Pippi Mangia, nonnetto volante e alfiere della Ciclistica Collepassese

15 Dicembre 2014 Off Di Pantaleo Gianfreda
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Pippi Mangia, in luglio, sui tornanti innevati del Stelvio

Pippi Mangia, in luglio, sui tornanti innevati del Stelvio

2014, “annus nobilis” per l’Associazione Ciclistica Collepassese, che ha infilato una serie di meritati riconoscimenti, un vero e proprio “grande slam”: Quarantennale della Fondazione con cerimonia ufficiale della Federazione Ciclistica Italiana presso la Marina Militare di Taranto, Premio “Li Saracini” con Targa alla Memoria per il Fondatore Vittorio Fersini, Premio “Fair Play” del Panathlon International al sottoscritto.
Inoltre, dal punto di vista organizzativo, vanno ricordati il Concorso Scolastico sul doping con “special guest” Leonardo Piepoli e il nuovo record di partenti alla classica di fine agosto, lo storico e ambito Trofeo Vittorio Fersini (179), inserito nel Cicloamatour (primo circuito del centro-sud), nonchè i due affollatissimi “Free Bike” in marzo e ottobre, a cura della sezione mountain bike della Società.
Non è mancata anche quest’anno la consueta puntata alle “Gran Fondo”, con la partecipazione di Fabrizio Marra, Gianni De Luca e Gianni Cenere e quella, spettacolare, di Roma, sui Colli Albani.
Ma in tutto questo bailamme di eventi è, purtroppo, sfuggita ai più l’impresa solitaria di Pippi Mangia, classe 1953 e, per questo, ormai definibile “nonnetto volante” e “alfiere” della Società, per i risultati fin qui ottenuti.
Ma che ha fatto di tanto forte il Nostro? C’è che Pippi, quatto quatto, il 13 luglio scorso “s’è schiaffato” da solo a Bormio e s’è fatta la “MapeiDay”, ossia la durissima cronoscalata del mitico Stelvio, classificandosi 466° su oltre settecento partecipanti e 21° di Categoria.
E’ l’ennesima performance di valore sportivo per questo nostro concittadino, artigiano di professione, pur salito un po’ tardi in bici.
Nel maggio del 1999, a quarantasei anni e inesperto, Pippi si aggregò al nostro gruppo in sella verso Torre Vèneri, per osservare i missili puntati verso il Kossovo; inutile dire che il ritorno si trasformò per lui in una dèbacle, al punto da essere costretti a telefonare a casa “cu bènane lu pìjane”.
Ma il “virus” della passione per le due ruote era ormai in azione e, quindi, da quel giorno, via! Allenamenti sempre più mirati, cambi di bicicletta frequenti per una resa ottimale, il fisico che si allinea pian piano ai tratti ciclistici.
Ora in salotto a casa sua troneggiano numerosi e prestigiosi attestati di importanti Gran Fondo, fra cui la storica Milano-Sanremo e le tremende “Nove Colli” e “Sportfull Dolomiti”.
Felicemente marito, padre e, da qualche tempo, anche nonno del piccolo Simone, ha di recente messo in sella il genero Stefano, in attesa di farci salire il nipotino, chissà…
Ad maiora semper, bersagliere Pippi!
I “colleghi” della Ciclistica Collepassese e tutti gli amici e sportivi di Collepasso ti augurano ancora tanti successi.

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Giuseppe Lagna


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Pantaleo Gianfreda