Consorzi di Bonifica: proposta di legge del consigliere regionale Abaterusso per sospendere il pagamento dei contributi

1 Agosto 2015 Off Di Pantaleo Gianfreda
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Il consigliere regionale on. Ernesto Abaterusso

Il consigliere regionale on. Ernesto Abaterusso

La prima proposta di legge della nuova legislatura regionale riguarda i Consorzi di Bonifica. E’ stata presentata dal consigliere regionale Ernesto Abaterusso (PD) subito dopo l’insediamento ufficiale del nuovo Consiglio, avvenuto mercoledì 22 luglio.
La proposta è composta da due soli articoli e prevede una modifica della Legge Regionale n. 4/2012 (“Nuove norme in materia di bonifica integrale e di riordino dei consorzi di bonifica”).
Due le innovazioni previste nella proposta di legge: 1) “Alle spese generali e di funzionamento dei consorzi è destinata una quota non superiore al 30% del totale delle entrate rivenienti dal pagamento dei contributi consortili”; 2) “Fino alla data di esecutività dei bilanci consortili revisionati in applicazione di cui al comma precedente i Consorzi sospendono le procedure relative alla richiesta all’utenza degli oneri di contribuenza di cui al codice tributi 630”.
Uno dei temi più avvertiti dai coltivatori e dai cittadini – scrive il consigliere regionale Abaterusso nella relazione allegata alla proposta di legge – riguarda la non corrispondenza tra pagamento dei contributi ai consorzi e servizi effettivamente erogati.
Nella gran parte dei consorzi della Puglia, con l’eccezione di quelli operanti in provincia di Foggia, le entrate rivenienti dal pagamento dei consorzi sono utilizzate per il mantenimento della struttura burocratica consortile.
La legge regionale 4/2012 non ha risolto questo problema e per questo motivo, proprio in queste settimane, si sono levate le proteste di singoli cittadini, di coltivatori, delle associazioni dei consumatori e dei produttori agricoli.
Continua a rimanere ambiguo, astratto e ingiusto soprattutto il cosiddetto “contributo di bonifica”, visto che lo stesso viene richiesto anche senza che ci siano benefici diretti e specifici per i singoli coltivatori. In sostanza si chiede a una platea più o meno larga di contribuenti, che neppure conoscono l’esistenza dei consorzi – se non per il periodico avviso di pagamento – di mantenere strutture burocratiche elefantiache, nelle cui dotazioni organiche non esistono operai incaricati di curare per davvero il territorio.
Per questo motivo, al pari di quanto accade in altre regioni, si propone che alle spese generali di funzionamento dei consorzi sia destinato non più del 30% degli introiti derivanti dai contributi. E per questo si propone una modifica della legge 4/2012.
Nel contempo, prendendo atto delle legittime proteste dei cittadini, e in attesa di una revisione organica della legge 4/2012 che può anche sfociare in una soppressione degli stessi o in un loro drastico ridimensionamento di funzioni, si propone – conclude Abaterusso – anche la sospensione del pagamento del tributo 630”.


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Pantaleo Gianfreda
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