Il “diversamente sindaco” Menozzi ed i suoi assessori costano al Comune 37.196,32 € per indennità

30 Ottobre 2014 Off Di Pantaleo Gianfreda
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MunicipioSe andate dal “diversamente sindaco” Paolo Menozzi a chiedere qualcosa (un intervento per una buca, un contributo per un bisognoso, ecc.), immancabilmente vi sentirete rispondere: “Non ci sono soldi!”…
Non ci sono soldi per gli altri! Per sé e i suoi assessori, naturalmente, ci sono… eccome!
“Diversamente”, infatti, da quanto sosteneva con le sue “balle” quando era all’opposizione (2006-2011), Menozzi le sue “belle” indennità da sindaco oggi (e dal maggio 2011), sebbene con qualche riduzione, le incassa… eccome!
Basta leggere la delibera G.C. n. 151 del 16.9.2014, con la quale sindaco e assessori si sono determinate le indennità di funzione per il 2014, e la più recente determina dirigenziale del 20 ottobre con la quale vengono liquidate le indennità per il periodo gennaio-ottobre e quelle per i residui mesi del 2014. Complessivamente 37.186,32 euro!!! Le meritano?!?
Quando era all’opposizione, immancabilmente, in occasione dell’approvazione del bilancio, Menozzi proponeva l’azzeramento delle indennità di carica per il sindaco Vito Perrone e i suoi assessori (nonostante lui le avesse sempre percepite nelle sue precedenti esperienze amministrative) e ad ogni pié sospinto polemizzava aspramente chiedendo a sindaco ed assessori di rinunciare alle indennità… Cosa fa lui adesso?!? … “Col cavolo”, oggi che è lui il sindaco, Menozzi rinuncia alle indennità!!!
Come è nello stile di un “grande bonzo dell’ipocrisia”, il “diversamente sindaco” fa oggi tutto il contrario di quanto sosteneva ieri, quando “pretendeva” che sindaco e assessori rinunciassero alle indennità!
La circostanza che fa amaramente riflettere è che il prof. Menozzi (e il commercialista dott. Menozzi) può disporre già di tre stipendi (di cui due personali) per la famiglia e, pertanto, potrebbe agevolmente rinunciare al quarto “stipendio” in favore della comunità collepassese… D’altro canto, quella che incassa come indennità di sindaco per il 2014 è una cifra per lui “esigua” (!!!), ma vitale per tante famiglie collepassesi: “solo” 8.960,64 euro. … “A chi quattro (stipendi), a chi niente”!!! E’ l’amara realtà di una società in cui ancora “c’è chi si ingozza e c’è chi si incazza” (per la disperazione del bisogno)…
Ci sarebbe molto da riflettere sulla coerenza civica (e anche religiosa) di certi soggetti…
Sono convinto, però, che dopo questo articolo, il “diversamente sindaco” rinuncerà alle sue indennità, guadagnandosi questa volta una vera “medaglia al valore”, come rinunceranno, mi auguro, i suoi quattro “ectoplasmi” assessorili! Altrimenti, dopo la “patacca” della “NO Tasi”, ci sarà da gridare “NO Menozzi”! Quanto incassano oggi i quattro assessori per il periodo gennaio-ottobre e per i due mesi residui dell’anno? Il dott. Rocco Resta 6.720,40 euro (+ € 1.344,08 per novembre e dicembre); il dott. Giovanni Montagna 6.720,40+1.344,08; Angelica Giustizieri 6.720,40+1.344,08; Luigi Felline 3.360,20+672,04. Quest’ultimo, come Menozzi, ha l’indennità dimezzata. Per palese ed acclarata inefficienza ed inettitudine?!? No, solo perché la legge ne prevede il dimezzamento per i lavoratori dipendenti.
Le meritassero, saremmo disposti a chiudere non uno ma tutti e due gli occhi, anche perché noi non ci siamo mai espressi demagogicamente e falsamente (come fanno loro) contro le indennità! Ma le meritano?!?

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(V. di seguito stralcio di copia della D.D. del 20 ottobre 2014)

Stralcio Determina Dir. n. 173 del 20 ottobre 2014

Stralcio Determina Dir. n. 173 del 20 ottobre 2014

Merita l’indennità l’inconsistente Angelica Giustizieri? La merita il serg. Felline, “impegnato” (si fa per dire!) in “missioni militari” in caserme baresi e protagonista di ben noti scandali amministrativi? Forse, visti i suoi ultimi “miglioramenti” assessorili, “qualcosina” merita l’assessore dott. Montagna! Che dire poi del dott. Rocco Resta, assessore (sulla carta) alle Politiche sociali e all’Urbanistica, del quale sono note solo le attività “convegnistiche” a spese del Comune, mentre langue il Piano Urbanistico Generale, già pronto per essere approvato da oltre tre anni, e il Centro Diurno per Anziani (costato 600mila euro) rimane ancora chiuso, nonostante i lavori terminati da due anni? Di quest’ultimo mi spiace dover rilevare le sue passate e polemiche prese di posizioni, che riguardano il periodo in cui egli era un semplice consigliere di maggioranza, svanite d’incanto da quando è stato nominato assessore! Sentite cosa diceva “prima”.
Nel Consiglio di approvazione del bilancio 2011 (delib. C.C. 23/21.7.2011) l’allora consigliere Rocco Resta proponeva “l’azzeramento dell’indennità di funzione del Sindaco e degli assessori”, considerato – egli sosteneva – che “la classe politica debba svolgere il proprio ruolo gratuitamente nell’interesse esclusivo della popolazione amministrata” e che “il Sindaco e gli assessori e i consiglieri comunali devono dare un segnale di coerenza e di buon esempio abbattendo i costi della politica”. Nella seduta di approvazione del bilancio 2012 (C.C. 24/29.10.2012), il dott. Resta rincarava la dose sostenendo che “L’amministratore o qualsiasi altra figura della vita sociale ben può essere pagato notevolmente in funzione della sua produttività, di quello che produce. Se dobbiamo stare al discorso di produttività degli aventi incarichi in questa Amministrazione, si potrebbe tranquillamente arrivare a concludere che i 21.000 euro (ndr: era la spesa prevista per il 2012) sono eccessivi. Se poi scendiamo ad analizzare la produttività nell’ambito dei vari assessorati, allora qui scendiamo sottozero per cui bisognerebbe inventarsi una regola, che l’assessore dovrebbe restituire i soldi alla comunità”. Parole sante!!! Ma quale coerenza è mai questa se il dott. Rocco Resta se ne è dimenticato totalmente una volta, pochi mesi dopo, nominato assessore (con scarsa produttività)?!?
Un’ultima e doverosa nota. Uno dei pochissimi che “si dà da fare” e sacrifica il suo tempo libero in favore della comunità è indubbiamente (bisogna dargliene atto!) il consigliere di maggioranza Gino Mastria, che svolge l’ingrato compito di “foglia di fico” di un’amministrazione immorale e fallimentare… Non essendo assessore, però, al povero Gino Mastria “’nnu ne tocca mancu ‘na sarda”! Nell’era del “diversamente sindaco” Menozzi, l’antico adagio contadino “a cinca fatica ‘na sarda, a ‘cci ‘nnu fatica ddoi” si è trasformato in: “a cinca ‘nnu fatica tante sarde… a cinca fatica nenzsi sarde”!!!
Povera Collepasso! A cci mani simu ‘ccappati!!! Nelle mani di persone incoerenti e poco serie, oltre che notoriamente incapaci!


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Pantaleo Gianfreda
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