“Rondò-vergogna”: Gabellone latitante, Menozzi complice

28 Giugno 2015 Off Di Pantaleo Gianfreda
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Gabellone-MenozziQualcuno è irritato dalla nostra insistenza nel denunciare e, soprattutto, risolvere la scandalosa e annosa situazione del “rondò-vergogna”. Se ne faccia una ragione! Continueremo imperterriti sino a quando non si risolve il problema. Ne va della dignità di Collepasso e del Salento e, soprattutto, della sicurezza dei cittadini. E’ una “battaglia di civiltà” che va combattuta sino in fondo perché è palesemente “incivile” che uno snodo viario importante e strategico del Salento rimanga “sfregiato” in modo così vergognoso e permanente.
Lo spettacolo surreale “andato in scena” nel Consiglio di giovedì 25 giugno ha fatto emergere con chiarezza responsabilità e complicità dell’Amministrazione comunale nella “vicenda rondò”, la pochezza politica di Menozzi e il suo incredibile menefreghismo verso gli interessi della comunità di Collepasso e del territorio.
Il Presidente della Provincia, da noi invitato a partecipare al confronto consiliare (vedi), si è reso “latitante”, accampando “concomitanti impegni”, senza, però, dare la disponibilità e fissare una nuova data “per fornire ogni utile chiarimento“. Patetico!
Non ho ancora capito se il comportamento di Gabellone sia da accostare a quello tipico del “coniglio che scappa” oppure a quello della “volpe”, che, come diceva Craxi di Andreotti, prima o poi finirà “in pellicceria”. Avendo amaramente constatato il basso livello politico del personaggio, propendo per la prima ipotesi. Certo è che quando si tratta di prendersi applausi ed “onori” (persino indebiti, come nel caso dell’inaugurazione della nuova piazza Dante), Gabellone trova sempre il tempo per essere presente a Collepasso (ben due volte, il 18 e 20 giugno u.s.!). Quando, invece, deve assumersi gli “oneri” che gli competono… latita, “si dà alla macchia”, accampa mille scuse e non riesce a “trovare il tempo”. E’ strano che simile soggetto rivendichi da altri “garbo istituzionale”, quand’egli non ha avuto il semplice “garbo” di rispondere direttamente ai due consiglieri di opposizione che lo avevano invitato al Consiglio comunale (per la verità, non lo ha mai avuto in questi anni, quando gli abbiamo inviato ripetute comunicazioni sulla “vicenda rondò”). La lettera di Gabellone al Presidente del Consiglio comunale per giustificare la sua assenza è un capolavoro di ipocrisia, maldicenza e menzogne e “fotografa” un imbelle che fugge dalle sue responsabilità e rifiuta il doveroso confronto (vedi). Quest’uomo, con la complicità di Menozzi, continua a “gabellare” la nostra comunità, persistendo nella sua “opera distruttiva” (come ha detto il suo amico di partito Mino Frasca) in Provincia e coprendosi dietro la maschera di un perbenismo di maniera, che nasconde solo grandissima arroganza, inammissibile maleducazione civica e istituzionale, codardia politica.
mass. statoQuattro mesi fa, in una riunione dei capigruppo consiliari convocata sul Municipio con la partecipazione del consigliere provinciale Giovanni Tundo, anche sindaco e maggioranza erano concordi nel chiedere alla Provincia la variante al progetto del rondò, l’unica strada seria in grado di accelerare la ripresa dei lavori (sempre che soldi ne siano rimasti!). Giovedì scorso, dopo una lunga, estenuante e surreale discussione, hanno, invece, votato contro quella stessa proposta, ad eccezione del capogruppo Gino Mastria, che si è astenuto, dando un piccolo segnale di dignità e dissociandosi dalla sua maggioranza, che ha votato contro gli interessi di Collepasso. Abbiamo a lungo e inutilmente insistito perché il Consiglio decidesse una linea unitaria, la stessa già concordata quattro mesi fa, per presentarsi uniti alla Commissione provinciale, richiesta dai consiglieri di centrosinistra, che sarà convocata a giorni sulla “vicenda rondò” (era stata già convocata proprio per la mattina del 25 giugno e poi misteriosamente disdetta!).
Sorvolo sulle piccinerie, le “arrampicate sugli specchi”, le “mille lingue”, le surreali e contraddittorie proposte, l’assoluta mediocrità della maggioranza. Una “torre di babele”, in cui ognuno “dice la sua” in maniera spesso poco logica e “senza costrutto”, persino con stravaganza. Patetico, poi, il ruolo del vacuo e incapace assessore all’Urbanistica dott. Rocco Resta, ultima “macchietta” di questa maggioranza e uno dei più clamorosi e inattesi bluff amministrativi di questi anni.
Nel Consiglio del 25 giugno appariva chiaro che l’imbarazzata maggioranza aveva “avuto l’ordine” di rigettare la delibera delle minoranze, già presentata nel Consiglio del 28 maggio (vedi) e poi rinviata su richiesta dell’Amministrazione, nonostante esprimesse gli obiettivi comuni già concordati quattro mesi prima. Dopo due anni di ambiguità, rinvii, “prese in giro”, ordini del giorno approvati e non rispettati, immobilismo e menefreghismo della Provincia con il corollario di assurdi e irreali atti, ecc., ecc., Menozzi ha gettato “la maschera”: a lui nulla interessa dei problemi di Collepasso e dei pericoli cui vanno incontro i cittadini che si imbattono in quel rondò… né sente la responsabilità e il dovere morali di evitare altre vittime mortali dopo quella, l’8 dicembre 2014, del nostro concittadino Luigi Montagna… a lui interessa solo difendere “l’opera distruttiva” di Gabellone, di cui, ormai unico e solo nel panorama politico salentino, è “servo sciocco e fedele”.
Continueremo questa “battaglia di civiltà” in tutte le sedi e con tutti i mezzi democratici. Non è un caso che questa sera, nel comizio organizzato dal circolo PD, saranno presenti anche il neoeletto consigliere regionale PD Ernesto Abaterusso e il consigliere provinciale SEL Danilo Scorrano.
Per chiudere, informo che Menozzi, rispondendo nel Consiglio alla mia interrogazione sulla Scuola dell’Infanzia di via Masaniello, ha ufficialmente garantito che dal 1° settembre i bambini torneranno in quel plesso scolastico. Speriamo che almeno questa volta mantenga la parola!


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Pantaleo Gianfreda
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