“Vicenda rondò”: una surreale Commissione provinciale… “tout va très bien, Madame la Marquise!”

13 Luglio 2015 Off Di Pantaleo Gianfreda
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Da tempo non frequentavo Palazzo dei Celestini, sede della Provincia. Fuori, nella splendida piazza, tanta gente ad ammirare le bellezze della città di Lecce e del barocco. Dentro, nelle “stanze del potere”, desolazione e abbandono. Un deserto surreale.
Come surreale è la seduta della 2^ Commissione consiliare, riunita, nella mattinata del 9 luglio, presso la grande e vuota Sala consiliare della Provincia, per discutere sul “rondò Masseria Grande”. A stento si raggiunge il numero legale: cinque i membri presenti, di cui tre della minoranza. Presente il Dirigente del Servizio Viabilità, convocato per relazionare sul tema. Assistono ai lavori solo i due consiglieri PD di Collepasso, impossibilitati, anzi “inibiti” dal prendere la parola. Non c’è alcun rappresentante della maggioranza. Personalmente, nonostante la canicola estiva, ho avvertito il dovere di essere presente, almeno per ascoltare e capire “l’aria che tira”. Surreale. Come tutta la vicenda.
Prendete, ad esempio, l’ineffabile Dirigente del Servizio Viabilità. Di fronte alla persistente e irresponsabile latitanza della politica, costui “fà e disfà” a sua discrezione, ostacolando ogni soluzione seria e definitiva del problema e assumendo atti assai discutibili, che confliggono persino con i più basilari principi della Pubblica Amministrazione (ultima, la lettera al Comune del 28 maggio u.s.)! Quale credibilità (e legittimità) può avere un Dirigente condannato a febbraio dalla Corte di Appello di Lecce a 22 mesi per “falso in atto pubblico aggravato” in relazione ad altra vicenda della Provincia? E’ possibile che costui, nonostante l’infamante condanna, continui ad esercitare un incarico così delicato e che qualcuno gli permetta ancora di continuare a “dettare legge”?
Come ha cercato di fare nella Commissione del 9 luglio. Un lungo monologo, un’abile autodifesa, un’autoassoluzione scontata da parte del principale responsabile del “rondò-vergogna”! Come se in un Tribunale fosse permesso ad un imputato di giudicare se stesso!
mass. statoSembra di assistere ad un film tragicomico e surreale. Sceneggiatore, regista, protagonista, produttore, distributore unico l’“ingegnere Monologo”. Il quale pontifica, assicura, insinua, giudica, svicola, occulta. Scaltro, quasi suadente, subdolo, contraddittorio, omissivo, recita da attore consumato la sua “parte”, espone la sua “trama”, cerca di condurre i commissari sui suoi “sentieri”… non certo su quelli accidentati, devastati, pericolosi e lunari del rondò della masseria Grande! All’inizio, quando il Presidente gli dà la parola, gli riesce persino un coup de théâtre, che sembra spiazzare i presenti: “Ieri – annuncia (ma non doveva essere il 3 giugno?!?) – abbiamo sottoscritto il verbale di ripresa dei lavori con la ditta di Caserta. Dalla settimana prossima i lavori andranno a regime”. All’apparenza, una “buona notizia”, sebbene condizionata da successive boutades. Vorrei sperare non come le tante notizie che si sono susseguite in questi due anni e passa di vergogna… letteralmente cancellati nel monologo dell’ineffabile Dirigente, per il quale… “tout va très bien, Madame la Marquise!”. I disagi, i pericoli, gli incidenti, il morto, le proteste, la vergogna per un’opera approvata sei anni fa, ora in stato di pietoso e vergognoso abbandono, mai portata a termine?!? Niente di tutto ciò esiste nella “rappresentazione filmica” del monologante… “tout va très bien, Madame la Marquise!”. “Il progetto originario proseguirà e sarà rispettato”, dichiara. Ci sono tutti i pareri positivi per un “progetto approvato e fatto secondo i migliori criteri…”, anzi, “sono previsti interventi migliorativi…”, anche se alla ripresa dei lavori bisognerà “chiudere tutte le strade di transito” da/per Maglie e Casarano! Assicura che “l’interruzione (dei lavori) non ha portato oneri aggiuntivi”, che “l’impatto paesaggistico è quasi zero”, che “il Comune ha risposto di eseguire tutto secondo progetto”(!!!). Certo, dice, “se qualcuno dovesse opporsi al rifacimento del muro, rischiamo di fare un’opera incompiuta”, cercando di mettere le “mani avanti” e scaricare responsabilità