Ufficio Tecnico comunale, eterno ed irrisolto “problema” che crea disservizi, ritardi e proteste. Una pratica edilizia inevasa da oltre 4 anni

11 Settembre 2017 Off Di Pantaleo Gianfreda
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Chiusa “alla grande” la Festa della Madonna delle Grazie con il megaconcerto di ieri sera di Sergio Sylvestre in una piazza gremita di gente, torniamo alle tante – piccole e grandi – quotidiane vicende del nostro amato e bistrattato “paesello”. Ce ne sono tante rimaste “in sospeso”. Cominciamo con l’Ufficio Tecnico comunale.

C’è qualcosa di kafkiano – o, ad usare più banalmente alcuni suoi sinonimi, di “allucinante, assurdo, angoscioso, tormentato, strano, incomprensibile”, persino “delirante” – nella gestione di questo travagliato Ufficio, su cui si appuntano critiche e proteste, spesso “vivaci”, di tanti cittadini. Per i ritardi talora biblici nel dare risposte alle giuste e legittime richieste e aspettative. Per la sua inefficienza, ormai “strutturale”. Ma anche per la carenza di personale qualificato, visto che quell’Ufficio ha assunto con gli anni ulteriori e impegnativi oneri e competenze, è diventato, di fatto, il “core business” dell’”azienda Comune” ed avrebbe richiesto già da tempo serie decisioni amministrative.

Il Tecnico titolare di quell’Ufficio, “nel ciclone” per alcuni discutibili atti e comportamenti, è “emigrato” da circa un anno Oltreoceano – diciamo, per “esigenze tecniche” -, lasciando dietro di sé una scia di roventi polemiche e di tante problematiche irrisolte, sospese o ingarbugliate. Data l’imminente scadenza dell’aspettativa di un anno – il 17 ottobre -, non si sa se l’”emigrante” tornerà. “Voci” ben informate bisbigliano che probabilmente “si riaffaccerà” in Ufficio per una decina di giorni, giusto il tempo di non perdere il diritto al “posto”, per poi “riprendere il volo” dopo una rinnovata (e ultima possibile) richiesta di aspettativa per un altro anno. Non che nessuno rimpianga la sua assenza. Anzi. Ma dopo quasi un anno di “reggenze”, tanti cittadini sono convinti che l’ufficio sia caduto “dalla padella alla brace”.

C’è un annoso e profondo “male oscuro” che sembra aver colpito quell’Ufficio, che la neghittosa e inerte Amministrazione Menozzi non riesce a sanare. I problemi si accumulano e rimangono irrisolti. Sia quelli dei cittadini che quelli riguardanti le opere pubbliche, su cui ci sarebbe da aprire un dossier a parte. Purtroppo, in questo Comune non c’è neppure un’opposizione che sia tale, capace almeno di smuovere certe “acque stagnanti” in cui sembrano imputridire lavori mai chiusi, non realizzati o realizzati “con il contagocce” né di tutelare i cittadine dalle tante angherie amministrative.

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“A corredo” di queste mie fugaci riflessioni voglio esporre un fatto sconcertante, che riguarda una pratica edilizia presentata oltre quattro anni fa, precisamente l’8 maggio 2013.

Si tratta di una richiesta di Permesso di costruire per una civile abitazione in Zona C1, il cui Piano Particolareggiato, approvato nel 2007, ha permesso già in questi anni il rilascio di altre concessioni. Il cittadino richiedente vuole costruire per “fare la casa” al figlio, prossimo al matrimonio. Nove mesi dopo (!!!), l’11 febbraio 2014, il Tecnico chiede ulteriore documentazione. Subito fornita. Passa il tempo. Il cittadino sollecita ripetutamente la definizione della pratica. Il figlio ha fretta di fissare la data delle nozze. Il 13 aprile 2016 (sono passati già tre anni), il zelante cittadino presenta “progetto definitivo esecutivo per sistemazione stradale e AQP, per la realizzazione di opere a scomputo”, caricandosi gli oneri della realizzazione delle opere di urbanizzazione. Il 23 maggio 2016, il Dirigente dell’Ufficio Tecnico esprime “parere favorevole in ordine alla conformità del progetto alle prescrizioni urbanistiche ed edilizie vigenti”. Lo stesso giorno, 23 maggio, la Giunta accoglie l’istanza del cittadino e approva la delibera di indirizzo riguardanti le “opere a scomputo”. A seguito di tale delibera, il cittadino stipula, il 12 ottobre 2016, atto di convenzione presso il Notaio e polizza assicurativa relativa agli oneri da pagare.

Sembra ormai fatta! Dopo tre anni, l’agognato traguardo appare “a portata di mano”!

Pia illusione! Perché qui inizia una nuova via crucis per quel cittadino, che, nonostante il parere favorevole del Tecnico, la delibera di Giunta, l’argent speso per il notaio e la polizza assicurativa (ormai in scadenza)… nonostante avesse adempiuto a tutti gli atti richiesti… non si vede ancora rilasciare il Permesso di costruire. Il Tecnico comunale, in tutt’altre faccende affaccendato, nel frattempo “emigra” e “dimentica” di rilasciare il Permesso di costruire, già perfezionato in tutti i suoi aspetti. Mancava solo la sua firma.

