Nuova piazza Dante, vecchio rondò, “mezzucci” e “lapsus” di Menozzi, “faccia tosta” di Gabellone

22 Giugno 2015 Off Di Pantaleo Gianfreda
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1Sabato 20 giugno è stata inaugurata la nuova piazza Dante, realizzata grazie ad un intervento di 550mila euro concessi dalla Regione Puglia nell’ambito del programma di riqualificazione urbana e di un progetto presentato dall’Unione dei Comuni delle Serre Salentine. Gli interventi di riqualificazione urbana (e altri analoghi) sono stati fortemente voluti dal governo regionale del presidente Vendola e dell’assessore Barbanente per rendere più belli e attraenti i nostri paesi.

Immagini dell'attuale piazza Dante

Immagini dell’attuale piazza Dante

Il merito (o il demerito) di aver avviato l’iniziativa è, come è stato riconosciuto, della precedente Amministrazione di centrosinistra. Tra l’altro, nell’aprile 2011, nella mia qualità di assessore all’Urbanistica, invitai a Collepasso l’ottima assessore Barbanente per un’iniziativa pubblica sul P.U.G. e colsi l’occasione per organizzare un incontro tra l’assessore, la nostra Amministrazione e l’allora presidente (di centrodestra) dell’Unione delle Serre salentine per concordare l’iter più proficuo per ottenere rapidamente i finanziamenti relativi ai progetti presentati dai Comuni dell’Unione per la riqualificazione urbana.

Un momento dell'inaugurazione

Un momento dell’inaugurazione

Il merito (o il demerito) di aver portato avanti l’iniziativa e di aver predisposto ed approvato il progetto è dell’attuale Amministrazione di centrodestra, che, tramite noti “canali” del centrosinistra, ha utilizzato anche (e ripetutamente) qualche assessore regionale per superare intoppi burocratici ed evitare che si realizzasse persino “l’ipotesi di decurtare il finanziamento richiesto”, come comunicava la Regione il 24 febbraio scorso, in seguito ad alcune anomalie riscontrate in fase di attuazione del progetto.
Il merito (o il demerito) della realizzazione dell’opera va ascritta, pertanto, in primo luogo, alle scelte politiche e programmatiche della Regione e alla precedente Amministrazione comunale e solo marginalmente all’attuale, che ha proseguito nell’opera già intrapresa (sarebbe stato delittuoso il contrario) ed approvato il progetto esecutivo.
Eppure, domenica scorsa, nessun rappresentate del Governo regionale presenziava od era stato ufficialmente invitato, nemmeno l’assessore che aveva “aiutato” l’Amministrazione! L’ingrato e “furbetto” Menozzi ha voluto trasformare la cerimonia di inaugurazione in una “passerella” del centrodestra, in cui, accanto alla giustificata partecipazione dei sindaci dell’Unione dei Comuni, erano presenti due “alieni”, che nulla avevano a che vedere con la realizzazione dell’opera. Uno dei due, Gabellone, ha persino chiuso la manifestazione con ineffabile “faccia tosta”! Il sindaco di Casarano, poi, “c’entrava” come “i cavoli a merenda”. La sua presenza e il suo intervento, in qualità di “presidente del Coordinamento istituzionale dell’Ambito sociale”, come è stato presentato, avrebbe avuto un certo senso solo se si fosse trattato dell’inaugurazione del moderno Centro diurno per Anziani che, nonostante i lavori (costati 600mila euro) siano terminati da oltre due anni, giace… abbandonato e in mezzo alle sterpaglie per incuria e responsabilità di Menozzi!

Altra immagine della nuova piazza

Altra immagine della nuova piazza

Condivido totalmente la nota diffusa dal neo consigliere regionale PD on. Ernesto Abaterusso, che, nello stigmatizzare “l’appropriazione indebita di Gabellone” della realizzazione della nuova piazza, ha concluso chiedendo “a Gabellone se ha approfittato del weekend collepassese per “ammirare” una sua mirabile opera: il rondò al bivio con Casarano. Ecco, quella è un’opera che appartiene per intero al Presidente della Provincia e all’attuale sindaco di Collepasso. Uno scempio che si trascina da anni…”.
Il Presidente della Provincia, invece di “pavoneggiarsi” per opere di cui non ha alcun merito, pensi a risolvere piuttosto lo “scempio” del rondò e faccia il suo dovere, dimostrando che ha torto il suo amico di partito e candidato alla Regione Mino Frasca (1° dei non eletti), che, subito dopo le elezioni, ha dichiarato: “La delusione è tanta ed è dettata principalmente dal vedere l’opera distruttiva che Antonio Gabellone in 6 anni di Presidenza della Provincia di Lecce e 3 di coordinamento provinciale, è riuscito a mettere a segno. …. Il dato che per primo andrebbe analizzato è il fallimento di quest’uomo che dietro alle sue mezze parole ha lacerato un intero partito!”. Se lo dice lui, che ben conosce il soggetto!!!