su Comune e proprietà. La gran mole di lavori abusivi effettuati e poi smantellati?!? “…solo un errore dell’impresa”, afferma serafico, sperticandosi in lodi affettate e sospette per la stessa impresa e “dimenticando” che il direttore dei lavori era un geometra della Provincia, suo diretto subalterno! L’abbattimento del portale e dei muri settecenteschi della masseria?!? Nel progetto originario era già prevista una “nuova recinzione in muratura”, pontifica… senza aggiungere, però, che nessuna tavola indicava la masseria e il portale settecenteschi, incredibilmente assenti persino nelle 60/70 foto allegate al progetto… e così “monologando”… tra ambiguità, mezze verità, menzogne, promesse e autocelebrazioni! Vincoli?!? “Il vincolo non c’è...”, salvo aggiungere “al momento del progetto non c’è”. Per l’abbattimento del portale e la sua ricostruzione, riferisce orgoglioso, a febbraio “abbiamo appaltato i lavori alla migliore ditta”… non aggiunge, naturalmente, che per quel lavoro “vandalico” i soldi sono aggiuntivi e li ha prelevati da altro progetto né spiega come mai non erano state inserite le somme necessarie nel progetto originario se l’abbattimento delle colonne era già previsto… Non specifica che la “migliore ditta” si è presentata (“amichevolmente” sollecitata?!?) solo alla seconda scadenza (dopo che la prima era andata deserta) e che, guarda caso!, è la stessa che si è aggiudicato un rilevante appalto della stessa Provincia di due milioni di euro per lavori presso Santa Maria di Cerrate. Non riferisce che il “progetto delle colonne” presentato al Comune il 28 maggio 2015 riguardava un’opera già… appaltata! …en passant, con la nonchalance e la “faccia tosta” del “collega attore” Johnny Depp ne “I pirati dei Caraibi”, comunica solo che è stata presentata al Comune la richiesta di “un ultimo atto autorizzativo… come una Scia”, per il “rilascio dei pareri e delle autorizzazioni urbanistiche e paesaggistiche”… senza informare, naturalmente, che la Regione ha già posto un vincolo su quella masseria nel P.P.T.R. e che il Comune, pertanto, non potrà rilasciare alcuna autorizzazione! Anzi, raggiunge l’apice del virtuosismo (o della stoltezza) quando presenta una slide con la foto del portale settecentesco e del muro circostante in stato di abbandono e circondati da erbacce… “ecco qual è la situazione!”, irride… e aggiunge che il muro viene usato per affiggervi manifesti, stimolando l’acquiescenza psicologica dei presenti sulla necessità che quello “sconcio” di portale vada abbattuto… anche se del ‘700! Una logica aberrante, seguendo la quale la quasi totalità dei monumenti italiani sarebbero dovuti essere abbattuti in questi ultimi decenni… Che a sostenerlo sia un funzionario pubblico fa rabbrividire e “inquadra” bene il personaggio, le sue posizioni, le sue scelte, il rispetto per il paesaggio salentino… mentre la politica tace ed è latitante!
Nel corso del lungo monologo “mi ribolle il sangue” ripetutamente e, purtroppo, silenziosamente… poi non riesco a trattenermi e per ben due volte “sbotto” di fronte a così tanta spavalda sicumera, manipolazione, spudoratezza. “Chi è Lei?”, “martella” immediatamente il presidente della Commissione, “non può intervenire!” e minaccia l’allontanamento dall’aula… “… allora invitateci ufficialmente ad intervenire!”, replico. “Una Commissione con la presenza dei rappresentanti consiliari di Collepasso e Casarano”, chiedono i commissari di opposizione. “Forse i sindaci”, “concede” il Presidente. “Almeno, invitate anche i capigruppo”, incalzo, considerato che nella precedente Commissione, convocata per il 25 giugno (e poi rinviata), erano stati invitati tutti i consiglieri comunali. Hanno cambiato idea in pochi giorni! Chissà perché!
Cosa nascondono? Perché temono un confronto vero? Di cosa hanno paura se, come sostiene il “Sommo Monologante”, tutto è in regola e “tout va très bien, Madame la Marquise!”?!?
Ricordate la favola del “Re nudo” di Andersen? L’imperatore sfilava nudo tra due ali di folla acclamante, magicamente persuasa che fosse vestito con abiti sontuosi… solo un bambino ha il coraggio di gridare “Il Re è nudo!”… “nudo”… proprio come questa svergognata Provincia!


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Pantaleo Gianfreda
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