Su incarico della Giunta, nuovi tecnici si alternano nell’Ufficio Tecnico… alcuni se ne scappano subito, vista la situazione… un altro, invece, proveniente dalla messapica Alezio, all’inizio del corrente anno, si “picciotta” stabilmente nell’Ufficio, di cui è nominato responsabile… ma “si perde” subito nella “selva oscura” delle cataste di pratiche inevase o dubbie e nel cercare di “sbrogliare” le tante e intricate matasse avute in eredità. Risultato?!? Si bloccano di fatto tante pratiche, pubbliche e private, compresa quella del nostro “povero cristo”, che, però, il 2 marzo scorso riceve dal nuovo Tecnico richiesta di ulteriore “documentazione integrativa“, subito fornita, per la firma ed il rilascio definitivo del Permesso di costruire… che non arriva, nonostante ripetuti solleciti, qualche “incazzatura” e le immancabili “promesse da marinaio”!

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Esasperato, a maggio, il cittadino mi chiede di denunciare pubblicamente il fatto su questo sito. Gli consiglio prudenza e pazienza, conoscendo l’infernale macchina burocratica e le umane miserie dei nostri politici e amministratori. In via eccezionale e facendo tesoro della mia passata esperienza di assessore all’Urbanistica, mi attivo a tutti i livelli per perorare le giuste ragioni di quel cittadino. Ricevo assicurazioni “a destra e a manca” e tutti, almeno a parole, sembrano concordare. Vengo anch’io, però, “preso in giro” ripetutamente da politici, amministrativi e, soprattutto, dal “picciottaro”, che accampa ripetute e diverse motivazioni sui ritardi, addossando sul Tecnico titolare “emigrante” alcuni errori e responsabilità. Sorvolo volutamente sull’identità dell’Aletino: il suo cognome (ben noto) non merita menzione, soprattutto per non “commettere sacrilegio” ed arrecare offesa ad una divinità, seppur pagàna (con l’accento sulla penultima vocale)… la grande dea Minerva, che fu dea della Sapienza nell’antica religione greca e romana e “Grande Madre” del Salento in certa iconografia e letteratura esoterica “di casa nostra”.

L’ultima assicurazione fornita dal “picciottaro” risale a circa due mesi fa. Garantiva che avrebbe rilasciato il Permesso di costruire non appena il Consiglio avesse approvato un atto, connesso (a suo dire) alla pratica, nella seduta, già programmata (diceva lui!), di fine agosto.

Agosto è passato. E’ passata anche la Festa della Madonna delle Grazie… senza alcuna “grazia” per il cittadino e con la dis-grazia di avere questa Amministrazione e un Responsabile dell’Ufficio Tecnico insicuro, esitante, inconcludente ed inattendibile.

Conclusione della storia: il malcapitato cittadino, nonostante i tanti soldi spesi, le tante “carte” richieste e puntualmente fornite, tanti atti formali emanati dall’Amministrazione, le “garanzie” ottenute e la lunga via crucis di questi anni, stanco di questo “andazzo”, si è visto costretto, dal momento che l’Amministrazione non ha risposto nemmeno alla formale diffida presentata da lui e dal suo tecnico il 17 luglio u.s., a comprare casa al figlio, nonostante il bello ed ampio lotto di proprietà in zona C1… altrimenti, povero giovane!, quando si sarebbe mai potuto sposare aspettando le decisioni di siffatti soggetti, che, oltre ad aver danneggiato gravemente il padre, hanno fatto perdere alle casse comunali fior di quattrini per il mancato rilascio del Permesso di costruire e, probabilmente, saranno costretti anche ad un congruo risarcimento per i notevoli danni arrecati.

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Prima di chiudere, però, sento il dovere di riportare, sia pur sinteticamente, un’altra e recente “perla” di quell’Ufficio.

Un cittadino attendeva da tempo il rilascio di un Permesso di costruire… non sto qui a raccontarvi tutta la storia… il “picciottaro”, dopo avergli garantito l’imminente rilascio, avendo il cittadino già versato i relativi oneri, “prende tempo”… il cittadino, esasperato dai continui rinvii e impegni non mantenuti, “si incazza” e decide di affrontare il Tecnico “a viso aperto” (e anche un po’ “rudemente”)… il “picciottaro” si offende (!!!) e gli nega la firma… poi se ne va in malattia (gli auguriamo di stare bene in salute!), lasciando “all’urmu” quest’altro “povero cristo”… la Giunta, essendo sguarnito il servizio ed essendoci impellenti esigenze amministrative, è costretta a nominare un altro ingegnere quale Responsabile dell’Ufficio Tecnico, seppur per soli “tre giorni” (!!!)… dal 5 al 7 settembre… bastanti, però, a sbrigare alcune importanti pratiche in sospeso riguardanti lavori pubblici e persino a rilasciare ben quattro Permessi di costruire, compreso quello riguardante il cittadino che si era giustamente “incazzato” con il precedente ingegnere!

Pongo una domanda: come mai un ingegnere “picciottaro” ci mette tanto a firmare e un altro “ti Nardò” lo fa, invece, in un attimo?!? Ambedue, si badi bene, con la qualifica di Responsabile del medesimo Ufficio Tecnico comunale di Collepasso. “Mistero buffo“, direbbe Dario Fo!

… vicende “te chianti e risi” quelle che ho esposto e cui si è costretti ad assistere in qull’Ufficio: la prima, quella che dura da quattro anni, “te chianti”… la seconda, “te risi”!

Amministratori di maggioranza e di opposizione… se ci siete, battete un colpo e difendete e garantite – almeno – i vostri cittadini ed elettori!

Pantaleo Gianfreda


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