Altra immagine di piazza Dante oggi

Altra immagine di piazza Dante oggi

La decisione mia e di Vito di abbandonare platealmente la cerimonia di inaugurazione nel momento in cui Gabellone prendeva la parola è stato un doveroso atto di dignità e di civica protesta contro chi si appropriava indebitamente di un’opera realizzata solo grazie alla Regione e, invece, da Presidente della Provincia, lascia da oltre due anni “marcire” la scandalosa e pericolosa situazione del rondò. Il suo intervento è stato un atto indegno, persino immorale, e di scherno nei confronti dei cittadini di Collepasso. Ha dimostrato di non avere la levatura morale e politica di un uomo delle Istituzioni né rispetto verso una comunità, che ha dovuto persino seppellire un proprio concittadino, vittima nel dicembre scorso di un incidente mortale, a causa del “rondò-vergogna”. Mi auguro che quest’uomo avverta, almeno, un minimo di vergogna…
E’ vergognoso, poi, che un sindaco, cioé il rappresentante ufficiale di una comunità, continui a “prostrarsi” ad un presidente della Provincia che ha gravissime responsabilità per i danni procurati al territorio di Collepasso e ai suoi cittadini… ma forse Menozzi è affetto da “sindrome di Stoccolma”, nota patologia psichica che spinge, ad esempio, chi ha subito violenza ad “innamorarsi” del suo violentatore… Certo, egli ha perso una buona occasione per dimostrare di avere un minimo di dignità e di spina dorsale. Continua, invece, a comportarsi come “sindaco di una parte” (tra l’altro, assai minoritaria) e subalterno a logiche correntizie di un gruppo politico diviso e in via di estinzione. Persiste in “mezzucci” e stupide furbizie per tentare di “buttare fumo” negli occhi dei cittadini e giustificare un quinquennio amministrativo, che per fortuna volge ormai al termine, fallimentare e persino parodistico e grottesco.

La vecchia piazza Dante

La vecchia piazza Dante

Come in quell’infausto (per lui) e recente pomeriggio di giovedì 18 giugno… il paese ride e sorride ancora incredulo (e malizioso) alle spalle di questo sindaco per quel “menozziano” lapsus (freudiano?!?) che si è lasciato “sfuggire” in occasione del suo intervento per l’inaugurazione della sede dell’Associazione Nazionale Polizia di Stato. Presenti alte autorità civili, militari e religiose, egli, nella “foga” del discorso, ha voluto esaltare l’…”erotico spirito” delle Forze di Polizia… Voleva dire “eroico”, ma, incosciamente, gli è scappato… “erotico” (chissà a cosa stava pensando!), facendo sobbalzare dalla sedia l’arcivescovo presente (e non solo). Un indubbio e classico “lapsus freudiano”, che forse nasconde “inconfessabili desideri” di un uomo per niente “eroico” e tanto meno “erotico”, ma certo insuperabile nelle sue figuracce. Sul lapsus ci sarebbe almeno da ridere! C’è, invece, “da piangere” ed indignarsi per il modo “beota” di amministrare, per comportamenti da “furbetto”, per i persistenti atti di contrapposizione e divisione di una comunità che, invece, auspica ben altro livello politico ed amministrativo, figure capaci di tirare fuori il nostro Comune dall’attuale situazione di stagnazione e marginalità.
Comunque, Menozzi si “goda” questi ultimi mesi amministrativi che gli rimangono, seppur nello stile e con le modalità che più gli sono propri… e poi, Dio (e il popolo sovrano) provveda!
Per chiudere, un brevissimo cenno alla nuova piazza. Non entro nel merito del progetto realizzato. Pubblico alcune foto della piazza da varie angolazioni e ognuno ha diritto di esprimere, liberamente e civilmente, il suo pensiero. Certo che, nella realizzazione di questa opera “storica”, è mancato il coinvolgimento di cittadini e associazioni e dello stesso Consiglio comunale, che non è stato mai chiamato ad esprimersi sul progetto… ma si sa che l’attuale maggioranza è “allergica” alla partecipazione democratica e al confronto pubblico, tanto da aver “dismesso” subito, per “comprensibili” motivi, la buona abitudine della precedente Amministrazione di tenere i consigli comunali all’aperto.
Comunque, ormai, i lavori sono (quasi) terminati, la piazza ha un nuovo look, ognuno esprime i suoi pareri e sui social network imperversa il confronto e la polemica tra i “mi piace” e i “non mi piace”… ma, realisticamente, non si può non essere d’accordo con chi ha scritto “...ca la chiazza ormai sta a dai…ve piace o no…non si può rifare!!!”.

Una suggestiva foto della piazza ("rubata" da un utente facebook)

Una suggestiva foto della piazza (“rubata” da un utente facebook)


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Pantaleo Gianfreda
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