo l’incredibile voto contrario dei sette “masnadieri” della maggioranza, due dei tre ex amministratori (Monica Marra e Francesco Ria) hanno presentato al Giudice di Pace di Galatina richiesta di decreto ingiuntivo per ottenere la liquidazione delle somme loro spettanti. Il Giudice di Pace, ritenendo fondate le richieste, ha emesso l’8 gennaio scorso decreto ingiuntivo di pagamento nei confronti del Comune di Collepasso, nella persona del sindaco Menozzi.

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Logica avrebbe voluto che l’Amministrazione valutasse la vicenda seriamente e correttamente per evitare ulteriori oneri finanziari per il Comune. Questi amministratori, invece, accecati dall’odio e dal rancore, hanno dato incarico ad un legale di loro fiducia – guarda caso, una consigliera comunale di centrodestra del Comune di Tuglie! – per opporsi al decreto ingiuntivo. La causa civile è fissata per il prossimo maggio e rischia di caricare il Comune di ulteriori oneri e spese solo per soddisfare il capriccio e le vendette personali e politiche di Menozzi e dei suoi “masnadieri”.

Va rilevato, tra l’altro, che le due delibere di Giunta di incarico al legale non sono state firmate, come prevede chiaramente la legge, dai due Responsabili dei Servizi competenti (Amministrativo e Finanziario), essendosi i due rifiutati di firmare atti che ritenevano contraddittori con quanto da loro sempre sostenuto, ma dal Segretario Comunale.


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Pantaleo Gianfreda

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