“Baratto amministrativo”: un’innovativa norma per aiutare i cittadini indigenti morosi verso il Comune

28 Settembre 2015 Off Di Pantaleo Gianfreda
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baratto amministrativoHai un debito con il Comune perché non riesci a pagare i tributi comunali (come l’IMU, ecc.) o altri oneri per acclarati motivi di indigenza? Ora puoi saldare le somme dovute al Comune “barattando” il debito con una prestazione gratuita in lavori socialmente utili a favore della collettività pari all’importo dell’esposizione debitoria.
Lo prevede una norma dello Stato – l’art. 24 della legge 164/11.11.2014 (c.d. “Sblocca Italia”) -, approvata dalla maggioranza che sostiene il Governo Renzi, ma sponsorizzata anche dal Movimento 5 Stelle, nel novembre 2014.
Lo si chiami “baratto amministrativo”, come ormai viene comunemente denominato, oppure cessione di manodopera o pagamento “in natura”, si tratta, comunque, di una delle novità più innovative ed interessanti contenute nella legge c.d. “Sblocca Italia”.
baratto1Il “baratto amministrativo” ha interessanti risvolti da un punto di vista sociale. Chi ha difficoltà a far quadrare i conti – non riuscendo, ad esempio, a pagare IMU o TASI – potrebbe in questo modo, rendendosi utile alla comunità locale, saldare i suoi debiti con il Comune e sistemare le aree verdi della città, ripulire dalle erbacce piazze e strade oppure procedere al recupero di aree e beni immobili inutilizzati. “Gli interventi – prevede la legge – possono riguardare la pulizia, la manutenzione, l’abbellimento di aree verdi, piazze, strade ovvero interventi di decoro urbano, di recupero e riuso, con finalità di interesse generale, di aree e beni immobili inutilizzati, e in genere la valorizzazione di una limitata zona del territorio urbano o extraurbano”.
Già alcuni Comuni si sono attrezzati a recepire la normativa subito dopo la sua approvazione. Tra i primi, ad esempio, il Comune novarese di Invorio, una piccola comunità di 4.500 abitanti, dove il baratto amministrativo è già realtà. Secondo il regolamento approvato in quel Comune, hanno facoltà di chiedere il baratto amministrativo i residenti maggiorenni, con indicatore Isee non superiore a € 8.500, che non hanno pagato i tributi comunali o che hanno ottenuto contributi come inquilini morosi negli ultimi tre anni. “Con il baratto – spiega il sindaco di Invorio – i Comuni tartassati dal blocco delle assunzioni, potranno contare su una forza lavoro in più, ridando dignità a chi è in difficoltà, ma vuole sentirsi utile”.
Altri Comuni si sono già attrezzati o stanno per attrezzarsi. In quest’ultimo periodo il “baratto amministrativo” ha assunto una notorietà e una dimensione nazionali perché anche grandi città, come Milano e Bari, hanno deciso di adottarlo. Proprio pochi giorni fa, una delibera della Giunta comunale di Bari ha istituito il “baratto” con lo scopo di consentire ai cittadini in “dichiarata difficoltà economica” di estinguere il debito o parte di esso.
E a Collepasso?!? Qualche cittadino ha provato inutilmente a chiedere all’Amministrazione di barattare il suo debito nei confronti del Comune in cambio di lavoro gratuito in favore della comunità.
In un’interrogazione sull’argomento che ho presentato oggi (clicca e leggi testo integrale), ho chiesto al Sindaco “i motivi per i quali l’Amministrazione non abbia ancora deliberato e regolamentato il diritto all’utilizzo del baratto amministrativo” e “se non ritenga giusto e doveroso approvare al più presto i necessari atti per rendere fruibile il diritto al baratto amministrativo anche nel Comune di Collepasso”.
Attendiamo che il Sindaco risponda positivamente e che l’Amministrazione si attivi per rendere possibile anche a Collepasso il “baratto amministrativo”.


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Pantaleo Gianfreda
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